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MessaggioInviato: venerdì 7 novembre 2014, 18:45 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23667
ultimamente sto leggendo spesso di questa superiorità dei prismi sugli specchi.
non lo avessi letto anche da un paio di astrofili molto molto esperti nell'osservazione dei pianeti penserei ad una nuova moda :D

comunque alla fine ho deciso che prendere anche io il prisma baader T2-T2 :D

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MessaggioInviato: venerdì 7 novembre 2014, 19:18 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ecco, Tuvok, allora prossimamente possiamo fare delle comparative sui diagonali coi nostri strumenti visto che ho anch'io il Baader T2-T2. Avevo sentito da alcuni che un diagonale prismatico potesse diminuire il cromatismo di alcuni rifrattori. Mi sembrava impossibile, e per la verità non l'ho neppure riscontrato col prisma di Baader ed il mio Vixen NA 120S.
Mi spiace che stiamo proseguendo O.T., ma alla fine l'argomento è interessante e non è una mera polemica.

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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MessaggioInviato: venerdì 7 novembre 2014, 19:20 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 27058
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ma basta aprire un altro topic ;)

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MessaggioInviato: venerdì 7 novembre 2014, 21:02 
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Iscritto il: martedì 27 agosto 2013, 17:56
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Località: Mediolanum
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
davidem27 ha scritto:
Lo traduco per comodità:
Ho provato i Delos e ho visto che vanno più a fondo degli Ethos.
Durante un'osservazione di Hickson 99 ho notato che le componenti D ed E (mag 17.4 e 17.7) erano visibili fermamente con la visione distolta il 100% delle volte con l'oculare Zeiss ZAO-II e il 50% delle volte con il 6mm Ethos. Con il Delos 6mm le vedevo il 75% del tempo.

non faccio fatica a crederci, avendo fatto più volte la stessa esperienza, anche se non con gli ZAO... E' molto significativo anche questo estratto dallo stesso link che hai riportato:
Cita:
The left image is with the 6mm Ethos and the right image is with the 6mm Zeiss ZAO-II, both giving about 383x. The details seen in the triple galaxy system is evident as the three cores are a bit more distinct, especially in the Zeiss. The two cores in the body are lost in the Ethos. The upside down house asterism shows only six stars in the Ethos and NINE with the Zeiss. We had at least five other observers that confirmed this observation, including at least one beginner. If a beginner can see the difference, than anyone can.

che testimonia del fatto che la superiorità degli oculari con poche lenti - se sono fatti bene, s'intende - non si esplica solo in campo planetario.

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MessaggioInviato: venerdì 7 novembre 2014, 21:51 
Raf584 ha scritto:
...che testimonia del fatto che la superiorità degli oculari con poche lenti - se sono fatti bene, s'intende - non si esplica solo in campo planetario.

Anche se non son fatti bene, o per meglio dire, forse non è necessario che siano fatti così bene. Io conservo ancora e osservo spesso con oculari RKE da 5-9-20mm che mi erano stati forniti insieme al newton 130/1000 oltre vent'anni fa. Li uso tutt'ora sia con il newton, sia con il rifrattore apo, sia con il C11 Hd. Sono oculari che avranno un valore si e no di una ventina di euro. Ebbene mettendoli a confronto diretto con i ben più sofisticati e costosi Zoom Baader e Celestron Axiom 82° 2" (clone del Nagler) che sono indiscutibilmente degli eccellenti oculari, gli RKE non sfigurano affatto, né come luminosità né come correzione delle aberrazioni. Naturalmente il Baader e il Celestron hanno una corposità qualitativa apparente non paragonabile, ma ad un costo 20 volte maggiore.
Ho sempre la netta impressione che in questi vent'anni negli oculari il lato speculativo commerciale abbia avuto il sopravvento sul reale miglioramento delle prestazioni ottiche.


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MessaggioInviato: venerdì 7 novembre 2014, 22:24 
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Iscritto il: martedì 27 agosto 2013, 17:56
Messaggi: 931
Località: Mediolanum
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
In generale è vero che l'oculare "migliore" non è necessariamente quello con lo schema più moderno, dipende dal telescopio con cui lo si usa e dal tipo di osservazione che interessa fare. Nel link segnalato da Davide si parla di un dobson a f/4, non sono molti gli oculari a quattro lenti che forniscono immagini perfette sull'asse ottico con un obiettivo così aperto, di solito ci vogliono schemi più complessi. In questo senso gli ZAO II sono certamente "fatti bene", ma a rapporti focali maggiori ci si può divertire anche con oculari di minori pretese.

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MessaggioInviato: venerdì 7 novembre 2014, 22:40 
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Gli oculari con poche lenti o/e di schemi classici (secondo me) hanno dalla loro due aspetti, il primo, che mediamente hanno lenti piu piccole dei loro omologhi moderni, le quali riescono ad essere ben lavorate piu facilmente delle lentone presenti nei moderni super e ultra grandangolari (a parità di focale), secondo, l'ovvia semplicità di schema, i classici due o tre gruppi in quattro o cinque lenti è piu difficile che abbiano problemi (di messa a punto) con i nuovi sei/sette gruppi e nove/undici lenti.
Gli oculari moderni continuano a complicarsi sempre piu perché cercano una correzione geometrica e delle aberrazioni nel contempo su qualsiasi tipo di strumento anche quelli piu "corti" nel contempo aumentando il campo apparente sempre piu.
Quante volte si è detto "nitido e corretto come un ortoscopico" (con AFOV tipico di 41/45°) di vari nuovi oculari, ricordo tempo fa che si diceva ciò dei radian (60°), poi dei pentax (65°) e via così fino agli ethos (100 e 110°)

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: sabato 8 novembre 2014, 10:49 
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Io infatti mi presi due Baader ortoscopici da 18mm per usarli sulla torretta. Spesi un pozzo di soldi per quegli oculari che superavano i 100 euro cadauno, mi sembra costassero 118 euro. Sono due schifezze che le prendono anche dagli Hyperion (che molti criticano ma che trovo ottimi) di pari focale, che costano uguale, ma almeno hanno un campo reale doppio. Ho un Orion Ultrascopic, i "Vati" lo glorificavano, costa anche quello più di 100 euro, ha l'unico pregio che è leggero e lo posso mettere sull'ETX105 per ossevare le stelle doppie, poi ne busca da tutti. Se ricomprerò qualche oculare prenderò un Vixen LVW, che si è dimostrato sempre al top, oppure per provare uno dei nuovi Delos.

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MessaggioInviato: sabato 8 novembre 2014, 13:07 
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Angelo Cutolo ha scritto:
Quante volte si è detto "nitido e corretto come un ortoscopico" (con AFOV tipico di 41/45°) di vari nuovi oculari, ricordo tempo fa che si diceva ciò dei radian (60°), poi dei pentax (65°) e via così fino agli ethos (100 e 110°)

è abbastanza naturale, del resto alla NLT abbiamo visto tutti cosa diventavano i contrasti sul terminatore lunare passando da oculari con 5 o 6 lenti al monocentrico di Federico al mio ortoscopico da 10 mm o persino all'Huygens Zeiss.... non c'è grandangolare che tenga, ma del resto non è questo lo scopo per cui sono stati progettati.

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MessaggioInviato: sabato 8 novembre 2014, 13:40 
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Raf584 ha scritto:
che testimonia del fatto che la superiorità degli oculari con poche lenti - se sono fatti bene, s'intende - non si esplica solo in campo planetario.

Quando sei in un campo di galassie, con tre o più componenti sparsi nell'oculare, il "viaggio in avvicinamento" tra 23' e 16' d'arco di campo reale, a 100° di campo apparente non tiene nessun confronto sulla perdita di luce, così piccola che non paga la visione ottenuta con una configurazione dobson+oculare simil ethos.
Parlo per confronto diretto tenuto sulla visione di galassie tra gli Ethos e i Baader Genuine Ortho di pari focale.
A prescindere dalle opinioni personali, credo che molti di noi non riuscirebbero a preferire quel poco guadagno ( sempre nel deep ) di luce che ci può essere tra i due schemi con poche e tante lenti a una visione comoda, avvolgente e che fa apprezzare l'oggetto in contrasto col fondo cielo, attorniato da deboli stelline di tredicesima e quattrordicesima.

RenatoC ha scritto:
Ho sempre la netta impressione che in questi vent'anni negli oculari il lato speculativo commerciale abbia avuto il sopravvento sul reale miglioramento delle prestazioni ottiche.

Io credo che queste differenze spuntino fuori solo durante un'intera nottata di alternanza di oculari.
I RKE (Reversed Kellner, se ho ben capito, molto buoni) a primo acchito sono tali e quali agli Hyperion come resa. Un astrofilo ha fatto questo test (non erano suoi nè gli Hyperion, nè i RKE) durante una nottata e all'inizio li trovava uguali. A fine nottata ha trovato più "efficaci" gli Hyperion.

Raf584 ha scritto:
abbiamo visto tutti cosa diventavano i contrasti sul terminatore lunare passando da oculari con 5 o 6 lenti al monocentrico di Federico al mio ortoscopico da 10 mm o persino all'Huygens Zeiss.... non c'è grandangolare che tenga, ma del resto non è questo lo scopo per cui sono stati progettati.

Cavolo quanto avrei voluto avere gli Ethos in quel momento ghghgh! :mrgreen:

In proposito un Ethos 6mm e il Nagler Zoom settato a 6mm per me rendono ugualmente su Marte.
Confrontati su un dobson da 40cm nel 2011.

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