sergiomauro ha scritto:
La forma della curva dello spettro ha importanza? Non ha importanza?
Alla faccia se ha importanza! Il profilo (la forma) generale della curva, senza tener presenti le variazioni rapide delle righe, ci fornisce la curva di "corpo nero" della stella in questione, in pratica com'è distribuita l'intensità d'emissione della stella nelle varie lunghezze d'onda. Nel primo grafico il massimo sta intorno ai 4100 A, mentre nella seconda intorno ai 4800 A. I due grafici mostrano indici di colore (differenze di intensità in due bande, per esempio B e V) nette, tanto da sembrare di due stelle diverse, di classi spettrali diverse.
L'ottenimento di uno spettro "scientifico", con un SA 100 per esempio (ma in genere con qualsiasi spettroscopio) richiede una serie di passi ben precisi che riassumo brevemente come semplice indicazione:
- acquisizione frame con il miglior rapporto segnale rumore (senza saturare in alcuna zona lo spettro)
- acquisizione di buoni file di calibrazione (dark e flat)
- calibrazione con dark e flat
- calibrazione in lunghezza d'onda necessaria per "posizionare" in modo corretto le righe
- calibrazione in intensità (quella che fornisce la forma della curva) che serve per correggere la differenza di sensibilità del sensore nelle varie lunghezze d'onda, ma più in generale di tutto il treno ottico utilizzato
Un forum locale che frequento è "animato" da astrofili molto preparati nel campo della spettroscopia e vi si possono trovare informazioni fondamentali. Se i moderatori mi daranno il consenso pubblico i riferimenti, altrimenti a chi servono posso fornirli in privato.
EDIT
Ho pubblicato subito dopo Pilolli. Chiaramente hai fatto centro!
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