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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Celestron pre/post Cina
MessaggioInviato: martedì 15 aprile 2014, 18:31 
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Iscritto il: mercoledì 13 febbraio 2008, 18:58
Messaggi: 210
Ricordo che su Cloudy Nights era comparso un thread riguardante i difetti del C11 HD, argomento iniziato da un astrofilo turco di cui non ricordo il nome, al quale mi sono rivolto anch'io con la speranza di avere qualche dritta per rimediare ai guai del mio strumento.
Ho avuto da questo astrofilo vari suggerimenti, fra i quali quello di costruirmi una sorta di dima per centrare la cella vagante del secondario rispetto al paraluce interno, quello per intenderci su cui scorre lo specchio primario.
La dima me la sono costruita e a qualcosa era servita. Ma, insieme all'uso della dima, bisognava fare una serie di misurazioni e relativi aggiustaggi che il turco aveva fatto sul suo C11 con rara perizia e... pazienza, ma che io non sono riuscito a ripetere. E comunque rimaneva il problema dell'esagerato mirror shift...
Se ben ricordo, il turco aveva acquistato il C11 insieme a un C9 ambedue HD Edge NUOVI di fabbrica, ma che per farli rendere al meglio aveva dovuto fare tutte quelle migliorie a cui io ho solo accennato ora.
Mi domando: perché Celestron-China non ha registrato a dovere gli strumenti di quel turco prima di venderglieli? E si tratta di due telescopi costosissimi sia in Italia, ma in particolare in Turchia.

E' vero quanto dice 928. Questi strumenti furono progettati abbastanza bene (in USA), ma realizzati ora in Cina con grande approssimazione. La loro costruzione e/o montaggio sono fatti in modo talmente cialtronesco da annullare in qualche caso le loro riconosciute buone qualità ottiche.

Credo di non sbagliare riaffermando quanto condiviso da Sarah: a volte hai un gioiellino (se il cinese di turno l'ha montato a regola d'arte), altrimenti... rosichi sulla qualità dello strumento che speravi di avere ma che non hai trovato.

P.s. Ora ricordo il nome del turco: Sedat Bigelbay, o qualcosa di simile.

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Antonio Zanardo


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 Oggetto del messaggio: Re: Celestron pre/post Cina
MessaggioInviato: martedì 15 aprile 2014, 23:59 
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Iscritto il: sabato 15 ottobre 2011, 7:19
Messaggi: 277
Tipo di Astrofilo: Visualista
lauralions88 ha scritto:
in molti mi hanno detto che le versioni in carbonio soffrono problemi di acclimatamento termico durante la stagione invernale

Naturale e prevedibile, il carbonio ha un indice di conduzione termica molto inferiore dell'alluminio.
E' il prezzo che si paga per maggior leggerezza e minori dilatazioni. :wink:

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INQUINAMENTO LUMINOSO - http://www.LAZIOSTELLATO.org, il Coordinamento per la riduzione/prevenzione dell'IL ed il risparmio energetico nel Lazio, invita a farci segnalazioni di impianti che si sospetta essere fuori norma, in modo che possano essere obiettivamente vagliati confrontandoli col disposto della L. 23/2000, e se difformi, costretti ad un virtuoso adeguamento come prevede la Legge.


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 Oggetto del messaggio: Re: Celestron pre/post Cina
MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2014, 8:21 
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Iscritto il: mercoledì 12 marzo 2014, 9:03
Messaggi: 81
Se non ricordo male, i primi Celestron HD, prima di essere venduti, venivano controllati negli Usa per garantirne la massima qualità. Questo almeno venne detto. Non so se questa pratica sia rimasta oppure è stata adottata solo per l'avvio della produzione. In ogni caso, dal mio modestissimo punto di vista, è una (nemmeno tanto) implicita ammissione del differente concetto di qualità che, nell'attraveramento del Mar Cinese, si perde di vista (forse a causa dell'inquinamento atmosferico incontrollato). Altra prova indiretta è che i telescopi fatti altrove costano molto di più. Questione di scelte, sia chiaro. Quanto al discorso del tubo in carbonio, nello specifico Celestron non viene dichiarata nessuna differenza di peso tra i tubi in alluminio e quelli in carbonio. C'è almeno da sperare che abbiano una maggiore rigidità! Considerando che il carbonio fatto bene costa tanto, quantomeno il dubbio che sia davvero più rigido mi viene. I tubi in carbonio vennero adottati in un periodo in cui era diventato di moda, facevano di questo materiale anche le stoviglie di casa ed i biberon. Poi la moda è passata e, anche per motivi di scambio termico, sui telescopi si è tornati all'alluminio.


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 Oggetto del messaggio: Re: Celestron pre/post Cina
MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2014, 9:38 
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Iscritto il: sabato 15 ottobre 2011, 7:19
Messaggi: 277
Tipo di Astrofilo: Visualista
Il vantaggio teorico vero sarebbe che durante la fase di acclimatamento finale la lunghezza di un tubo in carbonio varia meno di quello in alluminio. Il che per una focheggiatura di precisione su un sensore CCD magari piccolo e con pixel molto densi può far la differenza.

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 Oggetto del messaggio: Re: Celestron pre/post Cina
MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2014, 18:27 
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Iscritto il: mercoledì 13 febbraio 2008, 18:58
Messaggi: 210
Valerio,

Per quanto riguarda il coeff. di dilatazione dei compositi con fibra di carbonio, bisognerebbe conoscere la disposizione delle fibre e il tipo di matrice epossidica in cui sono annegate.
La fibra di carbonio ha un coeffiente di dilatazione bassissimo, mentre quella delle resine è di circa 1/3 dell'alluminio.
Le tabelle però non indicano le dilatazioni dei compositi di carbonio, proprio perché non se ne conosce la costituzione, e quindi è difficile fare paragoni a tavolino con i tubi di alluminio. Il carbonio dovrebbe dilatarsi di meno, ma di quanto?

Non è raro poi vedere tubi ottici in carbonio con due barre tipo Losmandy di alluminio, una sopra ed una sotto il tubo. Se c'è una grande differenza nelle dilatazioni tubo/barra, provate ad immaginare lo stress nelle giunzioni e le conseguenti deformazioni. Se non c'è differenza, allora il carbonio è inutile!:-)

Infine, non c'è da meravigliarsi se l' acclimatamento è difficile (almeno per i tubi chiusi). La matrice epossidica ha una conducibilità termica pari a circa 1/3 di quella dell'alluminio mentre il carbonio è di circa 2/3 per cui, a parità di condizioni, è logico aspettarsi un tempo di acclimatamento circa doppio del corrispondente tubo di alluminio.

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Antonio Zanardo


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 Oggetto del messaggio: Re: Celestron pre/post Cina
MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2014, 20:00 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
Infine, desiderando disporre di uno strumento facile da maneggiare ma senza grosse pretese, ho acquistato, sempre di seconda mano, un C8 di produzione recentissima sicuramente cinese. Vista l'esperienza del C11, non mi aspettavo molto.
Bene, devo invece dire che con quest'ultimo strumentino mi sono rifatto gli occhi. Centriche da manuale sia in intra che extrafocale, mirror shift praticamente ASSENTE, messa a fuoco sul filo del rasoio. Tutto metallico compresa la cella secondaria (Fastar), di plastica c'è solo il coperchio copriottica.

Ciao, Antonio:
Ho fatto in passato ed ora una vasta esperienza di ottiche Celestron, passando dai tubi arancione (anni 70/80) a quelli neri (anni 90) a quelli recenti, sempre neri( 2000) sino a quelli odierni cinesi.
Ora possiedo un C14 ed un C8, entrambi cinesi, il C14 che rientra nella media di lavorazione ottica, che non mi ha dato alcun problema e svolge degnamente il suo lavoro.Il C8 è invece, uno dei migliori che ho mai avuto (su 6 posseduti)
al punto di essere solo un pizzico inferiore al mio primo C8 arancione , veramente straordinario quanto a resa ottica.
Concludendo, potrei dire che quanto all'ottica non mi sembra esistere grande differenza tra produzione cinese ed americana nei Celestron primo modello.
Quanto agli HD non saprei, avendo buttato un occhio ad uno star party in un Edge HD 9,25 che pure mi è sembrato molto buono.
Per la meccanica, se dovessi fare un'osservazione sui modelli cinesi, questa riguarda la viteria usata, a mio avviso non all'altezza degli strumenti( il mio C14 si collima con viti parker (!))
Concludendo, penso che la tua disavventura sia dovuta ad un modello riuscito male, cosa che può capitare in qualsiasi tipo di produzione.

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Fulvio Mete
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 Oggetto del messaggio: Re: Celestron pre/post Cina
MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2014, 22:35 
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Località: Bergamo
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Da possessore di un C11HD ed ex di un C9 sempre di produzione
Cinese,posso solo dire di essere soddisfatto.
In 37 anni di attività Astrofila :matusa: mi e capitato sotto gli occhi svariati
strumenti,di cui anche i vari tubi Celestron di varie epoche,deducendo
(con mia totale sorpresa)che la produzione odierna sia la migliore....
Il mio esemplare non si mai scollimato,pure anche dopo aver smontato
la lastra per dare una pulita..... :surprise:

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Tec140ED
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 Oggetto del messaggio: Re: Celestron pre/post Cina
MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2014, 23:03 
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Iscritto il: mercoledì 13 febbraio 2008, 18:58
Messaggi: 210
luigi67 ha scritto:
deducendo
(con mia totale sorpresa)che la produzione odierna sia la migliore....


Sono contento per te. Si vede che il mio C11 Edge era nato male, o che il precedente proprietario l'aveva bistrattato, anche se mi è difficile pensare che abbia potuto accanirsi tanto da ridurlo nello stato che ho descritto. Forse lo ha preso a bastonate, dopo essersi accorto che era una ciofeca...:-)
Il C8 invece conferma quanto dici tu: il mio è molto molto buono, per fortuna, e corrisponde anche a quanto dice Fulvio Mete, della cui competenza non è il caso di dubitare.

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Antonio Zanardo


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 Oggetto del messaggio: Re: Celestron pre/post Cina
MessaggioInviato: giovedì 17 aprile 2014, 20:02 
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Iscritto il: domenica 2 dicembre 2012, 13:23
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Località: Bergamo
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mi dispiace per il tuo caso,un C11HD ha un costo importante,
tale da non dover rischiare brutte sorprese......

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Tec140ED
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