Valerio Ricciardi ha scritto:
I duplicatori di focale in generale son di due categorie, la prima ormai da moltissimi anni sempre a quattro lenti, l'altra di maggiori pretese che a seconda dei progetti e dei costruttori di massima varia da uno schema con sei ad uno con sette elementi.
In fotografia (pellicola) a conti fatti il "miglior acquisto" è sempre stato dagli anni '80 il diffuso Kenko MC7, del costo abbastanza alto rispetto alla media degli "universali" ma dalle prestazioni veramente molto molto buone.
Mi è venuta questa idea proprio guardando i Kenko durante il solito discorso del tipo "when we were young..." fatto con altri amici fotografi. Tanto (ma taaaanto) tempo fa' il Kenko MC4 l'ho avuto anch'io e se si aveva la buona creanza di usarlo accoppiato a ottiche fisse era ottimo. Da ragazzo avevo un corredo Yashica e quando l'ho sostituito col Nikon l'MC4 l'ho regalato a un amico che aveva Contax con tanto di obiettivi che costavano una stipendiata a botta e nonostante tutto non sfigurava.
L'MC7 mi dicevano che era maggiormente corretto se si usavano ottiche molto luminose e in tal caso l'uso del MC4 rischiava di vignettare. Non ho mai provato, però quando feci alcune prove con il Meade 2080 che avevo allora, l'MC4 un filo di vignettatura la faceva. Oggi però i sensori DX sono più piccoli del 24x36
Cita:
Ma per l'uso astronomico non è detto, stante i ridotti campi da riprendere su un sensore APS-C (da 1,5x di crop rispetto all'equivalente formato "storico" 24x36) o DX Nikon (uguale) o APS-C Canon (un poco più piccolo, crop da 1,6x e campo ridotto in proporzione) che non possano funzionare meglio duplicatori di disegno indovinato ma a sole quattro lenti, dal momento che la correzione delle aberrazioni agli angoli di un fotogramma 24x36 (diagonale = cerchio immagine che ci serve corretto di 43,3 mm circa) può (può, non è detto, dipende dalle nostre esigenze e dal corpo macchina che abbiamo a disposizione) non interessarci più.
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