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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 23 marzo 2010, 18:26 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16958
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Sì. Sono d'accordo.
In effetti l'apertura dello strumento è fondamentale per il raggiungimento della magnitudine limite.
Però se si rovescia la formula vediamo come a parità di tempo di integrazione, di cielo, di strumento, il ccd più efficiente arriva a una magnitudine superiore.
Poi arriva a un punto in cui il guadagno in magnitudine tende ad assottigliarsi fino a diventare nullo.
Il ccd di efficienza quantica inferiore tenderà asintoticamente a raggiungere lo stesso valore del cce più efficiente.
E' possibile ricavare una formula che approssima questa curva ma non credo che sia così semplice né che, alla fine, sia neanche necessaria.
In fin dei conti tutti vorremmo avere lo strumento a efficienza quantica del 100% ma alla fine quello che comanda è il portafogli. Per cui se fissiamo un budget cercheremo l'oggetto che rientrando nel nostro budget ci fornisce le migliori prestazioni (fra le quali non c'è solo l'EQ ma anche il campo, lo spettro di sensibilità, le dimensioni dei pixel, l'elettronica di controllo, il peso, ecc. ecc. ecc.). :D

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MessaggioInviato: martedì 23 marzo 2010, 18:42 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
Messaggi: 11259
Certo Renzo ma comuqnue ci sono CCD con efficienza praticamente piatta nel visibile (e anche nel vicino UV) intorno al 95%/97% e che inoltre hanno un rumore bassissimo e una altretanto deviazione standard (ancora più importante) molto ridotta. I pressi non sono poi cosi slti ma certamente non proprio alla portata di tutti (soprattutto se poi uno lo accoppia con uno strumento o cielo che non ti consente di sfruttare al meglio il sensore).
Per esempio la FLI ne fa una da 15micron con sensore professionale il rpoblema e che è solo 2048x2048. Non vi dico quanto costa :mrgreen:

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MessaggioInviato: mercoledì 24 marzo 2010, 7:32 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
Secondo me (a parità di condizioni di cielo e tutto il resto) non hai un guadagno in magnitudini ma un guadagno in velocità, cioè il tempo necessario per arrivare a una certa magnitudine. Oppure si puo dire che a parità di esposizione il sensore più sensibile raggiunge prima un certo valore.
Ma questo non vuol dire che il sensore meno sensibile non raggiunga certi valori ma solo che ci mette più tempo.

Ciao
Mi sembra scontato, ma si parla, ovviamente, a parità complessiva di condizioni, e quindi anche di integrazione.
Se il sensore + sensibile "arriva prima" come tu dici, ad una data mag. poi che fa, si ferma?;certo il limite definitivo è dato dall'apertura dello strumento usato, ma nel discorso in questione si prescinde da questo parametro vincolante.
A parità di tempo di integrazione, il sensore + sensibile (in quella data banda spettrale) raggiunge una mag leggermente superiore a quello meno sensibile nella stessa banda, questo è il dato di fatto, fermo restando il limite dell'apertura (che a mio avviso non c'entra con il discorso).
Senza contare che la sensibilità spettrale del sensore,spesso molto diversa da tipo a tipo, è secondo me molto importante.
Basta provare ad es. a registrare, a parità di integrazione, una stella K o M di una data mag. con un sensore Kodak KAI o KAF: il secondo probabilmente la registrerà in un tempo X, il primo no, ed avrà bisogno (sempre ad es.), di un tempo x + t.

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Fulvio Mete
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MessaggioInviato: venerdì 26 marzo 2010, 12:47 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 16:52
Messaggi: 5512
Località: Savona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
la magnitudine limite non è data dal fondocielo semplicemente?
Tipo se si usa un filtro a banda stretta non si ha una magnitudine limite più elevata?
Non credo che centri l'efficenza quantica!

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Davide Ghiso
Meade Schmidt-Newton 6" (763mm F/5) - William Optics Zenithstar 66 ED - Eq6 skyscan Barlow 2x e 4x apo coma - Oculari meade superploss 26mm
Kellner 20 e 4 mm Ploss 10mm - Hiperion 8mm - Atik 383l+ monocromatic
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MessaggioInviato: venerdì 26 marzo 2010, 13:25 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16958
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
GHISO983 ha scritto:
Tipo se si usa un filtro a banda stretta non si ha una magnitudine limite più elevata?

Perché?
La magnitudine limite è data da vari fattori. Fra i quali entrano sicuramente l'airglow ma anche l'apertura dello strumento
Infatti uno strumento di piccolo diametro integra per pixel una maggior superficie di cieli e perciò di airglow rispetto a uno più grande, a parità di rapporto focale.
Ma vi sono limiti ben precisi per la raccolta del segnale. Un filtro a banda stretta ti fa passare l'air glow in quella banda oltre al segnale utile in quella banda. Ti appare vantaggioso solo perché non integri anche le altre componenti luminose e sopratutto su oggetti monocromatici rilevi meglio il contrasto fra la loro totale luminosità e la componente di inquinamento. Ma la magnutidine limite non la raggiungi fotografando una nebulosa ma un oggetto puntiforme con il minimo FWHM possibile. E questi oggetti emettono nel continuo, con lievi spostamenti su una frequenza o su un altra a seconda che siano stelle molto calde o molto fredde
Per il resto tagliare luce con un filtro a banda stretta non fa altro che tagliare luce sia al cielo sia all'oggetto.

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MessaggioInviato: venerdì 26 marzo 2010, 17:06 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
la magnitudine limite non è data dal fondocielo semplicemente?
Tipo se si usa un filtro a banda stretta non si ha una magnitudine limite più elevata?
Non credo che centri l'efficenza quantica!

Ciao,
la mag limite CCD, a mio avviso, dai seguenti fattori:

1- apertura del telescopio;
2- qualità del cielo ( fondocielo,seeing, turbolenza, etc)
3- ingrandimento
4 - qualità e collimazione dell'ottica
5 - sensibilità spettrale del CCD

Se usi un filtro a banda stretta otterrai a mio avviso la mag limite+elevata delle stelle della classe compresa nella banda passante del filtro, tagliando via le altre.Diverso è il caso in cui usi un filtro a banda larga, che sopprime soltanto le righe dell'inquinamento luminoso (Na, Mg, etc) e scurisce il fondo cielo.
Il discorso della sensibilità spettrale del CCD, come ho detto dianzi, va interpretato nel senso che CCD con QE sbilanciata (come ne esistono parecchi;vedi l'esempio dei sensori KAI e KAF fatto prima) non sono, a mio avviso, in condizioni di fornire la stessa mag limite nelle varie bande di quelli con sensibilità bilanciata ed uniforme , anche se la differenza di resa non è certo abissale.Si può sempre dire che comunque anche il CCD con sensore meno sensibile (ma non cieco) in quella banda arriva lo stesso con un'intregrazione maggiore,ma in tal caso raccoglie anche + luminosità di fondo cielo.
Ciò senza considerare che il concetto di mag limite è nato per la mag visuale ed è piuttosto difficile una sua estrapolazione al ccd.

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Renzo ha scritto:
GHISO983 ha scritto:
Tipo se si usa un filtro a banda stretta non si ha una magnitudine limite più elevata?

Perché?
La magnitudine limite è data da vari fattori. Fra i quali entrano sicuramente l'airglow ma anche l'apertura dello strumento
Infatti uno strumento di piccolo diametro integra per pixel una maggior superficie di cieli e perciò di airglow rispetto a uno più grande, a parità di rapporto focale.
Ma vi sono limiti ben precisi per la raccolta del segnale. Un filtro a banda stretta ti fa passare l'air glow in quella banda oltre al segnale utile in quella banda. Ti appare vantaggioso solo perché non integri anche le altre componenti luminose e sopratutto su oggetti monocromatici rilevi meglio il contrasto fra la loro totale luminosità e la componente di inquinamento. Ma la magnutidine limite non la raggiungi fotografando una nebulosa ma un oggetto puntiforme con il minimo FWHM possibile. E questi oggetti emettono nel continuo, con lievi spostamenti su una frequenza o su un altra a seconda che siano stelle molto calde o molto fredde
Per il resto tagliare luce con un filtro a banda stretta non fa altro che tagliare luce sia al cielo sia all'oggetto.

vero vero, non avevo pensato al telescopio di ripresa!
Cmq l'efficenza nn centra o no?

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GHISO983 ha scritto:
Renzo ha scritto:
GHISO983 ha scritto:
Tipo se si usa un filtro a banda stretta non si ha una magnitudine limite più elevata?

Perché?
La magnitudine limite è data da vari fattori. Fra i quali entrano sicuramente l'airglow ma anche l'apertura dello strumento
Infatti uno strumento di piccolo diametro integra per pixel una maggior superficie di cieli e perciò di airglow rispetto a uno più grande, a parità di rapporto focale.
Ma vi sono limiti ben precisi per la raccolta del segnale. Un filtro a banda stretta ti fa passare l'air glow in quella banda oltre al segnale utile in quella banda. Ti appare vantaggioso solo perché non integri anche le altre componenti luminose e sopratutto su oggetti monocromatici rilevi meglio il contrasto fra la loro totale luminosità e la componente di inquinamento. Ma la magnutidine limite non la raggiungi fotografando una nebulosa ma un oggetto puntiforme con il minimo FWHM possibile. E questi oggetti emettono nel continuo, con lievi spostamenti su una frequenza o su un altra a seconda che siano stelle molto calde o molto fredde
Per il resto tagliare luce con un filtro a banda stretta non fa altro che tagliare luce sia al cielo sia all'oggetto.

vero vero, non avevo pensato al telescopio di ripresa!
Cmq l'efficenza nn centra o no?


Serve ad arrivare prima al valore di una certa magnitudine (il risparmio di tempo ha solo molti vantaggi ma non quello di far aumentare la mag. lim.). Invece a parità di tempo di posa la CCD più efficiente raggiunge una mag. lim. maggiore.

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