Renzo ha scritto:
Cerco di spiegare il concetto che differenzia le foto a grande campo da quelle a campo ristretto.
Il flusso luminoso che entra in un telescopio è proporzionale alla sua superficie per cui quanto più è ampio il telescopio e quanta più luce raccoglie. Questo è un dato di fatto che tutti conosciamo.
Però se un telescopio di 20 cm e 800 mm di focale raccoglie molta più luce di un obbiettivo da 50 mm di apertura (16 volte) la focale dell'obbiettivo da il campionamento e pertanto il flusso per pixel.
Infatti più la focale è corta e maggiore sarà la superficie di cielo che insiste su un singolo pixel. Questa quantità raccolta su un singolo pixel fa sì che il fondo cielo tenda a saturare più velocemente nelle corte focali rispetto alle focali lunghe, anche se hanno maggiore apertura.
Per questo spesso le pose di dieci minuti fatte con il telescopio non sono attuabili con un normale obbiettivo o, a maggior ragione, con un grandangolo.
Per quanto riguarda le mie foto a grande campo in effetti le ho sempre fatte dall'Amiata, almeno negli ultimi sei o sette anni.
Interessantissima considerazione, non avevo mai riflettuto su questo aspetto, quindi da un cielo sub urbano sarebbe conveniente aumentare la focale
