Cita:
Io ritengo sia pericolosissimo. Ho scambiato nella prima osservazione i filtri 3.0 e 1.8 e nel secondo caso sono rimasto completamente abbagliato. L'1.8 si usa solo per le riprese (almeno è quello che ho potuto appurare da varie ricerche in rete) e il 3 non basta neanche se non unito ad un filtro colorato.
Cari amici se mi permettete vorrei spendere due parole sia sulla comodita' delle osservazioni e sui livelli di luminosita' confortevoli, che sulla sicurezza.
Quando osserviamo il Sole al telescopio con dei filtri ND, e lasciando da parte i pericolosi filtri da oculare che oggigiorno nessuno usa piu' (per fortuna), si da' per scontato che ci sia un prefiltro, nella fattispecie un prisma di Herschel che trasmette il 5% della radiazione incidente e disperde il resto, fornendo quindi un fattore di attenuazione di 1.3. (Il logaritmo in base 10 di 0.05 e' -1.3). A valle del prefiltro mettiamo dei filtri ND: solitamente i prismi di Herschel vengono venduti con ND3, ND2, e ND1; o se facciamo riferimento allo standard Baader di ND3, ND1.8 e ND0.9. Un motivo ci sara', o vogliamo sostenere che tutti i produttori di prismi di Herschel intendono friggere le retine dei loro clienti? (e pagare risarcimenti miliardari?) Allora io direi, proviamo a prendere in mano i numeri e verificare noi stessi questi numeri. Prima pero' vorrei ricordare che "rimanere abbagliati" e' un fastidio ed e' completamente scorrelato dalla pericolosita' per la retina. Se si dorme alle 9 di una bella mattinata africana con gli infissi ben chiusi dietro le palpebre chiuse, e appena svegli qualcuno spalanca tutto, rimarremo certamente abbagliati, ma questo non comporta alcun pericolo; al contrario e' purtroppo possibile subire danni anche permanenti alla retina senza provare abbagliamento, dolore, o nessuna altra avvisaglia. Stiamo quindi attenti a valutare correttamente la pericolosita' dell'osservazione senza lasciarci fuorviare da sensazioni ingannevoli.
Vediamo una tabella che ci presenta le luminosita' superficiali espresse comodamente in magnitudini per arc sec quadrato
http://www.meniero.it/articoli/fotograf ... limite.php Un fattore di taglio di 4.3 (quello del prisma di Herschel con un filtro ND3) e' concepito per essere sicuro in ogni situazione anche a disco intero. Nella stessa maniera il fattore di taglio dell'Astrosolar visuale, con fattore di taglio 5, puo' essere utilizzato in qualunque situazione anche a disco intero o ad occhio nudo o con binocoli.
Domandiamoci se lo stesso setup che ci permette di osservare con sicurezza il disco solare nella sua interezza, per esempio per fare uno schizzo delle macchie solari che da tempo latitano, possa andare bene a ingrandimenti molto elevati. Ricordiamo che
pupilla di uscita= diametro/ ingrandimento A 275x la pupilla di uscita e' di 0.3mm con un 80mm. A 0.3mm di p.u. vabbe' come sappiamo si vedono i vasi sanguigni della retina oltre che tutte ma proprio tutte le miodesopsie che tutti quanti abbiamo. Ma che fare, si cerca di concentrarsi sulla granulazione o facole o quant'altro e non su features di interesse dell'oculista
Quale area del disco solare si vede osservando il sole con un nagler zoom a 2mm? Dice Miotti che il suo campo apparente e' 50 gradi. Siamo a 275x quindi abbiamo circa 11 primi (si dovebbe essere precisi inquadrando un campo stellare conosciuto ma non ho il nagler zoom, puoi controllare qualche sera se pensi che il mio conto sia grossolanamente sbagliato). Il Sole invece sappiamo che e' un disco di circa mezzo grado. Allora ( 0.18 / 0.5 ) ^2 = 0.13 che e' il fattore di taglio aggiuntivo che hai passando dall'osservazione a disco intero a quella con la configurazione che hai usato. Di qui la mia ipotesi che tu avessi osservato con il ND1.8 ad altissimi ingrandimenti - quindi aumentando la luminosita di un fattore 15, che, a fronte dello 0.13 di cui sopra, significa un raddoppio teorico della luminosita' (nei fatti leggermente meno, per via delle tante lenti, della pupilla d'uscita scomoda, ecc) che al massimo fa venire il desiderio di un polarizzatore variabile, ma tagliare il 90% della luce (peraltro mentre si cercano features elusive) sarebbe esagerato. Infatti i prismi di Herschel hanno in dotazione anche un filtro ND2 o ND1.8. Se poi hai usato altri filtri in cascata agli ND, a maggior ragione. Ora tu mi risponderai, sono certo di avere usato il ND3 e per il resto, beh, io mi sentivo a mio agio con quel livello di luminosita', tanto piu che osservavo da sotto un panno nero (non mi ricordo se era questo il caso nella osservazione di cui hai descritto, ma mi pare che a volte lo usi); questo e' il livello di luminosita' con cui mi piace osservare e sono fatti miei! No problem - pero' allora tieni presente che saresti stato abbagliato anche dalla luminosita' 10 volte superiore di un volgare plossl 32mm con quello stesso filtro, se avessi deciso di ritornare un attimo ad una visione di insieme. La qual cosa sarebbe stata seccante (ma per nulla pericolosa). Quando il sole ha le macchie e quindi si alterna visione a disco intero e hi-res si cerca di mantenere una luminosita circa costante, di qui l'abitudine di avere vari filtri ND.
Ritorno invece un attimo indietro perche vorrei che non ci fossero dubbi tra i lettori sulla frase che avevo gia' citato
Cita:
Io ritengo sia pericolosissimo. Ho scambiato nella prima osservazione i filtri 3.0 e 1.8 e nel secondo caso sono rimasto completamente abbagliato. L'1.8 si usa solo per le riprese (almeno è quello che ho potuto appurare da varie ricerche in rete) e il 3 non basta neanche se non unito ad un filtro colorato.
Cari lettori quanto si legge qui sopra e' ambiguo perche' non e' chiaro se e' presente un prefiltro o meno, e Nik intendeva in associazione con un prisma di Herschel anche se non e' scritto. Senza prefiltro si tratta di valori che possono causare cecita' permanente. Per favore cari lettori state sempre attenti e non equivocate. Un fattore sicuro puo' essere 4.3 (quello del prisma di Herschel) o meglio ancora 5 (quello dell'Astrosolar). 10^(-4.3) significa che passa 5* 10^-5 della radiazione incidente (in realta' un po' meno perche' il treno ottico taglia qualcosa). Andatevi a ripigliare la tabella che ho linkato e moltiplicatelo per gli 80 milioni di luminosita superficiale del sole in mag. per arcosecondo quadrato, e otterrete 4000 cioe' una quindicina di volte superiore al paesaggio assolato, insomma possiamo immaginare di essere in spiaggia a mezzogiorno in qualche localita' tropicale con il riflesso del mare e la sabbia bianca - il nostro occhio e' uno strumento meraviglioso con oltre 11 ordini di grandezza di range dinamico fisiologico (senza fastidi), ed e' in grado di gestire questo livello di luminosita'. Un fattore totale NON SICURO e' quello dell'Astrosolar fotografico, ND3.8, che il costruttore ci mette continuamente in guardia dall'utilizzare per uso visuale - ma il costruttore ha deliberatamente scelto questo valore perche un eventuale errore anche nel caso peggiore (a disco intero) ci causera' una ramanzina dell'oculista e magari qualche ora di fosfeni ma si spera non danni permanenti e irreversibili alla vista, anche perche, per come lavora l'astrosolar e per come e' fatto lo spettro solare, la luce intensa nel gialloverde ci causera' fastidio e forse anche dolore e ci allontaneremo immediatamente dall'oculare. Un fattore ND3 o peggio ND1.8 cari amici puo' facilmente significare la cecita' irreversibile o comunque danni gravi anche nel giro di pochi istanti. Stiamo attenti e non teniamo il prisma di Herschel dove teniamo la diagonale che usiamo quando osserviamo con l'Astrosolar, RG Thousand Oaks, o altro filtro a tutta apertura. Un errore del genere puo' costare molto caro.
Chiedo scusa se vi sono sembrata saccente, noiosa, fastidiosa. A sbagliare ci vuole poco. Ci vuole poco anche ad equivocare e magari a comprendere male osservazioni di altri, oppure le osservazioni possono contenere un errore materiale (lo scrivente sbaglia a scrivere, intendeva 3 ma scrive 2, intendeva 10^-7 e ha scritto un milionesimo...). Sappiamo poi - e chiarisco che NON mi riferisco ASSOLUTAMENTE alla osservazione di Lead che, pur non essendo ne' tipica ne' rappresentativa del setup e di quello che ci puo' offrire in una giornata qualunque sotto quelle condizioni, e' del tutto realistica e credibile (Lead segui i consigli di Anto, anticipa le osservazioni anche adesso, e tanto piu' in estate, e vedrai che la granulazione la vedrai con regolarita e non solo occasionalmente; se poi ti prendi un 4" anche meno perfetto, meno apocromatico, e meno ben fatto, da destinare ad esclusivo uso solare, metterai a fuoco sulla granulazione quasi ogni giorno e senza faticare a trovarla) - sappiamo purtroppo che su internet si trova di tutto, si legge di nebulose colorate e cretinaggini di ogni genere. Ho avuto occasione di leggere di uno che asseriva che nel passaggio da un 100mm a un 175mm si guadagnano tre magnitudini - questo "signore", che evidentemente non ha utilizzato un granche' gli strumenti in questione tanto da non accorgersi dell'errore pacchiano, ha fatto il conto sulla sua calcolatrice ma si e' scordato del fattore 2.51..... Ringraziandolo delle crasse risate non sono stata a replicare. Ma quando si legge che un prisma di Herschel "se ben costruito dissipa molto piu' del 95%", allora zitta non sto, perche il giorno che l'acquirente di un prisma "ben costruito" si gioca una retina sulla stupidaggine di cui sopra, ad essere stata zitta non dormirei piu' tranquilla.
Una ultima cosa. Giusto preoccuparsi del taglio della radiazione al di fuori dello spettro visibile. Nel caso degli ultravioletti pero' noi utilizziamo il prisma di Herschel su rifrattori. (Certo qualcuno mi obiettera' che.... ma chi, contro le indicazioni del costruttore, fa diversamente, stara' attentissimo a non mandare in frantumi il secondario o scollarlo e mandare il primario in pezzi, e comunque il secondario prima di spaccarsi si scalda e l'immagine si deteriora, e comunque, chi fa questo lo fa con cautela e per tempi brevissimi). Un rifrattore in vetro o supervetro e' ben poco trasparente agli UV e anche chi avesse un rifrattore con un elemento in fluorite cristallina, quell'elemento sarebbe comunque accoppiato ad almeno un elemento in vetro; dopodiche' l'oculare con le sue superfici in vetro taglia ulteriormente l'UV, che quindi, come e' giusto, e' tagliato meglio ancora del visibile (e poi per giunta e' sfuocato). Non possiamo avere la pericolosa situazione di un taglio delle radiazioni visibili a un livello buono mentre gli UV passano indisturbati - possibilita che invece va accuratamente considerata se cerchiamo filtri per osservare il sole a occhio nudo (in tal caso oltre ai filtri dedicati, solo quelli per saldatori possono fornire protezione adeguata su tutto lo spettro). Per quanto riguarda gli IR che passano attraverso il prisma, andrebbe fatto un calcolo della potenza da essi trasmessa per mostrare che se il visibile e' tagliato adeguatamente, gli IR non possono fare danni. Se ho tempo cerchero' questo calcolo o lo faro' - invito chi sostiene la necessita' di utilizzare un taglia IR-UV a mostrarmi i suoi conti e li confronteremo. Per quanto riguarda invece l'Astrosolar questo e' garantito dal costruttore e da organismi indipendenti come utilizzabile in assoluta sicurezza standalone. Mi sembra che anche Thousand Oaks garantisca il suo film per uso visuale in assoluta sicurezza senza ulteriori filtri.