Cerco di essere di aiuto poiché leggo il post e mi sembra di capire che, ai più, sfugga la dinamica reale delle cose che portano al progetto di un obiettivo a rifrazione, specialmente quando si parla di cosidetti acromatici-apocromatici. In nessun post in nessun forum sembra che si sappia esattamente di cosa si parla quindi provo a dare dei "là" per aiutarvi a creare una "cutura" degli obiettivi, troppo spesso lasciata alle informazioni, fuorvianti il più delle volte, che la pubblicità (di qualsiasi tipo essa sia) suggerisce.
il termine "ED", "SD", bla bla.. sta a indicare "qualcosa" riguardo al valore di Abbe dei vetri usati per confezionare l'obiettivo. Intanto, a parità di questo valore (espresso in centesimi: es: 90 su 100 - vetri fantastici...) conta molto come "stanno insieme" le lent, quindi lo schema ottico, il tipo di spaziatura eventuale, il rapporto focale (ovviamente), la lavorazione delle ottiche, il tipo e qualità della lucidatura, e i trattamenti eventuali antiriflesso. Quindi il termine "ED" di per sé non ha alcun valore. Ovviamente (ma sono MOLTO rari) esistono doppietti definiti "acromatici" che correggono l'aberrazione cromatica meglio di alcuni "ED", cinesi o non. A parità di correzione cromatica, comunque, la parte del leon la fa il tipo di lucidatura delle lenti. Obiettivi "rugosi" ad esempio, anche se fatti con vetri "ED" (in questo caso, cerchiamo di ricordarlo, il FLINT) posso dare immagini non buone con luce diffusa mentre obiettivi magari di vetri meno pregiati ma lavorati molto bene e lucidati a mano, ad esempio, offrono immagini qualitativamente superiori. Inoltre non basta conoscere le qualità del vetro "APO" (quindi l'ED, l'SD, e bla bla) ma il rapporto tra i valori di Abbe dei 2 vetri delle 2 lenti che compongono l'obiettivo. Esistono strumenti, di cui non si sa quasi nulla, che sono dei semplici "acromatici" ma che rendono molto meglio degli odierni "ED" middle-price. Inoltre lo schema ottico è basilare. Un conto è un fraunhofer classico spaziato in aria, un conto è un cementato, altro conto è uno spaziato in olio, altro ancora uno stenheil con flint e crown invertiti. Tutti questi parametri (sono molti come si vede) comportano, a parità di altri fattori di lavorazione che immaginaimo identici per tutti, risultati molto diversi sul campo.... Ecco perché tenderei a non dire "ma che senso ha questo nuovo acromatico se con la stessa cifra poso comprare l'ED cinese". Non è detto che questa frase sia corretta se non conosciamo tutti i parametri. Magari è giusta, magari no. Quindi attenzione. Questo solo parlando di mera aberrazione cromatica. Poi il discorso può moltiplicarsi nella valutazione della correzione di tutte le altre aberrazioni che sono altrettanto importanti. Resta il fatto che l'aberrazione cromatica diretta influisce moltissimo sulla capacità di reggere alti ingrandimenti mantenendo elevato il contrasto. Non per niente i rifrattori cinesi da due soldi da 15 cm. a f8 o f6 vanno perfettamente nell'osservazione del profondo cielo a bassi ingrandimenti e vanno malissimo in alta risoluzione. Questo, permettemi, senza sollevare polveroni in casa di chi possiede e usa con profitto questi "cinesoni" per guardare Luna e pianeti. Non fanno schifo, ma sono molto lontani da ciò che può fare uno strumento anche più piccolo ma con specifiche divrse.
Paolo
|