cherubino ha scritto:
non vorrei aprire la solita diatriba di chi poi vien fuori dicendo che con il suo specchio da 40 cm. vede le orme di Armstrong sulla Luna, però, in sitesi, quel che hai riassunto non è distante dal vero.
In campo meramente visuale è estremamente difficile sfruttare poteri risolutori più "acuti" di 0,8" o 0,7". Questo non significa che non si possa farlo, solo che le cndizioni che devono avverarsi perché questo sia possibile sono rare.
Per questo si è soliti dire che, normalmente, uno strumento da 20 cm. perfettamente corretto rappresenti il non-plus-ulra per le osservazioni in alta risoluzione.
Diametri maggiori permettono maggior saturazione di colore, ma non necessariamente più risoluzione effettiva.
Un conto lievemente diverso sono le stelle doppie dove si riesce alle volte a scendere anche a 0,6" o un filo meno ma solo perché il contrasto tra particolare da vedere e particolare da non vedere (stella-cielo buio) è altissimo. Non si può certo dire lo stesso per Giove o Saturno o Marte, etc...
A volte mi è capitato di sentire sbraitare (agli star party) quacuno all'oculare di un 30/35 cm. "OEH C::: MIZZEGA che particolari che mi sparo su Giove con questi diametri!". Guardare dentro gli strumenti e poi scoprire che, 15 metri più in la, vedevo esattamente gli stessi dettagli con uno strumento dotato di un obiettivo della metà del diametro.
Certo, nel 35 cm. si vedevano colori più saturi e la sensazione era quella di chiccà cosa ma, in soldoni, i dettagli erano gli stessi.
Poi mi è anche capitato di sfruttare, una sera, un diametro da 25 cm. con quasi tutta la risoluzione di cui era capace (quasi tutta dico) ma è stata un'esperienza più unica che rara...
In campo planetario, almeno dai nostri cieli "standard", quello che fa la differenza è l'ostruzione, la collimazione, la qualità ottico-meccanica dello strumento nel suo complesso (ottica, diagonale, oculare). Mille volte meglio uno strumento da 18/20 cm. perfettamente "limato" per il planetario che non un grosso C14... (con tutta la simpatia che ho per il C14, sia ben chiaro).
Paolo
a volte bisogna tirarli fuori con le pinze ma certi discorsi, a mio parere, sono molto interessanti.
se si riesce a portarli avanti senza litigare, poi, la cosa è ancora piu' "gradevole".
in altri termini paolo, dici che la minore ostruzione del mak compensi la maggiore apertura del c9?
capisco il discorso del limite imposto dal seeing ma non riesco a "vedere" come una piccola ostruzione al centro possa fare piu' danni di una enorme ostruzione al bordo.
in altri termini possiamo pensare ai due strumenti come due specchi da 23.5cm, per esempio.
uno (il mak) lo ostruisco un poco al centro e moltissimo sul bordo (anche se il termine "ostruire" non è correttissimo).
l'altro (il c9) l'ostruisco un po' di piu' al centro e niente sul bordo.
quel "po' di piu al centro" vale piu' dei quasi 3cm al bordo?
per favore non chiedermi di appilcare le equazioni di maxwell per capirlo

e non pensare che sia polemica, voglio solo cercare di capire se esiste un modo facile per visualizzare la situazione.
ciao antonio.