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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: C9 in prova contro il mak180
MessaggioInviato: lunedì 10 novembre 2008, 16:08 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23678
cherubino ha scritto:
personalmente non trovo nulla di strano, mi stupirei invece del contrario...

Paolo


perche'?

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 Oggetto del messaggio: Re: C9 in prova contro il mak180
MessaggioInviato: lunedì 10 novembre 2008, 16:43 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
minore diametro, minore ostruzione.
Dubito che qualcuno di voi riesca a sfruttare (in ottico) il potere risolutore di un 23 cm.
Io che lavoro da un sito con seeing più che buono non vado oltre 0,8" il più delle volte...

Paolo

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 Oggetto del messaggio: Re: C9 in prova contro il mak180
MessaggioInviato: lunedì 10 novembre 2008, 16:56 
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Iscritto il: lunedì 18 dicembre 2006, 16:07
Messaggi: 130
Località: Bergamo
Tipo di Astrofilo: Visualista
Per essere cattivo e anche un pò str..zo: non mi fido tanto del confronto fatto da un astrofilo che non ha idea di cosa siano le "piume".... credo che sia l'abc di ogni appassionato che mette l'occhio in un telescopio per valutarne le prestazioni.

Ciao
Roberto

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 Oggetto del messaggio: Re: C9 in prova contro il mak180
MessaggioInviato: lunedì 10 novembre 2008, 17:38 
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Iscritto il: venerdì 19 maggio 2006, 11:18
Messaggi: 1729
Località: Somewhere in Lombardia
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
cherubino ha scritto:
minore diametro, minore ostruzione.
Dubito che qualcuno di voi riesca a sfruttare (in ottico) il potere risolutore di un 23 cm.
Io che lavoro da un sito con seeing più che buono non vado oltre 0,8" il più delle volte...

Paolo


Quindi, secondo il criterio di Dawes, in questo caso andare oltre i 150mm in visuale non apporterebbe benefici pratici sotto il punto di vista del guadagno risolutivo. Uno strumento più grande potrebbe fare di più se l'atmosfera lo consentisse. A quel punto le differenze, con un seeing da 0.8, sarebbero ridotte alla sola ostruzione, alla lavorazione, allo schema ottico e a quel punto dalla maggiore luminosità offerta dallo strumento più grande?
(in estrema sintesi, vedrei solo più luminoso, ma non più risolto)

ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: C9 in prova contro il mak180
MessaggioInviato: lunedì 10 novembre 2008, 17:42 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
Bobanta ha scritto:
Per essere cattivo e anche un pò str..zo: non mi fido tanto del confronto fatto da un astrofilo che non ha idea di cosa siano le "piume".... credo che sia l'abc di ogni appassionato che mette l'occhio in un telescopio per valutarne le prestazioni.


Magari non le chiama "piume" di calore? ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: C9 in prova contro il mak180
MessaggioInviato: lunedì 10 novembre 2008, 17:59 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
non vorrei aprire la solita diatriba di chi poi vien fuori dicendo che con il suo specchio da 40 cm. vede le orme di Armstrong sulla Luna, però, in sitesi, quel che hai riassunto non è distante dal vero.
In campo meramente visuale è estremamente difficile sfruttare poteri risolutori più "acuti" di 0,8" o 0,7". Questo non significa che non si possa farlo, solo che le cndizioni che devono avverarsi perché questo sia possibile sono rare.
Per questo si è soliti dire che, normalmente, uno strumento da 20 cm. perfettamente corretto rappresenti il non-plus-ulra per le osservazioni in alta risoluzione.
Diametri maggiori permettono maggior saturazione di colore, ma non necessariamente più risoluzione effettiva.
Un conto lievemente diverso sono le stelle doppie dove si riesce alle volte a scendere anche a 0,6" o un filo meno ma solo perché il contrasto tra particolare da vedere e particolare da non vedere (stella-cielo buio) è altissimo. Non si può certo dire lo stesso per Giove o Saturno o Marte, etc...
A volte mi è capitato di sentire sbraitare (agli star party) quacuno all'oculare di un 30/35 cm. "OEH C::: MIZZEGA che particolari che mi sparo su Giove con questi diametri!". Guardare dentro gli strumenti e poi scoprire che, 15 metri più in la, vedevo esattamente gli stessi dettagli con uno strumento dotato di un obiettivo della metà del diametro.
Certo, nel 35 cm. si vedevano colori più saturi e la sensazione era quella di chiccà cosa ma, in soldoni, i dettagli erano gli stessi.

Poi mi è anche capitato di sfruttare, una sera, un diametro da 25 cm. con quasi tutta la risoluzione di cui era capace (quasi tutta dico) ma è stata un'esperienza più unica che rara...

In campo planetario, almeno dai nostri cieli "standard", quello che fa la differenza è l'ostruzione, la collimazione, la qualità ottico-meccanica dello strumento nel suo complesso (ottica, diagonale, oculare). Mille volte meglio uno strumento da 18/20 cm. perfettamente "limato" per il planetario che non un grosso C14... (con tutta la simpatia che ho per il C14, sia ben chiaro).

Paolo

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 Oggetto del messaggio: Re: C9 in prova contro il mak180
MessaggioInviato: lunedì 10 novembre 2008, 18:09 
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Iscritto il: lunedì 7 aprile 2008, 14:06
Messaggi: 1319
Località: Arezzo
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Scusate per aver acceso una discussione un pò vivace.
Le piume qui ad arezzo le chiamiamo baffoni,ora ho capito cosa sono.
Non sono certo un mago dell'astronomia ma in visuale sono 18 anni "partito da un semplice 60-600 nel 1990" che osservo e credo che il mio occhio sia abbastanza abituato nel giudicare.
Ora non sono assolutamente espertissimo in foto e altro ma ripeto in visuale si.
Certo che quello che dico non è oro ma eravamo in 2 persone e la pensavamo allo stesso modo.
Certo ascolto moltissimo quello che dite,climatizazione,piume,paraluce e altro,ma concludendo l'aspetto visivo in generale era meglio sul mak.
Dopo se andiamo a vedere un dettaglio fino credo che il c9 faccia il suo lavoro in più.

Non mi fucilate vi prego...

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 Oggetto del messaggio: Re: C9 in prova contro il mak180
MessaggioInviato: lunedì 10 novembre 2008, 18:11 
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Iscritto il: lunedì 7 aprile 2008, 14:06
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Località: Arezzo
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photallica ha scritto:
> Senza mezzi termini a colpo d'occhio l'immagine era molto meglio su il 180s-w anche se l'ingrandimenti erano maggiori data la diversa lunghezza focale.

Attenzione, cosa intendi per "meglio"? L'impatto estetico? :shock:
Per un confronto attendibile dovevate selezionare dei dettagli lunari al limite strumentale e verificare in quale dei 2 strumenti fosse visibile o meno. C'è la rima nella valles alpis, gli ultrainflazionati craterini all'interno di Plato, alcune rimae interne a Gassendi, la rima Marius ecc, il domo di aristarchus ecc
Se contasse solo l'impatto visivo un buon apo da 4" vincerebbe sempre invece non di rado subisce anche un semplice C8, in condizioni di ottima calma atmosferica


Si solo l'impatto estetico.Dovevo dirlo subito. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: C9 in prova contro il mak180
MessaggioInviato: lunedì 10 novembre 2008, 18:12 
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Bobanta ha scritto:
Per essere cattivo e anche un pò str..zo: non mi fido tanto del confronto fatto da un astrofilo che non ha idea di cosa siano le "piume".... credo che sia l'abc di ogni appassionato che mette l'occhio in un telescopio per valutarne le prestazioni.

Ciao
Roberto



Ma crudele che sei però. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: C9 in prova contro il mak180
MessaggioInviato: lunedì 10 novembre 2008, 19:23 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
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cherubino ha scritto:
non vorrei aprire la solita diatriba di chi poi vien fuori dicendo che con il suo specchio da 40 cm. vede le orme di Armstrong sulla Luna, però, in sitesi, quel che hai riassunto non è distante dal vero.
In campo meramente visuale è estremamente difficile sfruttare poteri risolutori più "acuti" di 0,8" o 0,7". Questo non significa che non si possa farlo, solo che le cndizioni che devono avverarsi perché questo sia possibile sono rare.
Per questo si è soliti dire che, normalmente, uno strumento da 20 cm. perfettamente corretto rappresenti il non-plus-ulra per le osservazioni in alta risoluzione.
Diametri maggiori permettono maggior saturazione di colore, ma non necessariamente più risoluzione effettiva.
Un conto lievemente diverso sono le stelle doppie dove si riesce alle volte a scendere anche a 0,6" o un filo meno ma solo perché il contrasto tra particolare da vedere e particolare da non vedere (stella-cielo buio) è altissimo. Non si può certo dire lo stesso per Giove o Saturno o Marte, etc...
A volte mi è capitato di sentire sbraitare (agli star party) quacuno all'oculare di un 30/35 cm. "OEH C::: MIZZEGA che particolari che mi sparo su Giove con questi diametri!". Guardare dentro gli strumenti e poi scoprire che, 15 metri più in la, vedevo esattamente gli stessi dettagli con uno strumento dotato di un obiettivo della metà del diametro.
Certo, nel 35 cm. si vedevano colori più saturi e la sensazione era quella di chiccà cosa ma, in soldoni, i dettagli erano gli stessi.

Poi mi è anche capitato di sfruttare, una sera, un diametro da 25 cm. con quasi tutta la risoluzione di cui era capace (quasi tutta dico) ma è stata un'esperienza più unica che rara...

In campo planetario, almeno dai nostri cieli "standard", quello che fa la differenza è l'ostruzione, la collimazione, la qualità ottico-meccanica dello strumento nel suo complesso (ottica, diagonale, oculare). Mille volte meglio uno strumento da 18/20 cm. perfettamente "limato" per il planetario che non un grosso C14... (con tutta la simpatia che ho per il C14, sia ben chiaro).

Paolo



a volte bisogna tirarli fuori con le pinze ma certi discorsi, a mio parere, sono molto interessanti.

se si riesce a portarli avanti senza litigare, poi, la cosa è ancora piu' "gradevole".

in altri termini paolo, dici che la minore ostruzione del mak compensi la maggiore apertura del c9?
capisco il discorso del limite imposto dal seeing ma non riesco a "vedere" come una piccola ostruzione al centro possa fare piu' danni di una enorme ostruzione al bordo.
in altri termini possiamo pensare ai due strumenti come due specchi da 23.5cm, per esempio.
uno (il mak) lo ostruisco un poco al centro e moltissimo sul bordo (anche se il termine "ostruire" non è correttissimo).
l'altro (il c9) l'ostruisco un po' di piu' al centro e niente sul bordo.
quel "po' di piu al centro" vale piu' dei quasi 3cm al bordo?

per favore non chiedermi di appilcare le equazioni di maxwell per capirlo :D e non pensare che sia polemica, voglio solo cercare di capire se esiste un modo facile per visualizzare la situazione.

ciao antonio.

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