gann ha scritto:
Ho alcuni amici astrofili americani che seguono molto il mercato interno e le varie tendenze e le richieste dei grandi apo nell'anno corrente ha subito una contrazione significativa rispetto al 2006, considerato l'anno d'oro almeno finora.
Certamente non sono in grado di dirti le motivazioni ma la cosa che mi ha colpito da quanto mi è stato riferito e che dalla fine dello scorso anno si è riversato sul mercato dell'usato un numero inusuale di apo in vendita di grande diametro.
Mah, che dirti, certo ultimamente l'economia americana florida florida non è, e considerando che negli USA si respira praticamente a credito, è chiaro che nel 2007 una bella fascia di popolazione che, come tutti, ha imparato a vivere alcune ottave sopra le righe, s'è dovuta dare una certa ridimensionata... e visto che i rifrattori apocromatici da 20 cm non rientrano certo nei bisogni primi dell'umanità è chiaro che sono finiti nella forbice anch'essi...
Ciò detto, conosco personalmente fior di ottici che non riescono a stare dietro alla richiesta crescente di diametri elevati... Prendi D&G: i Signori non ti prendono nemmeno in considerazione se non gli ordini almeno un 5"-6"... poi se ne riparla a 8"... e se vuoi un 12" sei il benvenuto... fatti a mano uno per uno... io lì più che crisi, se potessi rileverei l'azienda...!!!
gann ha scritto:
Considerando inoltre che i TMB, a differenza degli AP e dei Tec, subiscono una maggiore perdita di valore, e che spesso i 16-20 cm molto difficilmente si trovavano in pronta consegna o nell'usato credo che qualcosa sia cambiato nelle scelte di talune persone che hanno pensato come me di acquistare un apo da decine di migliaia di euro\dollari.
Conosco due astrofili americani che fino a pochi anni fa non si sognavano minimamente di spendere simili cifre, me compreso e un latro che dopo averne collezionato ben tre fino 25 cm sta smantellando l'osservatorio per prendere altre strade.
Anche chi ha acquistato il mio 180 veniva dal 140 ma immaginavo che, solo per soddisfare la curiosità come ha dichiarato, ben presto si sarebbe reso conto di aver esagerato.
Beh, qui ritorniamo a quanto si diceva poc'anzi. Se vuoi il mio parere, credo che semplicemente sia diventato "troppo facile" farsi un grande strumento (come un'auto di grossa cilindrata). Questa spinta consumistica al "voglio, voglio, voglio" incrociata con la possibilità tecnica di soddisfarla, porta a punte di saturazione che poi ingenerano situazioni aberranti come la "pletora di APO [ma è vero per qualunque strumento; solo che vederlo sugli apo schiaffeggia in pieno viso...]" di grandi dimensioni nel mercato dell'usato.
A ciò si aggiunge una smania del "nuovo" e del "di più" tanto smodata quanto immotivata. E da ciò niente (e tanto meno i telescopi) pare essere immune.
Non più tardi di Giovedì scorso, ho gioiosamente aggiunto alla collezione di Refractorland un secondo rifrattore SYW 108/1600. Insieme allo strumento ho ereditato anche il listino originale di quando è stato comprato. Riporto: "Listino Confidenziale, riservato ai Sigg. Rivenditori [quindi non al pubblico e con IVA 18% esclusa], in vigore da 3 Giugno 1985"..."Rifrattore Astronomico mod. AE-106...Lit. 3.250.000"...
Questo strumento che, bada, va oggi esattamente come 30 anni fa, ossia meglio di qualunque rifrattore acromatico coi controcavoli fino al suo diametro, che si beve tranquillamente l'intera produzione cinese inclusi i vari 152/1200, che si permette di sbatacchiare Newton (con la N maiuscola) da 15 cm, dobson e SCT da 20 e si permette perfino di tenere testa al Traveler... insieme alla sua montatura originale che ha una meccanica di accuratezza tale per cui devi scomodare Zeiss, Takahashi e Unitron per stargli a pari... oggi ha un mercato di conoscitori talmente limitato che te lo porti a casa per un tozzo di pane, nonostante fosse venduto tra gli altri sotto il marchio Tasco come "Observatory Model", appunto perché era lo strumento base degli osservatori astronomici di trent'anni fa... E tanto, infatti, costava...
Qualcuno si vuol prendere la briga di calcolare qual era il potere d'acquisto di tremilioniduecentocinquantamilalire nel 1985...?!?! Più IVA, più 10-20% al pubblico...?! Io mi ricordo che, quando avevo 12 anni (1976) chiesi a mio padre di portarmelo a vedere... Ho memoria di uno strumento splendido, imponente, come ho memoria di aver sentito l'importatore menzionare un prezzo talmente elevato che io non capivo neppure... e mio padre guardarmi con gli occhi sgranati...
E' lo stesso strumento. E oggi sta in qualche soffitta o cantina (o negli osservatori di qualcuno che, prima di comprare strumenti, studia ottica invece di guardare quanto sono grandi e colorate le pagine della pubblicità sulle riviste)...
Masse di astrofili (mi viene da dire "comprofili"!) ben nutriti si sono stancati del loro Giochino-2006 da 8" alla Fluorite...?!?! Benissimo: questo vuol dire che ce ne sarà di più per chi, forse, quelli strumenti se li meritava senza riuscire a permetterseli. Quanti gli strumenti li comprano per usarli e non per mostrarli saranno senz'altro sorridenti ad attenderli sul mercato dell'usato (spesso coi guanti bianchi, ché altrimenti si vedono le impronte sul tubo...).
Per citarne uno, l'idiota qui presente, per le medesime ragioni di cui sopra, ha potuto aggiungere alla dotazione di Refractorland 4 Zeiss nell'ultimo mese. Pagandoli al livello dei vari Meadestron, Chineptics etc. della cui pubblicità le riviste vivono. Spero di averne ancora tanti di colpi di idiozia come questi. E che tanti si vendano i loro 200 alla fluorite perché non sono più di moda.
gann ha scritto:
E credo che trattasi di comportamento molto diffuso anche perchè chi fa veramente ricerca o fotografia sono d'accordo che prediliga ottiche più apprpriate tipo RC.
Con tutto il dovuto rispetto per i RC, se uno non fa ricerca su campi stellari molto ristretti e lunghezze d'onda selettive — come è il caso dei maggiori osservatori astronomici, in cui appunto i RC sono gli strumenti più diffusi, in altri settori altrettanto specializzati i RC stanno ben dietro ad altre configurazioni... Poi se i RC stanno diventando di moda — come i comportamenti di alcune case che hanno fatto la loro fortuna sugli SCT per poi gettarli alle ortiche inducono a pensare — tanto meglio per chi decide di fare, p.e., ricerche solari o planetarie dove — mi pare — i RC non hanno mai sfornato una sola immagine nell'intera storia dell'astronomia...
gann ha scritto:
Quanto all'AP180 è nei progetti di Roland C. come completamento della nuova gamma di apo ma sui tempi il silenzio regna sovrano.
Guarda, Roland ha già contribuito all'ottica astronomica e rivoluzionato l'astronomia amatoriale coi suoi tripletti del 1980. Per tacer di tutte le loro evoluzioni successive. Ha venduto tanti di quei telescopi da potersi permettere di passare i prossimi decenni a divertirsi serenamente con la sua collezione di macchine sportive d'epoca. Se sta in silenzio è perché sta di certo lavorando a qualcosa che lo appassiona e che nessuno ha mai fatto prima. Sicuro non a calcolare come costruire l'ennesima versione di tripletto spaziato aria abbattendo i costi per farlo concorrenziale coi cinesoni a lambda/2...
gann ha scritto:
Saluti
Maurizio
A te. E buon cielo nelle prossime 48h. Mi pare di capire che poi ne vedremo delle belle.
Massimiliano