Ciao ragazzi,
vedo che non ho fatto in tempo a postare

, quindi forse ripeterò concetti già esplicati.
Per quanto concerne l'eventuale upgrade dei GSO non ne so nulla, quindi per onestà non posso dire nulla in
merito.
La lavorazione industriale di certi vetri, es.: pyrex 7740 ( o duran50 ), zerodur ( o astrositall ),
consente, per la natura del materiale di raggiungere un grado di lavorazione superiore
compatibilmente alle tempistiche di produzione.
Con il BK7 ci sono problemi a causa della sua natura più " morbida ", ripeto il mio è un discorso di
produzione industriale, un bravo autocostruttore sarebbe capace di lavorare benissimo anche un vetro
industriale ( il normale vetro da finestra per intenderci ), ma con tempistiche che non sarebbero
compatibili con quelle necessarie ad una produzione commerciale, non è un caso che l'ottico artigianale
offre prevalentemente, primari in pyrex,in duran o zerodur.
Per produrre primari ben corretti si preferisce scegliere pyrex7740 ( o duran50 ), vetroceramica ( es.:
ule, zerodur o astrositall ). La cella che alloggia il primario di questi vetri non deve inficiarne la
qualità ne le prestazioni: il primario non deve avere sollecitazioni meccaniche ne sul piano, ne fuori dal
piano dell'ottica, tali da indurre deformazioni, come si sa occorre un opportuno numero di appoggi che
devono " assecondare " le deformazioni senza introdurre, o quanto meno minimizzare il più possibile le
tensioni di taglio e una distribuzione opportuna degli appoggi laterali che introduce una seria
problematica progettuale in particolare nel caso di forti diametri, per i quali l'entità dell'astigmatismo
può divenire rilevante al punto di rendere non sfruttabile tutto il diametro disponibile ( per il quale si
è pagato ).Tutto questo deve inoltre garantire il mantenimento della posizione dell'ottica. Quindi,
disporre di un ottica di qualità in una cella non performante offrirebbe, nel complesso, prestazioni di
poco differenti al caso di un ottica di minore qualità.
Non vale la pena per il costruttore realizzare una cella superperformante per un’ottica di qualità non
spinta: il prezzo di mercato non sarebbe giustificato e non concorrenziale, per questo nel mio post
precedente ho parlato di paradosso e credo da quanto leggo di " contraddizione " per Massimo.
Il BK7 non nasce come vetro per primari ma per ottiche a lente, come già detto. Le lastre che escono dalla
vetreria debbono perciò avere caratteristiche che rientrino in determinate tolleranze nei riguardi di
inclusioni, bolle, omogeneità,ecc, lo stesso produttore ( es.: Schott, Corning ) garantisce per ogni vetro
uno standard di difetti. Le lastre scartate, cioè che non rientrano nello standard, a seguito di
controllo, non sono buttate via ma indirizzate in altri tipi di impiego che non richiedono di sfruttarne le
caratteristiche di trasparenza ecc. Se non fosse così i manufatti in BK7 costerebbe molto di più.Il costo
di produzione aumenta con il livello di performance che il manufatto riesce ad esplicare, ciò si traduce in
un alto costo di produzione e quindi ad un prezzo sul mercato. Tutti i processi produttivi che richiedono
lavorazione ad altissima temperatura ed elevata purezza,richiedono costi elevatissimi, questa è una regola
generale.
La mia sensazione personale, è che la Schott stia indirizzando le proprie strategie di offerte in modo da
sostituire il pyrex7740 con il suprax per non far entrare in concorrenza il pyrex con lo zerodur e vendere
più vetroceramico e rendere il suprax più concorrenziale con i borosilicati concorrenti. Ultimamente vedo
nel panorama internazionale un ondata di blank in suprax sottili, provenienti dal mercato USA e UK. Il che
potrebbe essere da una parte una strategia vincente per il produttore, dall'altra anche per noi utenti
finali che magari, non nell'immediato, potremmo usufruire di ottiche in suprax al posto del BK7 agli stessi
prezzi o comunque inferiori rispetto a quelli in pyrex con prestazioni non lontane da quest'ultimo. Ripeto
è una mia sensazione, supportata anche, a quanto sembra da una riduzione di blank in pyrex in circolazione.
Infatti, se noterete, si legge sempre più di frequente la dicitura " pyrex/duran o suprax ".
Il borosilicato sottile inoltre potrebbe essere interessante per i seguenti vantaggi: minor peso, meno
volume e perciò riduzione della deformazione termica. Oltretutto lo spessore sottile, consente un percorso
fisico minore, rispetto a spessori maggiori, al calore che tende a percorrere la "strada" a minor
resistenza, importante perchè all'interfaccia con il vetro c'è l'aria che è un cattivo refrigerante, quindi
riduzione dei tempi di termostatazione.
Da qui, anche la tendenza ad abbandonare soluzioni meno recenti e più tradizionali come ha tenuto a
precisare Daniela.
Circa il tuo ultimo concetto caro Fabio mi trovi d'accordissimo, e ti quoto alla stragrandissima, e sulla
scia delle tue parole aggiungo un mio auspicio personale: come recentemente in un topic, mi perdonerete ma
non ricordo quale, ci si augurava in un futuro recente di avere sul nostro territorio appuntamenti
fieristici che consentano a noi utenti finali di incontrare le aziende, di comparare gli strumenti, di
avere informazioni e valutazioni di prima mano. Sotto questa "ottica" anche questo forum gioca un ruolo
importante grazie alla condivisione di esperienze personali che possono renderci utenti più consapevoli e
meno " utonti " nei confronti di ciò che il mercato ci propone.
Angelo Cutolo, vedo che sei di Milano, sabato sono andato alla biennale del vetro alla fiera di Rho,
spunti molto interessanti per alcuni aspetti, un pò meno per altri.
E riallacciandomi anche a quanto dice fede, ho visto con molto interesse tutta la tecnologia che riguarda le tecniche di deposizione, molto costosa e intorno alla quale c'è parecchio fermento, direi che sì, è un altro aspetto non per nulla secondario quello della qualità di deposizione superficiale.
Saluti,
Helio