stevedet ha scritto:
Ecco, ogni tanto me ne inventate una nuova. Io vivevo felice e beato col mio portarullino con tubetto di prolunga, per centrare meglio il secondario.
Adesso Fabio parla di autocollimator. Che cos'è?
Si tratta di una specie di cheshire, simile anche ad un portarullino forato.
Ma la differenza principale è che nel lato INTERNO dell'autocollimatore, sulla superficie dove c'è il forellino da cui si guarda, la superficie stessa è a specchio.
Allora quando si punta una torcia sull'indicatore del centro-primario e si guarda nel forellino dell'autocollimator, si vedrà una prima immagine (luminosa e nitida) dell'indicatore stesso riflessa nel secondario, e poi si vedono altre due o tre immagini (via via più deboli e meno luminose) dell'indicatore riflesse nel secondario.
Queste immagini secondarie sono quelle che seguono un cammino più lungo rispetto alla prima, perché sono quelle riflesse dal primario->secondario->autocollimatore->secondario->primario->secondario-> ecc. ecc..
Quindi anche una minima scollimazione del SECONDARIO può essere rivelata. Normalmente dopo aver collimato grossolanamente secondario e primario con il laser, quando collimo con questo aggeggio vedo già ben centrato il primo riflesso, mentre i riflessi secondari non sono centrati. A quel punto si tratta di modificare leggermente (di poco) l'inclinazione del secondario in modo da far coincidere nel centro tutte le immagini riflesse dell'indicatore-centr-primario.
Una condizione necessaria è che l'indicatore stesso sia stato posto esattamente al centro del primario, altrimenti tutta la procedura va a farsi benedire....
Fabio