1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: giovedì 5 aprile 2007, 22:29 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 17:12
Messaggi: 1764
Località: Torino
Da come la vedo il discorso riguarda poco la navigabilità o la presentazione del sito, per inciso nemmeno quello di TS mi piace perchè non ha la possibilità di ordini in https, non si sanno le spese di trasporto, insomma se da uno ci vuole il pdf dall'altro ci vuole la mail.
Niente a che fare con siti di ecommerce d'oltreoceano e pure di casa nostra fatti molto meglio, con addirittura la disponibilità di magazzino.

Capisco il discorso di Carinci, ma gli oculari TMB si sono scontrati con il classico problema del tarocco taiwanese come capita a un sacco di prodotti di vario genere. Prima o poi toccherà magari anche ai nagler la stessa sorte, tutto dipende se la produzione cinese a catena di montaggio giustifica l'imitazione magari anche ben fatta.
Sugli altri oculari c'è poco da dire, qualsiasi azienda è disposta a darli ad un rivenditore se questo gli garantisce buone vendite e probabilmente TS è in grado di acquistare quantitativi maggiori del ns connazionale.


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MessaggioInviato: giovedì 5 aprile 2007, 22:49 
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Iscritto il: sabato 31 marzo 2007, 14:21
Messaggi: 57
Località: Milano
Fede67 ha scritto:
Beh... se voglio comperare in Internet, ed ormai il "grosso" del mercato si muove li, avere un sito chiaro, semplice, con le informazioni ed i prezzi, il carrello, vari metodi di pagamento eccetera, è a dir poco fondamentale...
guardate Lolli, si arrangia su e-bay benone, ed anche lui si è dovuto adattare, affiancando alla sua produzione "artigianale" una marea di "gigiate" cinesi...
ripeto, uno vende per campare, non per spirito di "samaritanaggio"... e quindi deve adeguarsi al mercato.
Siccome (...grazie agli intrallazzi dell'Unione Europea...) con i prodotti cinesi dobbiamo conviverci, ogni giorno di più, bisogna "reagire" positivamente, non "arroccarsi" su posizioni etico-filosofiche che hanno poca attinenza con la realtà commerciale odierna.
Io ho comperato spesso da TS, ed ho avuto esattamente quello che mi si è offerto, nulla di più e nulla di meno...
Quando volevo lo Scopos66ED, ho vagliato parecchi altri fornitori per srtumenti equivalenti, compresa Aleph che aveva gli Astronomy Technologies 66ED Apo, praticamente identici, ma non c'era nemeno il prezzo.
Non si può pensare di fare e-commerce nel 2007 facendo un listino da scaricare in pdf...
è come se un informatico si facesse contattare via fax...
Lo ho preso da TS perchè mi hanno dato più informazione.
Oltretutto in Italia lo Scopos è stato commercializzato solo in concomitanza con la Fiera di Forlì, grave errore commerciale, visto che nel resto d'europa era già in vendita da 2 mesi, quindi anche i nostri bravi distributori hanno da farsi un po' i conti in tasca prima di lamentarsi della concorrenza estera...
Se il sito di Aleph fosse fatto meglio, probabilmente avrei anche lui fra i miei fornitori...
e questo a vantaggio di entrambi...
non è un discorso di premiare o riasanare.
Che si tratti di telescopi, oculari o quarti di manzo, si tratta sempre di commercio, ed il commercio ha delle regole dettate dal mercato stesso...


Che si scelga il prezzo più basso è giusto e non sono certo io a dire il contrario.
Dici però 3 cose, semplicità del sito; informazioni; adeguamento al mercato che non contempla l'etica, regole dettate dal mercato stesso.

1. Semplicità del sito.
Se io voglio comprarmi un qualsiasi strumento chiedo il prezzo a tutti coloro che lo hanno e non mi importa nulla di aspettare qualche ora o giorno in più per avere l'informazione, devo sborsare centinaia di euro, devo fare i miei interessi. E' importante avere un sito bello e intuitivo ma non ci si deve far distrarre sia che sia una schifezza sia che sia fatto a regola d'arte.

2. Informazione
TS ti ha dato più informazioni semplicemente perchè da quel che dici non le hai chieste a Carinci; a me è capitato una volta di contattarlo e ho ricevuto una risposta stile enciclopedico.

3. Carinci fa più che adeguarsi al mercato, spesso introduce per primo le novità; il problema è che molti si fanno ipnotizzare da molte putt_ _ _ te non perchè ben descritte ma perchè male descritte ad arte.
L'etica disgiunta dal commercio è una aberrazione che si ritorce contro i "consumatori"; affermando che non bisogna arroccarsi su posizioni etiche si fa il gioco di coloro che mirano esclusivamente alla grana a discapito della qualità e anche della economicità! (preciso che non sto parlando di TS, anche se a volte anche lui fa il furbetto).
Le regole dettate dal mercato stesso sei tu compratore che le determini, il problema è che sei indotto da altri a determinarle, soluzione? Aprire gli occhi e osservare attentamente i giochi che molti venditori fanno, una volta individuati i disonesti li si emargina. Proprio pochi giorni fa ho letto una recensione di un binocolo fatta da un americano, che peraltro diceva forse esagerando: se io vedo un binocolo venduto da due ditte diverse e uno lo fa a 99,99 e l'altro a 100, lo prendo da quest'ultimo perchè il primo non mi ispira fiducia proprio per il suo giocetto psicologico.
ciao


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MessaggioInviato: giovedì 5 aprile 2007, 23:09 
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Iscritto il: giovedì 14 dicembre 2006, 1:08
Messaggi: 359
Località: Finlandia
Il discorso del mercato e della concorrenza è un problema ben noto, da una parte ci sono le aziende da l'altra ci siamo noi gli acquirenti

è possibile che un pezzo di vetro possa costare 600€ mi riferisco a una lente newton noooo

una vettura quanto dovrebbe costare se un suo faro costasse 600€

e che fino ad oggi ci hanno fatto strapagare degli oggetti che non valgono quello che costano ma la cosa continua

un filtro fatto pagare 80€ è assurdo

oggetti che costano pochi € all'origine ne costano decine e centinaia ai consumatori

ma la colpa non è solo la nostra che siamo degli idioti che gli acquistiamo la colpa è anche dei negozianti ( non tutti)che tentano di rifilarci delle porcherie per degli oggetti che vengono dallo spazio


in Italia si è bravi a fare cartello nel non difendere il consumatore ma nessun negoziante o azienda si è mai messa dalla parte dei consumatori

se la case produttrice x o l'importatore fa dei prezzi non adeguati al mercato i negozianti dovrebbero rifiutarsi all'unisono di proporre quei prodotti al mercato italiano finchè le case produttici o gl'importatori non abbasano il prezzo dei prodotti invece no si girano cento siti e lo stesso prodotto costa uguale da tutti nessuno vuole variare una virgola nessuno vuole guadagnare di meno e chi ci rimette siamo noi


perche i prodotti fuori dall'italia costano di meno?

perchè forse gl'imporatori sono più onesti perchè i negozianti vogliono guadagnare di meno se è così all'ora compro fuori perchè non voglio alimetare un mercato che non mi piace.


Guardate i costi di ricarica per anni siamo stato l'unico paese a pagarli ci hanno sfilato i soldi dalle tasche ed oggi ci vogliono far credere che senza i costi di ricarica le aziende tel perdono dei soldi a loro la riarica non costa nulla.

E poi fede non sbaglia quando dice che certe aziende propongono in modo migliore sul web i loro prodotti le immagini sono molto più chiare la descrizioni migliori tanto da dare l'impressione che l'oggetto lo hai vicino.

non diamo la colpa a gli altri o ai cinesi ma curiamo prima i nostri mali.

_________________
Cripto
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Dobson GSO 12"
Bresser Messier Newton N-130 MON1 MOT AR
Plossl 10mm-15mm-25mm
Omni 6mm-Barlow x2 apo
Hyperion 17mm FT rings 14-28
GO 9mm-TS-RK 32mm 2"
Skyglow-OIII-UHC-S
Spc900NC
http://coordinatecelesti.blogspot.com/


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MessaggioInviato: giovedì 5 aprile 2007, 23:15 
Cripto ha scritto:
perche i prodotti fuori dall'italia costano di meno?


...non dimentichiamo comunue che noi abbiamo l'IVA al 20% (che è una follia...) ed acquistando dalla comunità europea non la paghiamo, ma paghiamo il VAT del paese da dove compriamo, che è sempre parecchio più basso della nostra IVA...


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MessaggioInviato: giovedì 5 aprile 2007, 23:19 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:28
Messaggi: 1656
Località: Prov. di Alessandria
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao

Io comuqnue non ho capito se sono cloni perche' "rifatti" da un'altra ditta o perche' la ditta che li faceva ha deciso di venderli sotto altri marchi (come capita spesso nella produzione cinese ma non solo)


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MessaggioInviato: giovedì 5 aprile 2007, 23:54 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:37
Messaggi: 484
Località: Mendrisio ( Svizzera )
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Letto il messaggio, e posso capire benissimo le sue tribolazioni, perchè anch'io sono un rivenditore online, in un settore molto di nicchia dell'informatica, nel quale però credo di essere piuttosto preparato, quindi comprendo esattamente i suoi problemi, l'astronomia non è così diversa, se si eccettua il costo generalmente più alto dei prodotti, e quindi la potenziale utenza più piccola, che aumenta il rischio d'impresa.

Ma (c'è sempre un "ma" ), mi pare che lui si stia fondamentalmente lamentando di due specifici problemi (non conosco bene la sua attività, cerco solo di capire da quello che scrive), cioè che va in giro a documentarsi sui prodotti, a trovare nuovi marchi, a promuovere i prodotti sul mercato italiano, poi arriva o il cinese che li copia, li vende sotto altro marchio e li dà ad un altro rivenditore, oppure lo stesso suo fornitore gli "fa le corna" dopo tutta la sua fatica per promuovere il marchio, e lo da ad un distributore più grande, rovinandogli la piazza.

La sua conclusione è che una responsabilità di questo ce l'hanno gli utenti italiani che comprano all'estero, anche quando non c'è grosso risparmio.

A me non pare che la gente compri all'estero anche quando il risparmio è irrisorio. Al contrario, per arrivare a decidere di assumersi la scocciatura maggiore e il rischio maggiore di un acquisto all'estero, bisogna arrivare a differenze di prezzo importanti. Io presi il C9 completo, con vari oculari e accessori negli USA, perchè ho risparmiato 1300 EURO, contando tutte le spese!! Se il risparmio fosse stato molto minore, lo avrei preso in Italia, ma quando siamo di fronte a differenze così abissali, come fai a dire di comprare italiano ? Con tutta la simpatia per il "collega" rivenditore, io 1300 Euro non li trovo sugli alberi, giusto per usare una frase fatta...

Quando il prezzo richiesto è congruo con l'offerta internazionale, tanto da non farmi sentire penalizzato rispetto ad un astrofilo americano o giapponese o tedesco, sono ben felice di comprare in Italia. Il rifrattore Apo WO l'ho preso in Italia, la EQ6 l'ho presa in Italia, guarda caso, prodotti che hanno un prezzo piuttosto livellato in giro per il mondo. Non so che prodotti particolari abbia Aleph, ma può star sicuro che finchè chiede prezzi in linea con i prezzi internazionali, nessuno si farà problemi a comprarli da lui.

Il problema del "cinese che copia":

Beh, e dove sta la novità ? E' un po' il problema dell'economia mondiale, non vedo come l'astronomia possa essere diversa. Anzi, se esiste un settore dove un *minimo* viene apprezzata la qualità, è proprio l'astronomia. In altri campi siamo messi molto peggio.

Il problema del "costruttore che ti tradisce":

Purtroppo, mettendomi nei panni del costruttore, che altro dovrebbe fare, se si rende conto che la distribuzione corrente non gli garantisce abbastanza vendite, e arriva un nuovo distributore che gli promette, magari perchè è meglio piazzato internazionalmente, numeri migliori ? Succede continuamente e in tutti i settori. I rivenditori di astronomia dovrebbero provare a fare per qualche mese i rivenditori d'informatica, dove i contratti di "esclusiva" vogliono solo dire che sei "esclusivamente" costretto a comprare un tot. di pezzi, per riuscire a pagare SOLO POCO DI PIU' di quello che vende Mediaworld al pubblico...

Non so quale sia la soluzione ad entrambi i problemi. Una potrebbe essere di concentrarsi di più su prodotti originali, cioè prodotti in Italia, invece che limitarsi a trovare in giro cose fatte da altri da riproporre, cercare di produrre in proprio. E vendere in tutto il mondo, invece che cercare in giro per il mondo prodotti da vendere in Italia.

Cercare prodotti da vendere in Italia è il mestiere del distributore, e si può fare solo se hai grosse capacità finanziarie, magari introiti da altre attività e magari appoggi logistici importanti.

Capisco che è difficile, bisognerebbe magari cominciare con prodotti semplici da realizzare, ma che servono a molti e che non esistono, oppure sono scomodi da importare o poco convenienti. Questo risolverebbe il problema del costruttore che ti molla per un altro distributore.

Il problema del cinese che copia è di difficile risoluzione, perchè è dilagante in tutti i tipi di industria. Magari *accordarsi* con qualche cinese ideando qualcosa che lui costruirà anche per altri, ma capisco che non è semplice, se questi non rispettano il copyright.

_________________
Umberto Colapicchioni


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MessaggioInviato: venerdì 6 aprile 2007, 6:13 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 14:47
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Località: Fiano (TO)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Cita:
Il problema del "costruttore che ti tradisce":

Purtroppo, mettendomi nei panni del costruttore, che altro dovrebbe fare, se si rende conto che la distribuzione corrente non gli garantisce abbastanza vendite, e arriva un nuovo distributore che gli promette, magari perchè è meglio piazzato internazionalmente, numeri migliori ?


Facciamo un'altra ipotesi, ma solo come esempio:
cosa succede se il distributore corrente non ti vende un oculare perchè lo reputa, testandolo prima di spedirlo, leggermente difettoso e lo rispedisce al costruttore che risponde:
"> As for the 17mm Mr. X
> said yes you can return it, but he said that they will all probably have
> this problem that you see"
e che poi si rivolge ad un altro distributore per venderli secondo la legge dei grandi numeri?
Fatti e persone sono ovviamente di fanatsia :wink: ma come diceva lo zio Giulio (anch'esso ovviamente di fantasia!) a pensar male si commette peccato ma spesso si indovina.
E qui non parliamo di informatica dove è vero che la concorrenza è maggiore ma è anche vero che l'utenza è enorme...io credo che tra le righe del Carinci si sia in gioco molto ma molto di più della cineseria o delle politiche di mercato coi dieci euro in meno, lì si discute della certezza della qualità che si intende rappresentare e dell'integrità morale di che consiglia e questo forse vale qualcosina in più dello sconto sulla quantità.

_________________
*** LUCA PELIZZARI ***
osserva con C9,25 su Losmandy G11 GoTo Gemini L4


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Dio creò l'uomo, poi, vedendolo così debole, creò il cane. (A. Toussenel)


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MessaggioInviato: venerdì 6 aprile 2007, 7:45 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:28
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mi sembra la stesa situazione con la Atlas della Orion e la EQ6 skyscan. All'inizio costava molto meno la Atlas che , ironia della sorte, e' la stessa Skyscan rimarchiata (e quindi dovrebbe costare di piu')....ora costano uguale

Cmq secondo me non e' un prodotto copiato il TMB/Burgess, ma solo venduto con altro marchio. Ora stanno arrivando anche gli HR Geoptik...


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MessaggioInviato: venerdì 6 aprile 2007, 8:28 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:55
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Intervengo solo per dire che il sito di Gianluca e' veramente un incubo da navigare e concordo al 100% con Fede (incredibile) quando dice che trova scomodo consultare il pdf per vedere un prezzo.

Non ho mai parlato con Gianluca e posso immaginare,da quanto sento in giro, che sia una persona preparata e cortese ma al giorno d'oggi avere un sito chiaro e' fondamentale.

Se devo comprare l'accessorio X e impiego 3 minuti solo per avere un idea del prezzo... questo non va bene.
L'astrofilo moderno spesso sa cosa vuole.. e va diretto come un treno (e poi magari sbaglia, ma questo e' un altro conto).

Con tutto il cuore gli consiglio di sistemare il sito....
cambierebbero molte cose.


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MessaggioInviato: venerdì 6 aprile 2007, 8:31 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:55
Messaggi: 10275
Località: Salento
dimenticavo...
anche TS ha un sito abbastanza osceno ma almeno il prezzo lo si vede subito.

Ho parlato con Patrick e gia' gli avevo consigliato di rifarlo.. e mi ha detto che prima o poi lo sistemerà per bene. (transazioni online)


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