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 Oggetto del messaggio: Re: Telescopi monofrequenza
MessaggioInviato: domenica 28 gennaio 2024, 18:09 
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Iscritto il: giovedì 4 ottobre 2018, 15:41
Messaggi: 1982
Tipo di Astrofilo: Visualista
Si ma il prezzo lo fa il filtro etalon interno ed il blocking filter nel diagonale...ed anche la particolarità cui è destinato questo tipo di telescopio.
Fossero solo il vetro rosso e 40 cm di tubo di alluminio..


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 Oggetto del messaggio: Re: Telescopi monofrequenza
MessaggioInviato: domenica 28 gennaio 2024, 18:27 
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Iscritto il: lunedì 15 gennaio 2024, 15:55
Messaggi: 73
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Supponiamo che un astrofilo abbia gia' il filtro.. in teoria potrebbe autocostruirlo vista la semplicita' del progetto, comprando l'unica lente necessario e passando per un po di DIY


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 Oggetto del messaggio: Re: Telescopi monofrequenza
MessaggioInviato: domenica 28 gennaio 2024, 19:00 
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Iscritto il: giovedì 21 gennaio 2016, 14:23
Messaggi: 594
Tipo di Astrofilo: Visualista
flz47655 ha scritto:
In ottica un obiettivo e' composto da molte lenti per correggere vari difetti a diverse lunghezze d'onda. Per semplificare la costruzione e ridurre (molto) i costi, e' possibile progettare un sistema per una singola frequenza (cosi niente aberrazioni, etc..). Utilizzando un filtro astronomico a banda stretta sarebbe sensato dotarsi di un telescopio ottimizzato per la sola frequenza passante. Sapete se esiste qualcosa in questo senso?


Ciao Flz
Un conto è la lunghezza H alfa di un telescopio solare, e altra cosa dice il tuo post.

Quel sistema “filtro” esiste già, nel senso che qualsiasi telescopio per uso visuale (non solare), “nasce” tarato costruttivamente per trasferire tutto il segnale luminoso con lunghezza d'onda di 550 nanometri, captato dell'obiettivo, all'interno della tacca di diffrazione, che è il cerchietto microscopico che sta al fuoco, dove per ragioni fisiche, solo l'85% della luce incidente sta nel cerchietto luminoso centrale, mentre il resto si disperde "Gaussianamente" in anelli concentrici chiari e scuri di intensità decrescente.

La lunghezza d'onda di 550 nanometri è propria della luce di colore giallo-verde, cui l'occhio umano (fruitore) è più sensibile.
(...e il telescopio Webb è tarato più verso l'infrarosso)

Questo vuol dire che le lunghezze d'onda della luce incidente che sono diverse dai 550 nanometri, sono attenuatissime dalla gaussiana, e cascano presto fuori dal fuoco, e quindi non partecipano che minimissimamente alla costruzione della immagine.

In altre parole: il C8 che è un telescopio 208mmF10 , ha al suo fuoco posto a distanza di 2080 mm dallo specchio primario, e una tacca di diffrazione (cioè il diametro del centro luminoso a cui inizia il primo anellino nero , pari a 13.4 micron

(d in micron= 2,44 * 0.55 micron * (lungh focale / diametro obiettivo)

Come si nota, quei 0.55 micron sono i 550 nanometri della lunghezza focale della luce desiderata, altre lunghezze d'onda sono attenuate dal fatto che lo specchio, per essere di qualità almeno diffraction limited, ha una superficie lavorata che converge al fuoco con la precisione di un quarto d'onda (diffraction limited = tolleranza a non più di 137 nanometri). e siccome uno specchio riflettore "danneggia" l'onda due volte (una in incidenza ed una in riflessione) per far si che l'onda non sia danneggiata più di un quarto, la lavorazione del vetro va doppiamente precisa ad un ottavo (67,5 nanometri).

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Ultima modifica di GiulioT il lunedì 29 gennaio 2024, 8:37, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Telescopi monofrequenza
MessaggioInviato: domenica 28 gennaio 2024, 19:11 
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Iscritto il: domenica 17 giugno 2012, 17:53
Messaggi: 1641
Località: Montichiari (BS)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
flz47655 ha scritto:
Supponiamo che un astrofilo abbia gia' il filtro.. in teoria potrebbe autocostruirlo vista la semplicita' del progetto, comprando l'unica lente necessario e passando per un po di DIY

Se per filtro intendi l'etalon e relativo Bloking Filter fai prima a comprare un semplice acromatico. Con poche centinaia di euro puoi prendere un buon diametro e anche l'intubazione può essere buona. Prendere una lente singola (ma lavorata per una specifica lunghezza d'onda) e intubarla a dovere non è che costi poi poco. Se poi l'etalon è da montare anteriormente, è inutile che l'obiettivo sia più grande dell'apertura libera dell'etalon. Se utilizzi un etalon posteriore, tipo il Quark, puoi salire di diametro. Ma comunque il costo principale è il filtro, una volta preso quello il telescopio è la spesa minore.

Lorenzo

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C8 con Lumicon Sky Vector 1
ES 127/825 acro
Mak 127mm
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Seestar S50
Lunt 60mm BF1200 THa
Modulo double stack SolarMax II 60mm
Filtro H-alfa Daystar Combo Quark


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 Oggetto del messaggio: Re: Telescopi monofrequenza
MessaggioInviato: domenica 28 gennaio 2024, 20:15 
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Iscritto il: mercoledì 9 maggio 2012, 13:59
Messaggi: 2441
Località: Provincia di Sondrio
flz47655 ha scritto:
Supponiamo che un astrofilo abbia gia' il filtro.. in teoria potrebbe autocostruirlo vista la semplicita' del progetto, comprando l'unica lente necessario e passando per un po di DIY

Attenzione, te lo dico perchè leggo che fai un sacco di domande saltando un po da palo in frasca, mi sembra che hai un grande entusiasmo ma le idee poco chiare.
Volevo spiegarti che il filtro H-Alpha che si usa in fotografia astronomica NON È lo stesso filtro H-Alpha che si usa per osservare il sole, infatti questi ultimi sono molto costosi.
I filtri per osservazione/fotografia notturna hanno bande nolto più larghe di quelli per osservazione solare, se si osservasse il sole con un filtro h-Alpha astronomico si rischierebbe la cecità o quantomeno danni importanti, oltre a non vedere per niente ciò che vedresti con un filtro solare.

Per quanto riguarda la definizione di acromatico, si in effetti io intendo sempre acromatici i doppietti e ci allego errando anche i telescopi a lenti singole, che ormai sono introvabili se non come riproduzioni del telescopio galileiano. In pratica tutto ciò che non è apo, in effetti è un errore.
In pratica di meno costoso di un acromatico non credo ci sia niente in commercio.

Per l'osservazione solare, si, se tu avessi già i filtri necessari, un Etalon H-alpha ed un blocking filter, potresti costruirti un telescopio usando un rifrattore, in rete trovi dei progetti per utilizzare un coronado 40 come donatore per fare un frankenscopio con un rifrattore, però bisogna sapere quello che si fa, non si possono superare certi limiti, aumentando il diametro si aumenta esponenzialmente la luce catturata ed i filtri devono essere adeguati per proteggere l'osservatore.
Acquistare i filtri apposta per montarli su un rifrattore potrebbe costare più di un solare già finito, solitamente i componenti comprati singolarmente costano più dell'oggetto finito. Prova a vedere quanto ti costerebbe costruire un auto comprando tutti i pezzi dall'autoricambi.
Esistono poi dei filtri appositi, i Quark, che sono invece fatti proprio per essere utilizzati con un rifrattore non fornito, certo però che va acquistato appositamente, non è un filtro che potresti avere in mano per altri usi.

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ES ULD 16' Gen II
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Vixen A70Lf su Porta Mini
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ES 82° 30, 18, 11
PLOSSL Vixen 20 6,3 Tecnosky 9
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 Oggetto del messaggio: Re: Telescopi monofrequenza
MessaggioInviato: domenica 28 gennaio 2024, 21:25 
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Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Ciao,
La mia e' una curiosita' teorica piu' che altro, quindi non legata all'osservazione del sole o di altre frequenze specifiche.
Ho letto che vecchie lenti televisive (albori, tv in bianco e nero) utilizzavano una singola lente con un filtro rosso (probabilmente una gelatina a banda molto larga) per evitare aberrazioni cromatiche.
Nulla di iper definito ovviamente viste le risoluzioni di allora e le scarse aspettative.
Mi domandavo dunque su quanto sia vincolante l'utilizzo di bande molto strette (e filtri costosi) per l'osservazione ad esempio planetaria.
Sarebbe interessante capire se una lente corretta per una specifica lunghezza d'onda ed un filtro a banda larga economico (se non un filtro colorato giocattolo) diano risultati paragonabili o migliori rispetto ad un apocromatico o acromatico comunque in linea di principio piu' costoso.


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 Oggetto del messaggio: Re: Telescopi monofrequenza
MessaggioInviato: lunedì 29 gennaio 2024, 1:47 
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Iscritto il: mercoledì 9 maggio 2012, 13:59
Messaggi: 2441
Località: Provincia di Sondrio
Dubito che si trovino lenti lavorate per specifiche bande di frequenza a basso costo, tantomeno telescopi, non ne ho mai sentito parlare come strumenti commerciali.
Le lenti acromatiche costano così poco che credo proprio non valga la pena, se non per parlarne in teoria e slegandole dal costo.

Leggento tutti i tuoi post però non ho ancora capito cosa tu voglia fare.

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 Oggetto del messaggio: Re: Telescopi monofrequenza
MessaggioInviato: lunedì 29 gennaio 2024, 7:18 
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JohnHardening ha scritto:
Leggento tutti i tuoi post però non ho ancora capito cosa tu voglia fare.


Ammetto pure io di non aver capito.

flz47655 ha scritto:
Sarebbe interessante capire se una lente corretta per una specifica lunghezza d'onda ed un filtro a banda larga economico (se non un filtro colorato giocattolo) diano risultati paragonabili o migliori rispetto ad un apocromatico o acromatico comunque in linea di principio piu' costoso.


Ragionando invece su questo dubbio, considerando che parli di filtro a banda larga, pertanto penso possiamo dire su tutte le frequenze (al contrario del titolo), credo, sarebbe semplice la deduzione: se così fosse, a che scopo complicare tutto per produrre lenti apocromatiche, doppietti, tripletti, spaziature ecc ecc...? Confesso di conoscere poco il campo ma so per certo che dietro ciò ci sono ovviamente importanti studi sull’ottica e chi lo fa di mestiere penso che ci sarebbe arrivato da anni…a meno che tu non abbia una teoria per sollevare i dubbi che penso sarebbe davvero interessante da poter approfondire. :roll:

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 Oggetto del messaggio: Re: Telescopi monofrequenza
MessaggioInviato: lunedì 29 gennaio 2024, 9:27 
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flz47655 ha scritto:
Sarebbe interessante capire se una lente corretta per una specifica lunghezza d'onda ed un filtro a banda larga economico (se non un filtro colorato giocattolo) diano risultati paragonabili o migliori rispetto ad un apocromatico o acromatico comunque in linea di principio piu' costoso.


Posto che qualsiasi telescopio per uso visuale, rifrattore acromatico oppure apocromatico, oppure un riflettore (che per sua natura non può essere affetto da aberrazione cromatica) ha sempre le ottiche "tagliate" per la frequenza di luce giallo verde di 550 o 560 nanometri, meglio visibile dall'occhio umano:
Si ottengono migliorie alla visione planetaria usando filtri colorati (da avvitare al barilotto dell'oculare, oppure tipo i vecchi ottimi fogli wratten di gelatina, da mettere davanti all'obiettivo), sfruttando la caratteristica dei colori complementari, che vedi nella immagine.

In pratica, ogni colore usato come filtro, evidenzia fortemente dettagli del colore complementare. al prezzo della cancellazione di tutti i dettagli dello stesso colore dominante del filtro introdotto.
Immagine

Ad esempio: Un filtro colorato di azzurro medio (o meglio di qualsiasi colore in basso a sinistra della immagine), usato per osservare Giove, ovviamente introduce un brutto colore di fondo azzurro a tutta l'immagine, MA, essendo quel colore azzurro complementare al marroncino (e a qualsiasi colore opposto che sta in alto a destra) proprio delle nubi di Giove, e della sua "macchia rossa", le evidenzia marcatamente (vedi questi due colori che nella immagine dei complementari si trovano diametralmente opposti.

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 Oggetto del messaggio: Re: Telescopi monofrequenza
MessaggioInviato: lunedì 29 gennaio 2024, 11:27 
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I telescopi sono ottimizzati per la visione diurna?
Per la visione notturna (bastoncelli), non sono sicuro l'occhio umano abbia picchi a 550 nm, dovrebbe essere piu' verso i 500nm (https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Purkinje , grafico sulla destra)


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