flz47655 ha scritto:
In ottica un obiettivo e' composto da molte lenti per correggere vari difetti a diverse lunghezze d'onda. Per semplificare la costruzione e ridurre (molto) i costi, e' possibile progettare un sistema per una singola frequenza (cosi niente aberrazioni, etc..). Utilizzando un filtro astronomico a banda stretta sarebbe sensato dotarsi di un telescopio ottimizzato per la sola frequenza passante. Sapete se esiste qualcosa in questo senso?
Ciao Flz
Un conto è la lunghezza H alfa di un telescopio solare, e altra cosa dice il tuo post.
Quel sistema “filtro” esiste già, nel senso che qualsiasi telescopio per uso visuale (non solare), “nasce” tarato costruttivamente per trasferire tutto il segnale luminoso con lunghezza d'onda
di 550 nanometri, captato dell'obiettivo, all'interno della tacca di diffrazione, che è il cerchietto microscopico che sta al fuoco, dove per ragioni fisiche, solo l'85% della luce incidente sta nel cerchietto luminoso centrale, mentre il resto si disperde "Gaussianamente" in anelli concentrici chiari e scuri di intensità decrescente.
La lunghezza d'onda di 550 nanometri è propria della luce di colore giallo-verde, cui l'occhio umano (fruitore) è più sensibile.
(...e il telescopio Webb è tarato più verso l'infrarosso)
Questo vuol dire che le lunghezze d'onda della luce incidente che sono diverse dai 550 nanometri, sono attenuatissime dalla gaussiana, e cascano presto fuori dal fuoco, e quindi non partecipano che minimissimamente alla costruzione della immagine.
In altre parole: il C8 che è un telescopio 208mmF10 , ha al suo fuoco posto a distanza di 2080 mm dallo specchio primario, e una tacca di diffrazione (cioè il diametro del centro luminoso a cui inizia il primo anellino nero , pari a 13.4 micron
(d in micron= 2,44 * 0.55 micron * (lungh focale / diametro obiettivo)
Come si nota, quei 0.55 micron sono i 550 nanometri della lunghezza focale della luce desiderata, altre lunghezze d'onda sono attenuate dal fatto che lo specchio, per essere di qualità almeno diffraction limited, ha una superficie lavorata che converge al fuoco con la precisione di un quarto d'onda (diffraction limited = tolleranza a non più di 137 nanometri). e siccome uno specchio riflettore "danneggia" l'onda due volte (una in incidenza ed una in riflessione) per far si che l'onda non sia danneggiata più di un quarto, la lavorazione del vetro va doppiamente precisa ad un ottavo (67,5 nanometri).
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