Soliti discorsi che si fanno ogni volta per una nuova tecnologia che porta a un nuovo modo di utilizzare lo strumento.
Una volta si criticavano i motori passo passo in luogo degli "indistruttibili" ed "eterni" motori sincroni (mi pare vi furono critiche sull'inutilità anche dell'FS2 appena uscii, ma non sono sicuro), poi arrivò la diatriba GOTO non GOTO (e c'è ancora), ora abbiamo gli smart-telescope; i primi due oramai sono equipaggiati anche su qualunque montatura seria e sono sicuro che appena si amplierà l'offerta e i prezzi si ridurranno (come stà già dimostrando ZWO) che questi strumenti saranno il futuro.
astronomo pazzo ha scritto:
Mi perplime il fatto che gli astrofotografi impiegano ore di riprese fotografiche dello stesso soggetto per ottenere una unica splendida immagine, mentre questi telescopi tutto in uno necessitano di pochi minuti per ottenere risultati discreti..
Ti sei risposto da solo, da astrofotografo della domenica, ti posso confermare che per fare una immagine discreta (ripeto, solo discreta) basta veramente pochissimo, sia come tempo di integrazione (ma anche con l'ancor più semplice lucky imaging) che come elaborazione.
Poi se vuoi fare immagini, buone, ottime o eccellenti, le necessità di strumentazione, tempo di elaborazione e "manico" aumentano esponenzialmente, da qui la tua ultima considerazione...
astronomo pazzo ha scritto:
A questo punto potrebbe sorgere il dubbio che ci sia lo zampino di un qualche database a completare le riprese, ma ripeto, sono ignorante in materia.
...posso ragionevolmente essere sicuro essere infondata.
Giusto per fare un parallelo, recentemente sui forums di birdwatching (binomania compreso), si sta discutendo su un nuovo binocolo swarovski (che costa un accidente), in grado di fare foto e filmati oltre che di riconoscere automaticamente le specie (terrestri e volanti) inquadrate.
Anche qui, a tirare sull'inutilità dello strumento e l'elettronica si rompe e invecchia subito e quelli bravi che possono spendere tanto non hanno bisogno del riconoscimento, ecc.
Anche qui è esattamente come per i cellulari tanti anni fà (il primo costava quattro stipendi escluso il contratto telefonico e pesava tre kg e aveva autonomia di 8 ore in standby), ci voleva uno che "sdoganasse" la tripologia di prodotto, poi se apprezzata, si moltiplicano le offerte e si abbassano i prezzi; ora idem con patate per gli smart-telescope e gli smart-binoculars.
Insomma secondo me in un decennio o poco più, saranno i nostri telescopi "normali" ad essere obsoleti.