Da quel che vedo dall'immagine, mi sembra che il correttore di coma migliori leggermente la sferica.
Ma l'impronta del difetto rimane sia con, sia senza correttore.
Se ti può essere di conforto, è presente su quasi tutti quanti gli specchi parabolici che ho visto

Per quantificarla in modo spannometrico, se ti interessa capirci un po' di più, puoi usare il metodo proposto da Suiter che è il
metodo del 2:1.
Collima bene lo strumento, partendo dall'allineamento del secondario sul focheggiatore per finire al primario.
Il test viene fatto con l'oculare che ti fornisce 1mm di pupilla d'uscita. Nel tuo caso, quindi, un 4mm.
Ti accorgi della perfetta collimazione del primario sfuocando
leggermente una stella (meglio se alta almeno 50° sull'orizzonte) e guardando che gli anelli di diffrazione siano concentrici alla macchia di Poisson (il puntino luminoso che è al centro dell'ombra del secondario).
Quando sei collimato e il seeing è favorevole a quest'ingrandimento, nonché a vedere gli anelli di diffrazione ragionevolmente stabili, puoi condurre questo test.
Applica al secondario (davanti al tubo) una maschera tonda che faccia diventare l'ostruzione del tubo al 33%.
Quindi un cerchio di circa 67mm.
Sfuoca la stella in extrafocale (tenuta sempre con attenzione al centro del campo) e nota il punto esatto in cui l'ombra del secondario comincia a comparire.
Se riesci, segna la posizione sul focheggiatore con un pennarello sottile.
Ripeti la misurazione in intrafocale.
Se il rapporto tra la distanza dei due punti dal fuoco è 2:1, allora la sferica è ampiamente nei criteri di tollerabilità.
Altrimenti, puoi incazzarti con Vixen
Oppure puoi usare un altro metodo, visto che hai la camera: misurare il diametro dell'ombra del secondario quando la quantità di defocus in intrafocale è la stessa che in extra.
Sui valori, però, ora non ricordo granché. Devo riaprire i libri..