Blackmore ha scritto:
Roberto i tubi blu Meade che hanno in più rispetto ai celestron per quanto riguarda acclimatamento, appannamento e condensa? Immagino tu fossi ironico

Posso fare anche l'ironico ma visto l'argomento mi viene più facile fare il serio...
Inutile dire che se osservi in condizioni di forte umidità atmosferica le ottiche tendono ad appannarsi, specie in presenza di elementi particolarmente esposti come può essere una lastra correttrice di un SC o di un Mak.
Se invece si parla di acclimatamento spesso vengono incolpate le sole ottiche quando un corresponsabile non trascurabile è l'intubazione che al variare della temperatura si assesta un modo disomogeneo, compromettendo in parte l'acclimatamento di tutto il tubo; senza andare tanto per il sottile, i Celestron (specie il C11) sono assemblati
male. punto. I Meade sono su un altro mondo!
Inoltre le ottiche del C11 presentano una forte differenza di peso: la lastra è spessa quanto un vetro da finestra mentre il primario è molto pesante, di conseguenza la prima si assesta termicamente subito mentre lo specchio primario richiede molto più tempo. Risultato: durante questo periodo produce piume di calore e/o altre imperfezioni che lo rendono inutilizzabile e l'unico modo di scongiurare questo problema è il montaggio delle ventole che immettono aria.
Un Meade 10" ha una lastra spessa oltre un centimetro, è pesantissima e questo fa si che l'inerzia termica dei 2 elementi ottici sia equivalente o quasi... Con questo non ti vengo certo a dire che bastano 5 minuti fuori per poterlo spingere ai massimi ingrandimenti, però ci siamo capiti!
Tornando al nocciolo della questione: SCT non ne vuoi, Mak neppure, Cassegrain/schemi affini prodotti in piccola serie men che meno e i Newton non ti piacciono... Fondamentalmente hai escluso il 70% della strumentazione commerciale e vorresti una risposta
Tuttavia, da astrofilo esperto quale sei, leggo che una risposta
importante te la sei già data da solo: le prossime opposizioni dei pianeti si collocheranno tutte lungo parte meridionale dell'eclittica, condizioni che vanificano in parte la disponibilità di generose aperture.
Detto questo c'è un solo tipo di strumento che può esprimere elevate prestazioni nonostante aperture tutto sommato contenute: il rifrattore.
