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Autore Messaggio
MessaggioInviato: sabato 28 giugno 2014, 15:19 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2874
Località: LV426/Acheron
Ecco un test di Roddier. Si tratta di un'ottica blasonata (non dirò mai quale nemmeno sotto tortura). A sentire il nome, qualcuno direbbe che non può che essere buona. E invece, alla prova del test che porta il nome di uno dei più famosi astronomi contemporanei, nonché esperto di ottiche adattative (il test è nato in relazione alla misura del fronte d'onda) risulta essere molto lontana dai limiti di diffrazione.

Complessivamente, (Fig.1) la correzione (sarebbe meglio dire la non-correzzione) è lambda/1.1 PV (circa), lambda/5.3 rms. Strehl 0.24. Un'ottica che a 200-250x (nonostante il diametro) fatica a produrre immagini nitidi. Della serie stelle di polistirolo, immagini impastate, seeing che sembra sempre pessimo.

L'aberrazione sferica, da sola, vale lambda/2.6 PV (Fig.2).
Astigmatismo ed altre aberrazioni circonferenziali valgono lambda/1.6 PV. (Fig.3)


Allegati:
Commento file: Fig.1 - Correzione complessiva (escluso coma).
Fig.1.jpg
Fig.1.jpg [ 118.03 KiB | Osservato 3558 volte ]
Commento file: Fig.2 - Aberrazione sferica.
Fig.2.jpg
Fig.2.jpg [ 121.08 KiB | Osservato 3558 volte ]
Commento file: Fig.3 - Astigmatismo e aberrazioni di ordine superiore.
Fig.3.jpg
Fig.3.jpg [ 120.12 KiB | Osservato 3558 volte ]
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MessaggioInviato: sabato 28 giugno 2014, 15:28 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2874
Località: LV426/Acheron
La conclusione che mi viene da trarre è che, al di là di tutto, quello che serve è un test OGGETTIVO.

Mi è capitato di leggere argomenti i più disparati, nessuno fondato su una misura oggettiva della qualità del treno ottico nella sua condizione di esercizio.
Per esempio argomenti del tipo "siccome l'ottica è blasonata e non posso pensare che sia scadente, e siccome in un confronto diretto il piccolo rifrattore produceva immagini migliori, non posso che concludere che la rifrazione sia intrinsecamente superiore". Magari, se invece che argomentare sulla garanzia del blasone, si fosse misurata la reale qualità dell'ottica, non ci sarebbe stata necessità di invocare chissà quali eccezioni alle leggi della Fisica.
Oppure (altro esempio) "le ottiche in fondo sono tutte uguali, quello che fa la differenza sono altri fattori". E via a discutere lungamente di quali altri fattori possono rendere un telescopio più o meno performante (peccato che in realtà il fattore più importante sia quello che viene dato per scontato).

Ovviamente, alla luce di questo esempio, la conclusione da trarre è che quando leggiamo lunghe disquisizioni sul perché e percome un certo tipo di telescopio o di schema ottico o di intubazione è meglio di un altro, d'ora in poi osserviamo subito una cosa: ma questo che ci dice ciò, ha misurato la qualità ottica prima?

In altre parole prima di argomentare alcunché si parte con una misura oggettiva della qualità del treno ottico in condizioni di esercizio.


Ultima modifica di xenomorfo il sabato 28 giugno 2014, 15:47, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: sabato 28 giugno 2014, 15:45 
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Iscritto il: martedì 6 maggio 2008, 11:59
Messaggi: 9269
Località: San Francesco al Campo [TO]
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mauro, immagino che il post in Autocostruzione sia stato una svista, sposto nella sezione Astrofili.

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MessaggioInviato: sabato 28 giugno 2014, 15:47 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2874
Località: LV426/Acheron
Mi sembrava più adatto autocostruzione. Comunque è uguale.


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MessaggioInviato: sabato 28 giugno 2014, 18:04 
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Iscritto il: lunedì 23 aprile 2007, 23:13
Messaggi: 3274
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Io credo che il "blasone" del marchio, dovrebbe essere comunque indice di una certa qualità complessiva (ottica e meccanica); purtroppo non è sempre così, e dispiace avere speso cifre importanti e non aver fatto il "bang for the buck". La domanda: uno star test ben eseguito, con strumento acclimatato e collimato, ed in buone condizioni di seeing, sarebbe in gardo di evidenziare i limiti di quell'ottica?

Saluti.. :)

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MessaggioInviato: sabato 28 giugno 2014, 21:51 
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Iscritto il: sabato 7 luglio 2007, 14:10
Messaggi: 2307
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
di solito con le ottiche blasonate montate su telescopi blosonati a cifre blasonate vengon fornite test ottici di garanzia, o almeno è il minimo che mi aspetto, altrimenti i miei sudati euro non li vedono :)

nel tuo test, allo strumento blasonato non è stata fornita documentazione di garanzia ottica?

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MessaggioInviato: domenica 29 giugno 2014, 9:59 
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Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:37
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Località: Bollate (Mi)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Nelle condizioni da te descritte non ci vuole un test di Roddier per capire che hai comprato uno strumento non all'altezza del blasone. Basta osservarci. Puoi convincerti del contrario per inesperienza o per non voler ammettere che hai preso una fregatura pur avendo speso un mucchio di soldi: sta di fatto che lo strumento dovrebbe essere restituito. Il test puoi farlo per capire se un'ottica sia più o meno performante rispetto ad un'altra: in questo caso, condivido il tuo punto che il test dà una misura oggettiva. L'esempio che hai portato però è completamente fuori luogo.

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William Optics Megrez 90 FD, ZWO AM5, Vixen LVW 3.5, 5, 17, WO Zoom 22.5-7.5mm, WO UWAN 4mm, Nikon D7100, ZWO ASI178MM, ZWO ASI462MC
Socio Gruppo Astrofili Fiemme (GAF)
www.stelledoppie.it alias The Double Star Database, il mio sito-database sulle stelle doppie


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MessaggioInviato: domenica 29 giugno 2014, 11:02 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2874
Località: LV426/Acheron
Questo è uno strumento di apertura abbastanza grande. Non è possibile vedere la figura di diffrazione. Le aberrazioni, combinate con seeing fanno sì che la prima impressione sia quella che il seeing sia cattivo, se poi a fianco c'è un altro strumento più piccolo l'impressione è che il grande sia (ovviamente, direbbe qualcuno) più sensibile al seeing (questa è una conclusione errata a cui si può giungere con un po' di superficialità: lo star test per le grandi aperture è cosa diversa che per le piccole).

In realtà è ovviamente possibile stabilire che l'ottica non è corretta anche con lo star test, ma non è così immediato. Questo strumento, data la grande apertura, i suoi 250-300x li fa, magari un po' impastati al punto che potrebbe indurre a pensare che ci siano correnti nel tubo, mancata collimazione, seeing cattivo. E' con un altro strumento di pari apertura a fianco, che fa 500x secchi che si capisce che non si tratta di seeing.

Questo è ovviamente un caso estremo, ma è per dire: "attenzione che ottiche da 1 lambda ci sono in giro, e se il diametro è grande qualcosa comunque fanno". Ottiche da lambda/2 ce ne sono forse molte di più, e in questo caso sono più difficili da scovare in grandi diametri. Ed ecco che magari si potrebbero costruire considerazioni interminabili su altri fattori che dovrebbero influenzare la resa, senza accorgessi che si tratta di discorsi costruiti sulla sabbia, se prima non si è misurata la qualità ottica del treno complessivo (m voi quante volte avete visto la misura della correzione ottica precedere argomentazioni, per esempio, sul seeing o la collimazione?). Non è difficile trovare pagine e pagine che ci spiegano che il tale tubo performa meglio del tal altro per tutta una serie di motivi escluso quello ottico (che non è stato nemmeno considerato ma dato per assodato).

Il test di Roddier è abbastanza facile da fare (occorre però aver capito i principi su cui si fonda per non fare errori) e consente di stabilire, su quale fondamento si sta discutendo.
Uno dei vantaggi è che si testa l'intero treno ottico in esercizio. Hai dei dubbi di non essere riuscito a collimare? Roddier ti dice quanto è la correzione complessiva del treno ottico e quanta la parte che compete al coma. Se quest'ultimo fosse il 5% di tutto quanto e se tutto quanto sta dentro i limiti di diffrazione, ecco che è inutile disquisire su presunte difficoltà (o impossibilità) di collimazione.

Per esempio gli SC sono spesso indicati come strumenti ingestibili (a torto) perché il tubo ottico dovrebbe impedire di raggiungere la collimazione. Peccato che in tutti i test di Roddier che mi è capitato di fare su SC, l'errore del coma fosse trascurabile. Quasi nessuno era astigmatico e l'errore più frequente era o sferica o rugosità.


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MessaggioInviato: domenica 29 giugno 2014, 11:36 
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Ma la rugosita' viene fuori dal test di roddier?


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MessaggioInviato: domenica 29 giugno 2014, 12:12 
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Mauro, per fare un buono star test su grosse aperture non basta usare un filtro rosso, poi verde e poi blu su una stella abbastanza luminosa e cercare di giudicare per quanto possibile basandosi solo sull'intra focale?
Questo dovrebbe tagliare via la gran parte dei problemi legati al seeing.

ciao

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