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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Conservazione dei dati scientifici...
MessaggioInviato: martedì 21 gennaio 2014, 21:56 
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Iscritto il: venerdì 17 gennaio 2014, 20:30
Messaggi: 54
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Scusate se parlo con un pizzico di umorismo di un argomento importante e fortemente sottovalutato (e ci credo!) che però bisogna avere il coraggio di trattare.

Come ben sapete non staremo eternamente su questa terra. Un bel giorno, zoppica... zoppica... ce ne andremo via da quaggiù e andremo a curiosare fra le stelle senza bisogno dei nostri amatissimi telescopi.

Oggi è toccato a lui... domani toccherà a te... e così via! 8)

Sì va be', qualcuno farà le corna e tutti gli scongiuri del caso ma... tanto se non ti capiterà oggi, ti toccherà domani. E allora?

Ecco, allora c'è un problema... un grosso problema!

Pazienza se figli e nipoti svenderanno per quattro soldi i nostri costosissimi strumenti ormai obsoleti... ma i dati no! Se si perdono le nostre preziose foto, i dati osservativi etc... etc... tutto quello che abbiamo fatto a cosa è servito?

Solo per ammazzare un po' il tempo? Eh... ma se è così lo ammazziamo male però. Ci sono mille altri sistemi meno costosi e più semplici per farlo.

Se... invece tutti i dati che abbiamo raccolto, con le foto, etc... rimangono disponibili nel tempo... quasi tutto cambia.

Sì, magari alcuni diranno: "Ma cosa se ne faranno delle mie foto fra 50 anni"? E qui vi sbagliate!

Mai sentito parlare di "serendipity"? Sì che ne avete sentito parlare!

Una foto che oggi non ha alcun valore, magari fra 20, 50 o 100 anni può diventare preziosissima. Questo è il bello della nostra ricerca scientifica.

Ma come conservare i dati per 100 anni, tanto per fare un esempio?

Con i Dvd masterizzati? Nooo!

Con le chiavette USB? Noooo!

Con le foto cartacee? Troppo fragili! E gli appunti poi?

Invece c'è un sistema abbastanza nuovo e ancora poco conosciuto ed è questo: http://www.kmgdigitalinc.com/premium/go ... tion-discs. Si chiama KODAK Gold Preservation CD/DVD.

Il sistema sfrutta una tecnologia basata sull'oro che sarebbe in grado di memorizzare in modo sicuro i dati digitali fino a 300 anni. Il Gold Preservation DVD (-R) protegge files video e altri files in modo efficace. I normali CD/DVD masterizzabili infatti con l'esposizione a luce, calore, ossigeno, umidità, etc... possono perdere i dati dopo pochi anni, 20 o 30 nel migliore dei casi.

A quanto ho capito si tratta di dischi che possono essere usati nei normali masterizzatori (correggetemi se sbaglio). E' vero costano un po', su Amazon USA una confezione da 25 Dvd costa circa 80 dollari, quasi 3 euro l'uno, però non è che si debbano usare tutti i giorni. Basta fare un bel backup in più (oltre a quelli tradizionali), che so io... una volta all'anno e basta. Insomma 3 euro/anno non sono tanti e in compenso i nostri dati saranno relativamente al sicuro.

Ovviamente spetterà ai nostri figli e nipoti (da noi debitamente istruiti) custodire e continuare a rendere disponibili i dati nel futuro.

E' vero, l'ho detto in modo un po' romanzesco, ma credetemi il problema della perdita dei dati scientifici esiste ed è molto serio. :roll:

Spendiamo fior di soldi per gli strumenti, perché non spendere qualcosa in più per conservare i dati nel tempo?

Allora tanti auguri di buona mor.... ehm volevo dire... di buon lavoro a tutti! :mrgreen:

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Ultima modifica di Giulio Astro il mercoledì 22 gennaio 2014, 1:29, modificato 3 volte in totale.

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MessaggioInviato: martedì 21 gennaio 2014, 22:53 
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Io farei un RAID6 e una volta ogni tanto(un paio d'anni) si cambia qualche hd...

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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MessaggioInviato: martedì 21 gennaio 2014, 23:32 
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Iscritto il: venerdì 17 gennaio 2014, 20:30
Messaggi: 54
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
cionki ha scritto:
Io farei un RAID6 e una volta ogni tanto(un paio d'anni) si cambia qualche hd...

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:



Eh no! Un hard disk va in fumo in un istante (e pure un RAID), basta un bello sbalzo di tensione, specie se non hai un buon UPS, e tanti saluti.

E poi, mettiamo che i tuoi nipoti conservino gli hard disk nella bambagia, quanto dureranno i dati così registrati? Quei Dvd Kodak sono garantiti 100 o 300 anni, a seconda della versione. Sì, lo so che certe garanzie lasciano il tempo che trovano, si tratta solo di test di invecchiamento accelerato, però se fatti bene hanno una buona affidabilità. Se non sono 300 anni saranno 250, che facciamo li buttiamo via? Questo, almeno per ora, è quanto offre la tecnologia.

Poi magari, fra 10 anni, usciranno i famosi cristalli al quarzo olografici, pressoché indistruttibili, che conterranno 1000 terabyte l'uno, vorrà dire che cambieremo supporti e masterizzatori... e così via.

L'importante è rendere i nostri umili e preziosi dati sempre reperibili a chi vorrà curiosarci in futuro, tutto qui.

Ancora tanti tanti auguroni di buona mor... ops... di buon lavoro a tutti! :mrgreen:

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MessaggioInviato: mercoledì 22 gennaio 2014, 15:12 
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Forse il problema principale della conservazione, non è solo il supporto ma anche il formato con cui sono salvati, magari fra solo 50 anni, anche se il supporto è integro, non c'è piu nessun lettore disponibile per tale supporto od ancora non c'è piu il software per leggere i vari formati RAW, TIFF, FITS, ecc, forse il modo migliore di "tramandarli" è (secondo me) renderli condivisi su internet (già oggi vi sono degli "archivi" per salvare i siti internet) così tra una conversione e l'altra, rimarranno in giro un bel po di tempo, un po come ora sono state digitalizzare immagini e documenti di secoli fà, ora disponibili sul web.

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Bellissimo argomento!
Intervengo un po' a caso ma, spero, non OT. Leggendo l'articolo mi sono venute in mente alcuni aneddoti.
1) forse su Portobello ( :oops: ) c'era un tipo con l'audio del suo matrimonio in supporto di... filo di ferro!? Riuscirono a leggerlo ma non ricordo altro. Pero' si' il problema e' anche tecnologico.
2) Ho citato poco fa Tycho Brahe in un altro post. Aveva passato anni a raccogliere dati, gli si presenta Keplero, non voleva assolutamente dargli i dati (perche' non voleva sostenere l'Eliocentrismo) ma poi, evidentemente, affacciato ad una finestra e pensoso, avra' fatto le tue stesse considerazioni: salvare i dati.
3) 100 anni, 300 anni. Non conosco affatto questa tecnologia ma .. qualcuno si ricorda della "sparata" collettiva che facevano, al tempo del lancio dei CD, che se ci si passava sopra con un rullo compressore, sarebbero stati ancora leggibili? Vedo che non si si perde mai nulla a spararle grosse...

Il mio contributo e' che in questi casi non si deve trattare in maniera separata la tecnologia (strumenti conosciuti ed affidabili) ed i tecnologi (gestione degli strumenti E del contenuto informativo) ma deve essere un tutt'uno integrato. Se fallisce l'uno o l'altro dei due, comunque non avrai piu' i tuoi dati.

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MessaggioInviato: mercoledì 22 gennaio 2014, 16:31 
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Angelo Cutolo ha scritto:
Forse il problema principale della conservazione, non è solo il supporto ma anche il formato con cui sono salvati, magari fra solo 50 anni, anche se il supporto è integro, non c'è piu nessun lettore disponibile per tale supporto od ancora non c'è piu il software per leggere i vari formati RAW, TIFF, FITS, ecc, forse il modo migliore di "tramandarli" è (secondo me) renderli condivisi su internet (già oggi vi sono degli "archivi" per salvare i siti internet) così tra una conversione e l'altra, rimarranno in giro un bel po di tempo, un po come ora sono state digitalizzare immagini e documenti di secoli fà, ora disponibili sul web.


E' vero, esiste anche questo problema, ma noi non possiamo prevedere... l'imprevedibile. E' chiaro che man mano che le tecnologie avanzano, e finché siamo a questo mondo, dobbiamo provvedere noi a convertire i dati nei nuovi formati. Dopo dovranno pensarci i nostri discendenti, perché anche loro devono lavorare e guadagnarsi la pagnotta.

Sul Web non farei troppo affidamento, perché i privati mantengono i dati nei server finché paghi o comunque finché gli conviene, poi premono il tasto "delete" e cancellano tutto... e tanti saluti a tutti!

Sarebbe bello invece se l'UAI o l'INAF o il CNR facesse una banca dati scientifica accessibile anche agli astrofili, allora si che il problema potrebbe trovare una soluzione. Il punto è: chi glielo propone?

Facciamo una petizione all'UAI?

Ah... dimenticavo... quando fate testamento ricordate ai vostri discendenti che devono aver cura dei vostri dati scientifici!

E suvvia... non prendetemi a male parole, bisogna pensare a tutto nella vita! Nevvero? Come dicono a Milano...

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MessaggioInviato: mercoledì 22 gennaio 2014, 16:40 
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Fabios ha scritto:
Bellissimo argomento!
Intervengo un po' a caso ma, spero, non OT. Leggendo l'articolo mi sono venute in mente alcuni aneddoti.
1) forse su Portobello ( :oops: ) c'era un tipo con l'audio del suo matrimonio in supporto di... filo di ferro!? Riuscirono a leggerlo ma non ricordo altro. Pero' si' il problema e' anche tecnologico.
2) Ho citato poco fa Tycho Brahe in un altro post. Aveva passato anni a raccogliere dati, gli si presenta Keplero, non voleva assolutamente dargli i dati (perche' non voleva sostenere l'Eliocentrismo) ma poi, evidentemente, affacciato ad una finestra e pensoso, avra' fatto le tue stesse considerazioni: salvare i dati.
3) 100 anni, 300 anni. Non conosco affatto questa tecnologia ma .. qualcuno si ricorda della "sparata" collettiva che facevano, al tempo del lancio dei CD, che se ci si passava sopra con un rullo compressore, sarebbero stati ancora leggibili? Vedo che non si si perde mai nulla a spararle grosse...

Il mio contributo e' che in questi casi non si deve trattare in maniera separata la tecnologia (strumenti conosciuti ed affidabili) ed i tecnologi (gestione degli strumenti E del contenuto informativo) ma deve essere un tutt'uno integrato. Se fallisce l'uno o l'altro dei due, comunque non avrai piu' i tuoi dati.



Indubbiamente è vero anche questo. Nemo ad impossibilia tenetur... ossia... nessuno è obbligato a fare l'impossibile. Noi facciamo la nostra parte con i poveri mezzi che abbiamo, i posteri faranno la loro parte, tutto qui. L'importante è non fregarsene o non pensarci per ridicole considerazioni scaramantiche. 8) 8) 8)

Come diceva Toto' in un celebre film: "A tutto c'è rimedio, solo alla morte non c'è rimedio"... e invece - almeno per chi crede - c'è rimedio anche a quella! :mrgreen: Per i non credenti invece l'unico rimedio è salvare i dati e tramandarli quanto più è possibile ai posteri... altrimenti sono doppiamente fregati. :(

E' chiaro che nessuna tecnologia è definitiva, perfetta e infallibile ma - lo ripeto - noi facciamo quello che possiamo, facciamo il nostro dovere fino all'ultimo e - per citare un altro famoso film - "...ci mettiamo l'abito migliore e affondiamo insieme alla nave... però, nel frattempo, gradiremmo un altro bicchiere di brandy"! :mrgreen: :mrgreen:

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Iscritto il: domenica 2 gennaio 2011, 10:33
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Amplio un po' il problema: più che conservare i dati bisognerebbe creare degli standard in cui catalogarli, altrimenti perdono ogni valore. Se non si creano standard si rischia o di non inserire dati importanti che possono rendere la misurazione irrilevante oppure (cosa moooooooolto più importante) di creare degli archivi scomposti che renderebbero il loro utilizzo impossibile. Immagina di cercare un libro in una biblioteca dove tutti i libri sono stati messi a casaccio.

Francamente però mi chiedo se ciò abbia un'utilità reale. Senza sminuire nessuno, ma molto spesso un'immagine esteticamente piacevole non ha valore scientifico. Ha un indubbio valore estetico e, perché no, didattico o divulgativo. La vera ricerca deve avvenire attraverso la creazioni di dati che possono essere confrontati tra di loro e per fare questo bisognerebbe avere strumenti abbastanza precisi, sia ottici che soprattutto di ripresa.
Un campo attivo nella ricerca rivolta anche verso gli astrofili è la ricerca di comete o asteroidi oppure supernovae. Però anche qui le proprie osservazioni devono essere confermate da strutture professionali e saranno loro a creare una lista di misurazioni. Sono pochi quelli che riescono a contribuire attivamente in questo campo.

Detto questo è ovvio che la risposta che mi verrà data è "ma tu cosa ne sai di cosa succederà tra 300 anni", e per carità avete perfettamente ragione. Però spero che non succeda che dei ricercatori bussino a casa dicendo "Mi scusi ma ci risulta che un suo antenato, circa 300 anni fa, ha fatto delle foto a M42, potremmo averle per cortesia?". Se si vuole lasciare qualcosa l'unico modo è attraverso pubblicazioni oppure la creazione di database online.


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MessaggioInviato: mercoledì 22 gennaio 2014, 17:41 
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Effettivamente più che il problema della conservazione del supporto c'è il problema della conservazione del formato dei dati.
Dieci anni fa avrei potuto dire: "Sono a posto ho archiviato tutto sui miei floppy disk da 5 1/4 o da 3 1/2" Peccato che i lettori di floppy disk non ci siano più, di nessun formato.
Lo stesso accadrà con i CD/DVD quando passeremo a standard più evoluti. L'unica possibilità è copiare i dati sui supporti che verrano fuori. Avevo molti files Midi su floppy, lo ho copiati tutti dall'ultimo computer che aveva quel drive...

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MessaggioInviato: mercoledì 22 gennaio 2014, 18:04 
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Messaggi: 54
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Grazie dei vostri apporti... ma che facciamo, ci ri-ripetiamo? :shock:

Allora cito (immodestamente) ciò che ho già scritto... lassù:

Dunque...

"...noi non possiamo prevedere... l'imprevedibile. E' chiaro che man mano che le tecnologie avanzano, e finché siamo a questo mondo, dobbiamo provvedere noi a convertire i dati nei nuovi formati. Dopo dovranno pensarci i nostri discendenti, perché anche loro devono lavorare e guadagnarsi la pagnotta.

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Facciamo una petizione all'UAI"?


Aggiungo anche che... la stessa banca dati dovrebbe dirci in quale formato e con quali standard di qualità trasmettere i nostri dati.

Tenete presente che anche le fotografie di un giovane astrofilo con il suo newtoniano 114, un domani, potrebbero essere utili. Nella ricerca scientifica non si può mai dire l'ultima parola. Quante volte nell'astronomia sono state fatte scoperte di rilievo andando a ripescare le fotografie del passato? Oppure andando a rileggere i manoscritti cinesi di secoli e secoli fa? Perciò qualunque lavoro fatto con un minimo di criterio scientifico può essere prezioso, se non oggi domani. Noi facciamo la nostra parte e i posteri faranno la loro.

Do You understand?

Adesso prendete i vostri "floppetty" e - tanto per cominciare - riversate tutto su Dvd, magari Kodak Gold. :mrgreen:

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