1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2014, 9:34 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16145
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Paolo Ruscitti ha scritto:
Un forum locale che frequento è "animato" da astrofili molto preparati nel campo della spettroscopia e vi si possono trovare informazioni fondamentali. Se i moderatori mi daranno il consenso pubblico i riferimenti, altrimenti a chi servono posso fornirli in privato.
Certo che puoi mettere i link.





Ps.: Ricordo a tutti che i link a siti commerciali, privati, ad altri forum, associazioni, ecc, ecc sono SEMPRE permessi se utili e/o necessari alla discussione od alla comprensione del 3D.
Se avete dubbi i Regolamento è sempre disponibile nell'apposita sezione. :wink:

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2014, 11:46 
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Iscritto il: martedì 17 ottobre 2006, 11:15
Messaggi: 1766
Località: Aielli (Aq)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Angelo Cutolo ha scritto:
Certo che puoi mettere i link.
Grazie, effettivamente conosco il regolamento, però mi è sembrato opportuno chiedere un parere, non mi piace commettere questo tipo di errore.
Allora il link al forum è questo:

http://quasar.teoth.it

In particolare la discussione "ISIS & Star Analyser 100, primi passi..." dove si parla di calibrazione, eccola qui:

http://quasar.teoth.it/forums/viewtopic.php?f=22&t=2700

Buona lettura a tutti.

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MessaggioInviato: martedì 8 luglio 2014, 9:22 
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Iscritto il: sabato 7 luglio 2007, 14:10
Messaggi: 2307
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
isis lo avevo provato ma non è usabile con le reflex o le webcam, accetta solo fits e manco digerisce quelli convertiti da altri formati, nel terzo millenio dovrebbe accettare qualsiasi formato da 16bit in su, compreso tif png tga ecc..

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MessaggioInviato: giovedì 10 luglio 2014, 19:48 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
C'è qualche esperto che può spiegarmi che differenza sostanziale c'è tra adoperare una stella di tipo A0 della libreria per fare la curva di luce di riferimento, rispetto ad una stella tipo A0 presa al momento della ripresa, nella stessa zona di cielo dell'oggetto di cui si vuole fare lo spettro :?:

Ciao,mi era sfuggito il post: la calibrazione per la risposta va fatta con una stella ripresa la stessa sera, possibilmente alla stessa altezza o, meglio ancora, nelle vicinanze della stessa stella di cui si vuole calibrare lo spettro.Si prendono generalmente stelle di classe A per la facile individuazione delle righe.
In alternativa, se proprio non ci si riesce, si può usare uno degli spettri della libreria Miles che sono corretti anche per l'estinzione atmosferica.
In ogni caso da entrambi gli spettri vanno sottratti dark (anche bias se non c'è controllo di temperatura) flat e fondo cielo.

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Fulvio Mete
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http://www.lightfrominfinity.org

http://www.pno-astronomy.com


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MessaggioInviato: domenica 13 luglio 2014, 8:35 
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Iscritto il: venerdì 18 aprile 2014, 10:28
Messaggi: 13
Scusate se insisto sull'argomento ma devo risolvere i miei dubbi di neofita.
Gli spettri delle stelle della libreria, che adoperiamo per normalizzare i nostri spettri, sono a loro volta normalizzati, e quì nasce il mio dubbio che spero di riuscire a spiegare:
se per normalizzare lo spettro della nostra stella dobbiamo adoperare una stella classe A0 ripresa vicina e possibilmente alla stessa altezza, quest'ultima dobbiamo a sua volta normalizzarne il suo spettro per poi adoperarla per fare la risposta strumentale della stella primcipale. Che stella adoperiamo per fare la normalizzazione di quest'ultima, un'altra stella ripresa nello stesso campo? Che a sua volta dovrà essere normalizzata!
Se fosse così sarebbe come quel cane che si morde la coda, quindi nel mio ragionamento c’è qualche cosa che non torna. Che cosa sbaglio?


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MessaggioInviato: domenica 13 luglio 2014, 20:28 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
se per normalizzare lo spettro della nostra stella dobbiamo adoperare una stella classe A0 ripresa vicina e possibilmente alla stessa altezza, quest'ultima dobbiamo a sua volta normalizzarne il suo spettro per poi adoperarla per fare la risposta strumentale della stella primcipale. Che stella adoperiamo per fare la normalizzazione di quest'ultima, un'altra stella ripresa nello stesso campo? Che a sua volta dovrà essere normalizzata!

Il tuo dubbio è lecito,ma basta normalizzare la stella di riferimento di classe A con uno spettro professionale della stessa classe preso dalla libreria di VSpec o da altra libreria professionale per estrarne la curva di risposta del setup strumentale,curva che potrà essere ovviamente poi utilizzata anche per ottenere la normalizzazione dello spettro di interesse per divisione .

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Fulvio Mete
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MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 1:05 
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Iscritto il: domenica 23 aprile 2006, 22:02
Messaggi: 7738
Tipo di Astrofilo: Fotografo
sergiomauro ha scritto:
Scusate se insisto sull'argomento ma devo risolvere i miei dubbi di neofita.
Gli spettri delle stelle della libreria, che adoperiamo per normalizzare i nostri spettri, sono a loro volta normalizzati, e quì nasce il mio dubbio che spero di riuscire a spiegare:
se per normalizzare lo spettro della nostra stella dobbiamo adoperare una stella classe A0 ripresa vicina e possibilmente alla stessa altezza, quest'ultima dobbiamo a sua volta normalizzarne il suo spettro per poi adoperarla per fare la risposta strumentale della stella primcipale. Che stella adoperiamo per fare la normalizzazione di quest'ultima, un'altra stella ripresa nello stesso campo? Che a sua volta dovrà essere normalizzata!
Se fosse così sarebbe come quel cane che si morde la coda, quindi nel mio ragionamento c’è qualche cosa che non torna. Che cosa sbaglio?

Prima di tutto vorrei essere sicuro che tu abbia ben compreso che vi sono due tipi distinti di calibrazioni che puoi effettuare. Una è la calibrazione della dispersione del tuo sistema e ti serve a sapere nel grafico del tuo spettro quanti Angstrom corrispondono ad ogni pixel sull'asse X. Per questo tipo di calibrazione, che ti consentirà in seguito di misurare la lunghezza d'onda di qualunque riga di assorbimento o di emissione, non ti servono gli spettri in libreria, ma devi solo essere in grado di identificare almeno una linea di cui tu conosca la lunghezza d'onda. Siccome nelle stelle di tipo A le linee di assorbimento dell'idrogeno sono molto ben evidenti è per questo motivo che si consiglia di usare proprio una di queste stelle per questo tipo di calibrazione.

Il secondo tipo di calibrazione invece è quello per la risposta del tuo sensore ed è necessario se vuoi ottenere un grafico compatibile con quelli professionali. Questo tipo di grafico ti permetterà, ad esempio, di identificare il tipo spettrale di qualunque stella. Per questa calibrazione (che va effettuata solo dopo aver già eseguito la calibrazione per la dispersione) si utilizza in effetti un grafico già normalizzato tra quelli presenti nella libreria che, messo a confronto con uno ricavato da te per una stella della stessa classe spettrale, ti fornirà un nuovo grafico che è appunto la tua risposta strumentale. Sarà questo grafico a consentirti quindi di normalizzare i tuoi successivi grafici.

Se mi permetti un semplice paragone è come se tu volessi conoscere con precisione la velocità della tua auto. L'auto ha un tachimetro, ma tu non sai se questo è ben tarato. Puoi percorrere un tratto di strada affiancando una seconda auto "professionale" il cui tachimetro è perfettamente tarato e, confrontando quello che i due strumenti misurano, scoprire, ad esempio, che il tuo indica sempre 7 km/h in più. Questo valore (7km/h) è la tua "risposta strumentale" ed una volta che l'hai ricavata porai sottrarla a qualunque lettura del tuo tachimetro per conoscere in qualunque momento la reale velocità della tua automobile. Come vedi hai bisogno dapprima di mettere a confronto la tua misurazione con errore con quella "professionale" senza errore per conoscere l'errore inrodotto dal tuo strumento. Solo così, una volta calcolato l'errore, potrai poi eliminarlo da tutte le misurazioni successive.

Spero davvero di esserti stato d'aiuto.


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MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 17:25 
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Iscritto il: venerdì 18 aprile 2014, 10:28
Messaggi: 13
Vi ringrazio, siete stati chiarissimi. Se questi forum non ci fossero dovremmo inventarli, ci sono cose molto complesse che senza un aiuto difficilmente si potrebbero imparare in un lasso di tempo ragionevolmente breve. Non basta eseguire correttamente come da istruzioni, ma bisogna capire il perchè certe cose si devono fare altrimenti non si va lontano.


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