Alessandro ha scritto:
Il commercio è il vero "male" della nostra società ; spiace dirlo ma i prodotti si pagano poco solo apparentemente , in realtà sono molto cari rispetto allo standard qualitativo medio.
Per quanto riguarda i nostri imprenditori che spostano
intere produzioni in mercati emergenti beh...gli auguro tutto il male possibile in quanto evidentemente non hanno ben compreso che il punto di forza dei prodotti occidentali deve essere lo standard qualitativo e abbandonare una certa linea paga solo sul breve ma non nel lungo.
Ciao

scusami pero' qui un pochino ti contraddico. Se tu hai una fabbrica di scarpe che produce ad un prezzo medio di 100 euro per paia, ed il mercato medio (che ti serve a far lavorare tutta la tua fabbrica) è di 50 euro perchè i trader importano a 5 euro, come fai a vendere? Di nicchie si muore questa è la triste e cruda realtà. Allora - ti dico per esperienza - che o ti riduci ad una attività artigianale, quasi casalinga, alla Zen per intenderci o delocalizzi per non crepare. Questo è un fatto INELUDIBILE E INDISCUTIBILE, nessuno puo' contrastare un costo orario di 1 dollaro in Cina contro i 35 euro in Italia.
Il problema è squisitamente politico. Io non ho mai delocalizzato per scelta personale, ma anche perchè ho sempre mantenuto uno standard qualitativo elevato e di mercato a margine. Non nascondo comunque che le difficoltà, nonostante 20 anni di attività e affermazione sul mercato, ci sono e sono importanti. NON basta dire non delocalizzate. Date i motivi per non farlo. I politici sono i primi a prostituirsi con il massimo della facilità, il giro di miliardi (di euro...) è cosi vorticoso che praticamente il vero governo commerciale lo fanno i trader internazionali. Ma come si fa, dopo 10 anni di allarmi continui e proteste, ad affermare che Napoli deve diventare la porta dell'oriente per l'Europa.......
E' tutto legittimo e sul mercato vinca il migliore, ma perchè io che produco un tessile sono obbligato a certificare tutti i miei prodotti , sulla nocività ecc., quando dalla Cina il 75% dei prodotti tessili contengono sostanze cancerogene o nocive?
Eppoi perchè ho una pressione fiscale del 54%, un costo orario di 35 euro ora per dipendendente, un costo energetico ........., un costo burocratico folle......
Devo competere? No grazie non ho lo spirito del missionario.
Qui la vera differenza la fa anche il consumatore. Se si ha la possibilità bisogna non permettere che prdotti di poco prezzo siano comunque fonte di guadagno per molti intermediari (costruttore, casa madre, importatore, distributore, commerciante), qui tutti vogliono guadagnare senza lavorare.
Io ho fatto delle scelte, forse idealistiche me ne rendo conto, ma che non ho mai rinnegato e che tutt'ora condivido. Solo cosi si permetterà la rinascita di produttori di medie dimensioni, con costi industriali adeguati e con prodotti di buon livello. Altre strade non ce ne sono se non quella di comperare una eq6 a 1500 euro o una 10 micron a 10000 euro. Chi ha ragione uno o l'altro? sicuramente nessuno dei due, il primo vende caro un prodotto che deve costare molto meno, il secondo vende caro un prodotto che - seppur ottimo - viene tenuto a prezzi alti in quanto è riservato ad un mercato diciamo elitario o di disponibilità.
Sai quanto costa una Lacoste all'origine? 2,5 euro . Sai quanto costa un jeans Diesel all'origine ? 20 euro. E quanto costano nei negozi? non so vai a vedere. Stesso rapporto per i telescopi.......magari meno spinto, ma comunque......
Ripeto sono un idealista e su questi argomenti si può discutere per ore intere tutti e nessuno hanno colpe, però per favore non prendiamo il primo che passa per la strada ed impicchiamolo, senza conoscere a fondo i contesti un cui ci si deve muovere......
ciao
Massimo