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Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 17 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Ok !! Hai pienamente ragione...
MessaggioInviato: domenica 25 giugno 2006, 16:24 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 21:54
Messaggi: 675
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
E si Massimo il tuo messaggio e' quasi una tesi..ma hai ragione a mio avviso.

Io sono per la qualita' proporzionata ...ma certo che protezionismo (che sembra proibizionismo) o eccessiva liberalizzazione..che non tiene conto di come viene prodotto il Telescopio o accassorio....e' sullo stesso piano.

Per quello ...dicevo prima ....tante disquisizioni che lasciano piu' dubbi che certezze.

Se uno ha veri problemi economici ...ha comunque un ampio mercato dell'usato.

Ma come si fa per tutto , quello che conta e' poter provare prima il materiale...e così..se sia nuovo o usato quello che conta e' il proprio occhio dentro l'oculare.

Ciao


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: domenica 25 giugno 2006, 17:07 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 18:08
Messaggi: 1383
Il commercio è il vero "male" della nostra società ; spiace dirlo ma i prodotti si pagano poco solo apparentemente , in realtà sono molto cari rispetto allo standard qualitativo medio.
Per quanto riguarda i nostri imprenditori che spostano intere produzioni in mercati emergenti beh...gli auguro tutto il male possibile in quanto evidentemente non hanno ben compreso che il punto di forza dei prodotti occidentali deve essere lo standard qualitativo e abbandonare una certa linea paga solo sul breve ma non nel lungo.

Ciao :wink:


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 Oggetto del messaggio: non direi
MessaggioInviato: domenica 25 giugno 2006, 22:51 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
Alessandro ha scritto:
Il commercio è il vero "male" della nostra società ; spiace dirlo ma i prodotti si pagano poco solo apparentemente , in realtà sono molto cari rispetto allo standard qualitativo medio.
Per quanto riguarda i nostri imprenditori che spostano intere produzioni in mercati emergenti beh...gli auguro tutto il male possibile in quanto evidentemente non hanno ben compreso che il punto di forza dei prodotti occidentali deve essere lo standard qualitativo e abbandonare una certa linea paga solo sul breve ma non nel lungo.

Ciao :wink:


scusami pero' qui un pochino ti contraddico. Se tu hai una fabbrica di scarpe che produce ad un prezzo medio di 100 euro per paia, ed il mercato medio (che ti serve a far lavorare tutta la tua fabbrica) è di 50 euro perchè i trader importano a 5 euro, come fai a vendere? Di nicchie si muore questa è la triste e cruda realtà. Allora - ti dico per esperienza - che o ti riduci ad una attività artigianale, quasi casalinga, alla Zen per intenderci o delocalizzi per non crepare. Questo è un fatto INELUDIBILE E INDISCUTIBILE, nessuno puo' contrastare un costo orario di 1 dollaro in Cina contro i 35 euro in Italia.
Il problema è squisitamente politico. Io non ho mai delocalizzato per scelta personale, ma anche perchè ho sempre mantenuto uno standard qualitativo elevato e di mercato a margine. Non nascondo comunque che le difficoltà, nonostante 20 anni di attività e affermazione sul mercato, ci sono e sono importanti. NON basta dire non delocalizzate. Date i motivi per non farlo. I politici sono i primi a prostituirsi con il massimo della facilità, il giro di miliardi (di euro...) è cosi vorticoso che praticamente il vero governo commerciale lo fanno i trader internazionali. Ma come si fa, dopo 10 anni di allarmi continui e proteste, ad affermare che Napoli deve diventare la porta dell'oriente per l'Europa.......
E' tutto legittimo e sul mercato vinca il migliore, ma perchè io che produco un tessile sono obbligato a certificare tutti i miei prodotti , sulla nocività ecc., quando dalla Cina il 75% dei prodotti tessili contengono sostanze cancerogene o nocive?
Eppoi perchè ho una pressione fiscale del 54%, un costo orario di 35 euro ora per dipendendente, un costo energetico ........., un costo burocratico folle......
Devo competere? No grazie non ho lo spirito del missionario.
Qui la vera differenza la fa anche il consumatore. Se si ha la possibilità bisogna non permettere che prdotti di poco prezzo siano comunque fonte di guadagno per molti intermediari (costruttore, casa madre, importatore, distributore, commerciante), qui tutti vogliono guadagnare senza lavorare.
Io ho fatto delle scelte, forse idealistiche me ne rendo conto, ma che non ho mai rinnegato e che tutt'ora condivido. Solo cosi si permetterà la rinascita di produttori di medie dimensioni, con costi industriali adeguati e con prodotti di buon livello. Altre strade non ce ne sono se non quella di comperare una eq6 a 1500 euro o una 10 micron a 10000 euro. Chi ha ragione uno o l'altro? sicuramente nessuno dei due, il primo vende caro un prodotto che deve costare molto meno, il secondo vende caro un prodotto che - seppur ottimo - viene tenuto a prezzi alti in quanto è riservato ad un mercato diciamo elitario o di disponibilità.
Sai quanto costa una Lacoste all'origine? 2,5 euro . Sai quanto costa un jeans Diesel all'origine ? 20 euro. E quanto costano nei negozi? non so vai a vedere. Stesso rapporto per i telescopi.......magari meno spinto, ma comunque......
Ripeto sono un idealista e su questi argomenti si può discutere per ore intere tutti e nessuno hanno colpe, però per favore non prendiamo il primo che passa per la strada ed impicchiamolo, senza conoscere a fondo i contesti un cui ci si deve muovere......
ciao
Massimo

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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 Oggetto del messaggio: comunque
MessaggioInviato: domenica 25 giugno 2006, 23:10 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
cri92 ha scritto:
Beh, se per questo anche sul mio tubo ottico c'è scritto:
" Manufactured in China to the disign specification of: Meade instruments corporation Irvine, California
, U.S.A"



per inciso gli USA sono gli unici che onestamente obbligano il produttore ad indicare dove viene prodotta la merce.
Al contrario dell'Europa dove l'obbligo non esiste.... per cui molto made in Italy o in EU è made in China/Vietnam/india ecc.
Esistono aziende specializzate solo nella sostituzione delle etichette cinesi con quelle made in italy. E tutto è perfettamente legale. alla faccia della potenza e lungimiranza europea.
Se compero un cinese che in origine costa 1/5 del listino - lo vorrei sapere...... grazie
massimo

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Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
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Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: domenica 25 giugno 2006, 23:26 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 17:12
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Località: Torino
Tutta l'europa patisce la cina, l'errore di fondo è stato di farli entrare nel WTO ma il rovescio della medaglia sono un nuovo centinaio e più di milioni di consumatori per alcune produzioni europee. Finchè reggerà lo schiavismo attuale nelle loro fabbriche prenderemo legnate, poi dovranno tirare i freni anche loro perchè è una tappa inevitabile dello sviluppo economico.

Cmq non inventano nulla, le montature heq5/eq6 sono dei cloni delle takahashi. Sul discorso prezzo/qualità non farei solo un discorso di quanto si mangiano i vari passaggi di mano dalla cina a 10 per arrivare in negozio a 100, mi sembra più un problema europeo ma è un discorso già fatto.
In usa un c8 costa parecchio meno (cambio a parte) che in europa, quindi c'è una questione di mercato più o meno ampio che alza/abbassa i prezzi per l'economia di scala.


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 Oggetto del messaggio: Re: non direi
MessaggioInviato: lunedì 26 giugno 2006, 9:36 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 18:08
Messaggi: 1383
massimoboe ha scritto:
E' tutto legittimo e sul mercato vinca il migliore, ma perchè io che produco un tessile sono obbligato a certificare tutti i miei prodotti , sulla nocività ecc., quando dalla Cina il 75% dei prodotti tessili contengono sostanze cancerogene o nocive?
Eppoi perchè ho una pressione fiscale del 54%, un costo orario di 35 euro ora per dipendendente, un costo energetico ........., un costo burocratico folle......
Devo competere? No grazie non ho lo spirito del missionario.

ciao
Massimo


è un problema legislativo, bastava mettere dazi del 10000% all'inizio ed lo scacco matto era servito ; le "minacce" economiche vanno fatte all'inizio , quando perdi il controllo ogni provvedimento diviene un semplice palliativo.
La pressione fiscale va mantenuta per mantenere un buono standard sociale , nei paesi nordici la pressione fiscale è molto alta ma i servizi sono decisamente superiori mentre qua in Italia c'e' una razionalizzazione delle risorse pubbliche da 4° mondo.
La "colpa" apparentemente nostra di acquistare un prodotto made in china in realtà è di tipo legislativo perchè ripeto i paletti vanno sempre posizionati a monte , l'Europa in tal senso si è dimostrata un nulla assoluto assieme agli USA ...insomma poco lungimiranti.

Ciao


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 Oggetto del messaggio: anche ma....
MessaggioInviato: lunedì 26 giugno 2006, 11:07 
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skymap ha scritto:
Tutta l'europa patisce la cina, l'errore di fondo è stato di farli entrare nel WTO ma il rovescio della medaglia sono un nuovo centinaio e più di milioni di consumatori per alcune produzioni europee. Finchè reggerà lo schiavismo attuale nelle loro fabbriche prenderemo legnate, poi dovranno tirare i freni anche loro perchè è una tappa inevitabile dello sviluppo economico.

Cmq non inventano nulla, le montature heq5/eq6 sono dei cloni delle takahashi. Sul discorso prezzo/qualità non farei solo un discorso di quanto si mangiano i vari passaggi di mano dalla cina a 10 per arrivare in negozio a 100, mi sembra più un problema europeo ma è un discorso già fatto.
In usa un c8 costa parecchio meno (cambio a parte) che in europa, quindi c'è una questione di mercato più o meno ampio che alza/abbassa i prezzi per l'economia di scala.



non dimentichiamo che ci sono i dazi e le spese doganali, piu' un 20% credo che ci carica l'importatore e un 20% che ci carica il grossista.
Quanto fa?
ciao
massimo

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
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Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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