eros ha scritto:
condivido pienamente quanto detto finora, in particolare quanto espresso da Umberto, avendo lavorato in un settore commerciale che rpesentava gli stessi "disagi".
Per quanto riguarda la produzione italiana, forse costruttori e rivenditori dovrebbero essere un po' più "collaborativi"; faccio un esempio con alcune realtà della mia zona: se Zen, invece di costruire un pezzo alla volta ne costruisse 20, magari solo le ottiche, e l'intubazione la facessero Astrotech e Astronatura, e tutti i rivenditori italiani ne prendesero un paio...ne potrebbe venir fuori qualcosa di buono? magari ad un prezzo interessante? E lo stesso dicasi per i rifrattori di Maurizio (che a Ostellato ho potuto ammirare

); e le varie montature italiane con il DA2, quante Astrophisics potrebbero sostituire? Certo non potranno competere con le EQ6 (e forse non è questo che bisogna cercare), e resta il fatto che il mercato è quello che è, ma sicuramente qualcosa in più, in questa direzione, potrebbe essere fatto.
Eros.
peccato che nè astrotech nè astronatura possono essere produttori, in quanto si affidano in toto a strutture esterne. Poi commercialmente non capisco perchè tutti i commercianti dovrebbero vendere gli stessi strumenti. Devono fare dispetto a Meade o Celestron? Devono innescare una guerra al ribasso visto che tutti hanno lo stesso strumento?
Rimane da dimostrare che da uno specchio a 20 specchi il costo scende in proporzione (anzi.......probabilmente si alza), diverso il discorso se mi dici facciamo come la GSO.....lotti da 500 specchi alla volta e tutti lavorati in automatico...
L'offerta deve comunque rimanere variegata sia nei segmenti che nelle tipologie, cosi' pure i prezzi, poi sono le aziende piu' innovative che emergono e si affermano. La selezione naturale la deve fare il mercato.
ciao
max