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 Oggetto del messaggio: Re: askar 185mm
MessaggioInviato: martedì 18 febbraio 2025, 10:24 
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dedo ha scritto:
Occhio anche quando si parla di seeing, perchè se è vero che con un seeing da 0.9" vedrai sempre dettagli da 0.9" io quel seeing lo percepisco come perfetto mentre chi ha un C11 lo percepirà come un seeing schifoso e dettagli da 0.9" potrebbero ben essergli invisibili.

Questo è un discorso molto interessante, che condivido però solo in parte. :D
Io prendo sempre come riferimento giove, dato che è il pianeta che mostra più dettagli di diverso contrasto. Il diametro non incide solo sul potere risolutivo, ma anche sulla "gamma dinamica" dei colori che vedo al telescopio. Un diametro doppio mostrerà comunque colori che il rifrattore da 5 o 6 pollici non può mostrare.

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De kappellatis non disputandum est

Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte
Telescopi: Reginato Supermaser 20", Takahashi FC100DL su vixen spdx, pentax 75edhf su ms3.
Oculari: Televue panoptic 24, nagler 20, 12, 9, 7, 4.8, 3.5, takahashi tpl 25, 18, 12.5, 9, zoom Svbony 3-8 e 8-20
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 Oggetto del messaggio: Re: askar 185mm
MessaggioInviato: martedì 18 febbraio 2025, 10:54 
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Vorrei dirimere un dubbio che ho: la pupilla di uscita
Leggo spesso di questo parametro in rapporto alla comodità di osservazione: sembra che una pupilla di uscita sotto al millimetro dia molti problemi dell'osservazione ad alti ingrandimenti....
A me non risulta , forse perché uso la torretta?
Mi spiego: ieri sera ho fatto una buona sessione osservativa ,Giove in prima serata , poi Marte.
Seeing l/ll Antoniadi ,velature a tratti, microtubolenza in quota....tutto nella norma per i miei standard.
Monto il rifrattore 152f8 ,diagonale a specchio da 2 pollici,correttore 1.7x ,maxbright e morpheus 4.5mm....
L'immagine del pianeta ,già buona in prima serata ( 6 pm) va via via migliorando per le minori velature ...
Ora io sono disposto a cercare dei problemi di immagine scura,non a fuoco, impastata,o altro ma....gli oculari mi restituivano tutt'altro! Un pianeta che galleggiava nello spazio come raramente ho osservato in questi anni, un dettaglio impressionante : si potevano notare dei noduli di albedo in NTB ,che ,per inciso ,a 420x, è larga come un capello...il resto ve lo lascio immaginare....
Eppure la pupilla di uscita è di 0.33mm circa...
Non pago :D ho puntato Marte con i TV 2/4 zoom settato a 3.5mm al posto dei morpheus 4.5....immagine tagliata con il bulino!
Marte luminoso ,vivo, tridimensionale,con una fase evidente( stimata 7/8%).
il polo Nord era spettacolare : una cupola bianca,abbagliante,contornata da un anello nero e via via più sfumato verso le latitudini minori...si poteva apprezzare l'effetto cupola o meglio una vera e propria " papalina" appoggiata sul pianeta! Fantastico!!
Il resto ve lo lascio immaginare....
Qui abbiamo una pupilla di...0.25mm! (150÷600)
Perdonerete alcune approssimazioni sui calcoli...
Ho fatto un disegno di Marte , se volete lo posto.

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 Oggetto del messaggio: Re: askar 185mm
MessaggioInviato: martedì 18 febbraio 2025, 11:02 
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Che c..lo! Qui al nord tempo schifoso. :(
Comunque se ho capito bene tutto in torretta, giusto? Maxbright II.

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 Oggetto del messaggio: Re: askar 185mm
MessaggioInviato: martedì 18 febbraio 2025, 11:23 
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Ehm ....si!!! Grossa fortuna!! :D
Uso la Maxbright prima versione o mkl se preferisci, perché la Zeiss non mi va a fuoco con il diagonale da due pollici, ....quisqiulie astrofile..... :D

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 Oggetto del messaggio: Re: askar 185mm
MessaggioInviato: martedì 18 febbraio 2025, 11:26 
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Ah, capito. Allora altri 230 euro per il diagonale Baader prismatico a tiraggio corto, con cui ad esempio io mi trovo molto bene. :thumbup:

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 Oggetto del messaggio: Re: askar 185mm
MessaggioInviato: martedì 18 febbraio 2025, 11:49 
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...ne ho tre: prisma baader normale,prisma Zeiss e diagonale maxbrght a specchio ,tutti da un pollice....ma preferisco ai tre diagonali il dielettrico da due pollici: più contrasto,più luminoso, meno scattering ( al livello dello zeiss prismatico) e meno colori spuri....quisquilie appunto! :D

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 Oggetto del messaggio: Re: askar 185mm
MessaggioInviato: martedì 18 febbraio 2025, 12:15 
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Alessandro76 ha scritto:
Se parliamo di apocromatico, possiamo citare la definizione del compianto Thomas Back. Uno strumento corretto entro tre lunghezze d'onda per l'aberrazione cromatica e due per quella sferica. Non è che sia tanto facile raggiungere questo risultato. Diciamo che esistono bei strumento che apocromatici non lo sono, ma sono validi lo stesso e danno belle visioni. Dipende ciò che ci si prefigge.

Se per questo, usando la definizione originale di Abbe, praticamente nessun rifrattore sarebbe apocromatico, in ogni caso qui il prefosso APO è meramenre "commerciale" quindi è del tutto superfluo discuterne.

Alessandro76 ha scritto:
Lavorare un tripletto significa lavorare sei superfici e lucidarle. Non è affatto facile, sopratutto una lucidatura fatta bene incide sul risultato finale e sui costi. Sono caratteristiche costruttive i cui costi non abbatti con economie di scala:se voglio fare uno strumento ben fatto e aumento di dieci volte le vendite, devo assumere altri ottici che sappiano rifinire e controllare le lenti.

Non sono daccordo, le attuali macchine di lavorazione otticha sono di precisione altissima, questi "apo" cinesi hanno solo una lucidatura di base, niente a che vedere con "superlucidature" e simili dei vari TEC Taka e compagnia, quindi l'economia di scala c'è eccome visto che con tale metodologia risparmiano ore/macchina e tecnici che fanno controlli inter-lavorazione ogni 10 minuti, ma solo il tecnico di controllo macchina.

Alessandro76 ha scritto:
Quello che voglio dire è che se vendi uno strumento del genere, lo definisci "apo", ne lodi le capacità, minimo mi aspetto che sia corretto entro i limiti di difrazione. Se mi dai uno strumento che ha uno strehl policromarico di 0,6...insomma.

Parti da presupposti che i cinesi nemmeno sanno che esistono, il problema dello strehl a 0,6 non deriva ne dal progetto ne dalla lavorazione, ma dall'assemblaggio, sempre parlando di economie di scala, i tecnici che assemblano sti cosi vanno pagati e più perdono ore per i controlli qualità e più costano, quindi (sempre per le economie di scala) preferiscono che il "controllo qualità" lo faccia il cliente o il distributore (che non gli costa nulla) tranne che la rispedizione (per sostituzione, mica per riparazione) che per inciso costa meno del dipendente per il controllo di produzione.
Per inciso l'assemblaggio interviene sulla correzione ottica molto più della lavorazione, ricordo il test fatto su di un tripletto Lomo 80 f/6 da parte della rivista Ciel et Espace, venne fuori uno strehl di 0,86 da "storto" (era fuori collimazione), ripetuto il test (stesso tripletto) dopo essere stato messo a posto, risultato strehl 0,996.
Test fatto non da un rohr qualsiasi con interferometro da cantina, ma da Guillaume Blanchard della Liégeoise Amos.

Alessandro76 ha scritto:
Sul forum Tec ogni tanto c'è qualcuno che vorrebbe cambiare il suo 160 per il 180 o è indeciso su quale dei due scegliere.

20 mm di differenza si vedono benissimo, non solo sulla risoluzione, ma sul contrasto, sulla saturazione dei colori e sulla comodità d'immagine (a parità d'ingrandimento una P.U. un po maggiore).

mario de caro ha scritto:
Vorrei dirimere un dubbio che ho: la pupilla di uscita
Leggo spesso di questo parametro in rapporto alla comodità di osservazione: sembra che una pupilla di uscita sotto al millimetro dia molti problemi dell'osservazione ad alti ingrandimenti....
A me non risulta , forse perché uso la torretta?

Non lo so, ma per la mia esperienza osservativa, la dimensione della P.U. è fondamentale, meno miodesopsie che girano, maggior facilità di posizionamento dell'occhio, maggiore luminosità generale, colori più saturi e generalmente maggior contrasto e soprattutto immagine meno tremolante, infatti con una P.U. maggiore trovo consono un ingrandimento minore (rispetto al diametro dello strumento) a differenza che con trumenti di minor diametro, sempre rifacendomi al confronto che ho linkato qualche pagina fà, noterai che con i 20 cm (newton e C8) sono stato tra i 275 e i 280x (P.U. circa 0,7 mm) come ingrandimento utile (per vedere tutto quello che c'era da vedere in quella serata), mentre con i "piccoli" (76 e 80 mm) sono stato tra i 187 e i 192x (P.U. di circa 0,4 mm) per tirar fuori tutto il percepibile, inutile dire che l'osservazione di gran lunga più rilassante è stata quella con i "grandi" e P.U. intorno a 0,7 mm.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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 Oggetto del messaggio: Re: askar 185mm
MessaggioInviato: martedì 18 febbraio 2025, 12:56 
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La comodità di osservazione è molto personale pensa che io riesco ad osservare, vedendo tutto il campo, negli ortoscopici Genuine Ortho da 5mm con gli occhiali da vista senza alcuna fatica e, con un poco più di difficoltà anche negli Univesity Ortho da 4mm!
Sicuramente una pupilla d'uscita maggiore riduce le miodesopsie ed aumenta il comfort, e questa è una questione oggettiva. Il resto, come l'aumento della luce è una questione più soggettiva.

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Strehl number for my Tec is engraved on the internal rim of the first diffraction ring

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Rifrattore TEC140 APO su T-REX e treppiede Zeiss / EQ6-R
Zeiss Silvarem 6x30, Konus Japan 10x42, Fujinon 16x70
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ES 18mm 82°, Baader GO 5mm, Ortho UO 4mm, Ethos SX 4,7mm 110°, Swarovski zoom 7.7-23.1mm, Vixen LVW 3,5, Meade #140 barlow lens


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 Oggetto del messaggio: Re: askar 185mm
MessaggioInviato: martedì 18 febbraio 2025, 13:35 
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Mario, onestamente io non riesco a osservare giove con simili pupille di uscita, pertanto se tu ci riesci senza problemi, buon per te :D

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 Oggetto del messaggio: Re: askar 185mm
MessaggioInviato: martedì 18 febbraio 2025, 14:06 
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Ciao kapp!
Per me dipende in primis dalla comodità degli oculari: estrazione pupillare generosa e assenza di effetto parallasse sono la base: ad esempio trovo gli ortho 5mm molto scomodi ma se li sostituisco in torretta con una coppia di Morpheus 4.5mm ritrovo immediatamente grande comodità di osservazione.
Secondo : l'uso della torretta è per me essenziale! In mono non riuscirei a starci più di 10 minuti.

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