Vincenzo della Vecchia ha scritto:
Anch'io ricordo si trattasse letteralmente di vetro da finestra (nell'opinione dell'autore), ma non volevo scendere nel dettaglio della vicenda di Gasparri essendo passati tanti anni ed essendo Daniele non più iscritto al Forum da tempo.
La discussione originale con le foto della lastra si può reperire cercando su internet wayback machine.
Vincenzo della Vecchia ha scritto:
-Uno degli elementi più importanti in uno star test (mi pare non evidenziato da nessuno in questo topic) è la distanza dal fuoco, che si misura contando le frange di interferenza nella stella sfocata. Quasi tutti gli strumenti appaiono decenti a 30-40 onde; a 10-15 cominciano ad apparire le magagne; a 5 onde vedi tutto, fino a 1/8 d'onda di sferica;
Ci sono difetti come rugosità, difetti di omogeneità nel vetro ed errori zonali che spesso sono più facili da vedere a 30-40 onde piuttosto che a 5 e non sono meno importanti di sferica ed astigmatismo in quant tutti assieme concorrono alla qualità dell'immagine. Uno startest corretto dovrebbe essere eseguito a diversi livelli di sfocatura.
Vincenzo della Vecchia ha scritto:
- Lo star test è molto sensibile per sua natura, e questo dev'essere tenuto in considerazione nel valutare uno strumento commerciale. Se è diffraction limited per davvero, è già tanto. Poiché pochissimi telescopi mass market sono realmente corretti a più di 1/8 d'onda, ci saranno quasi sempre delle differenze tra le immagini intra ed extrafocali;
- E' stato calcolato che l'errore dovuto alla turbolenza è inferiore a quello medio delle ottiche solo nel caso di seeing di almeno 8 o 9/10 della scala Pickering. In parole povere, si è quasi sempre limitati dal seeing più che dall'ottica. Con grossi telescopi (diciamo da 30 cm in su) si può anche togliere il quasi tranne pochissime notti eccezionali, ecco perché è importante imparare a leggere lo star test correttamente e a non impazzire ad ogni minima asimmetria.
L'errore dovuto alla turbolenza si somma agli errori ottici propri dello strumento per cui, mentre è corretto testare un telescopio nelle migliori condizioni di seeing possibili, è altrettanto sbagliato dire che una qualità ottica diffraction limited o poso superiore sia sufficiente in quanto poi vieni limitato dal seeing: dal momento che gli errori si sommano è facile che in un telescopio ottimamente corretto sotto un seeing mediocre l'errore totale risulti ancora tale da farlo rientrare nei limiti di diffrazione mentre un telescopio diffraction limited, o poco sopra, nelle stesse condizioni performerà in maniera pessima, mentre entrambi peformeranno bene sotto seeing eccellenti.