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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 3 ottobre 2024, 16:09 
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Iscritto il: giovedì 4 ottobre 2018, 15:41
Messaggi: 1739
Tipo di Astrofilo: Visualista
Grazie!

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Stefano


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MessaggioInviato: venerdì 4 ottobre 2024, 10:52 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 711
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Vincenzo della Vecchia ha scritto:
Anch'io ricordo si trattasse letteralmente di vetro da finestra (nell'opinione dell'autore), ma non volevo scendere nel dettaglio della vicenda di Gasparri essendo passati tanti anni ed essendo Daniele non più iscritto al Forum da tempo.


La discussione originale con le foto della lastra si può reperire cercando su internet wayback machine.


Vincenzo della Vecchia ha scritto:
-Uno degli elementi più importanti in uno star test (mi pare non evidenziato da nessuno in questo topic) è la distanza dal fuoco, che si misura contando le frange di interferenza nella stella sfocata. Quasi tutti gli strumenti appaiono decenti a 30-40 onde; a 10-15 cominciano ad apparire le magagne; a 5 onde vedi tutto, fino a 1/8 d'onda di sferica;


Ci sono difetti come rugosità, difetti di omogeneità nel vetro ed errori zonali che spesso sono più facili da vedere a 30-40 onde piuttosto che a 5 e non sono meno importanti di sferica ed astigmatismo in quant tutti assieme concorrono alla qualità dell'immagine. Uno startest corretto dovrebbe essere eseguito a diversi livelli di sfocatura.

Vincenzo della Vecchia ha scritto:
- Lo star test è molto sensibile per sua natura, e questo dev'essere tenuto in considerazione nel valutare uno strumento commerciale. Se è diffraction limited per davvero, è già tanto. Poiché pochissimi telescopi mass market sono realmente corretti a più di 1/8 d'onda, ci saranno quasi sempre delle differenze tra le immagini intra ed extrafocali;

- E' stato calcolato che l'errore dovuto alla turbolenza è inferiore a quello medio delle ottiche solo nel caso di seeing di almeno 8 o 9/10 della scala Pickering. In parole povere, si è quasi sempre limitati dal seeing più che dall'ottica. Con grossi telescopi (diciamo da 30 cm in su) si può anche togliere il quasi tranne pochissime notti eccezionali, ecco perché è importante imparare a leggere lo star test correttamente e a non impazzire ad ogni minima asimmetria.


L'errore dovuto alla turbolenza si somma agli errori ottici propri dello strumento per cui, mentre è corretto testare un telescopio nelle migliori condizioni di seeing possibili, è altrettanto sbagliato dire che una qualità ottica diffraction limited o poso superiore sia sufficiente in quanto poi vieni limitato dal seeing: dal momento che gli errori si sommano è facile che in un telescopio ottimamente corretto sotto un seeing mediocre l'errore totale risulti ancora tale da farlo rientrare nei limiti di diffrazione mentre un telescopio diffraction limited, o poco sopra, nelle stesse condizioni performerà in maniera pessima, mentre entrambi peformeranno bene sotto seeing eccellenti.

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Rifrattore TEC140 APO su T-REX e treppiede Zeiss / EQ6-R
Zeiss Silvarem 6x30, Konus Japan 10x42, Fujinon 16x70
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ES 18mm 82°, Baader GO 5mm, Ortho UO 4mm, Ethos SX 4,7mm 110°, Swarovski zoom 7.7-23.1mm, Vixen LVW 3,5, Meade #140 barlow lens


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MessaggioInviato: venerdì 4 ottobre 2024, 11:26 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16000
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Comunque se si parla di uno SCT 8" classico (con specchi sferici), senza lastra correttrice la sferica di un primario a f/1,95 deve essere qualcosa di allucunigeno.
Ho una postazione baciata dal seeing e ci sono nottate dove controllo la collimazione del mio Ciotto a 580x e osservo marte ad oltre 350x, in simili condizioni anche un'anticchia di sferica si nota sulla definizione dei dettagli, figurarsi con la sferica di un f/2 scarso non corretta.

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Il Cielo a domicilio
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MessaggioInviato: venerdì 4 ottobre 2024, 11:43 
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Iscritto il: giovedì 25 ottobre 2018, 8:56
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Cita:
Ci sono difetti come rugosità, difetti di omogeneità nel vetro ed errori zonali che spesso sono più facili da vedere a 30-40 onde piuttosto che a 5 e non sono meno importanti di sferica ed astigmatismo in quant tutti assieme concorrono alla qualità dell'immagine


La rugosità si vede bene dalla regolarità degli anelli anche con poco defocus; le zone (tranne forse il bordo ribattutto che è un caso particolare) sono pressoché l'unico errore che richiede mandatoriamente molto defocus, come noto. La sferica è il difetto più importante perché è di gran lunga il più frequente.

Cita:
un telescopio ottimamente corretto sotto un seeing mediocre l'errore totale risulti ancora tale da farlo rientrare nei limiti di diffrazione mentre un telescopio diffraction limited, o poco sopra, nelle stesse condizioni performerà in maniera pessima, mentre entrambi performeranno bene sotto seeing eccellenti.


Il seeing equalizza le prestazioni verso il basso. Con seeing mediocre tutti e due gli strumenti daranno prestazioni mediocri. Con seeing eccellente, il più corretto performerà meglio.

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MessaggioInviato: venerdì 4 ottobre 2024, 11:56 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 711
Località: Roma
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Gli errori si sommano! Il seeing livella quando fa schifo ma da perfetto allo schifo c'è una infinità in mezzo. Se sei corretto ad 1/4 ti serve un seeing perfetto per avere immagini decenti viceversa potrai tollerare meglio. Certo con un seeing 3 vai a dormire e basta.
Nelle immagini postate non puoi dire se si tratti di rugosità o di mancato acclimatamento senza che l'autore ti spieghi le condizioni del test. A defocus maggiore avresti avuto più certezze.

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MessaggioInviato: venerdì 4 ottobre 2024, 16:34 
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Iscritto il: giovedì 25 ottobre 2018, 8:56
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Cita:
dal momento che gli errori si sommano è facile che in un telescopio ottimamente corretto sotto un seeing mediocre l'errore totale risulti ancora tale da farlo rientrare nei limiti di diffrazione


Questa affermazione è scorretta perché in quelle condizioni il disco di seeing è molto più grande del disco di Airy, e diffraction limited vuol dire esattamente l'opposto.
Gasparri ha precisato che il telescopio era acclimatato e il seeing buono, esplicitando a sufficienza le condizioni al contorno. Un defocus maggiore non vedo come avrebbe potuto dare maggior chiarezza, quanto piuttosto alcune informazioni supplementari.

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MessaggioInviato: lunedì 7 ottobre 2024, 8:29 
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Il disco del seeing non è altro che la somma dei dischi di Airy generati dalle colonne d'aria sopra lo strumento. Ci sono condizioni di seeing scarso in cui il disco di Airy dello strumento è ancora ben visibile. Lo Strehl misura la percentuale di luce che si concentra nel disco di Airy rispetto a quella che viene dispersa negli anelli del pattern, tra uno 0,80 corrispondente ad 1/4 di onda ed un 0,98 o addirittura ruperiore c'è una enorme differenza e in quelle condizioni di seeing i due strumenti performeranno in maniera completamente diversa. Hai ragione però sul concetto di diffraction limited, mi riferivo a quello come al livello di correzione globale, l'ho utilizzato impropriamente e ti ringrazio per avermelo fatto notare. Il concetto tuttavia resta, il seeing non livella sempre tutto e uno strumento più corretto avrà un vantaggio in condizioni di seeing non perfetto. Con aberrator è facilmente simulabile su una doppia stretta.
Riguardo al test di Gasbarri, se lo strumento era realmente acclimatato imho era uno startest da schifo.

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MessaggioInviato: lunedì 7 ottobre 2024, 8:52 
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Uno strumento più corretto ha dei vantaggi innegabili (altrimenti non avrebbe senso investire in qualità ottica oltre il diffraction limited), ma sempre solo quando il seeing lo consente, abbassandosi sotto una certa soglia. Questa soglia è sì più alta per uno strumento meglio corretto, ma le fluttuazioni del seeing sono in genere di un ordine di grandezza superiore. Il tuo discorso proviene, tipicamente, da un amante dei rifrattori, strumenti tipicamente ben corretti e che lavorano più spesso a ridosso del limite di diffrazione essendo quasi sempre di diametro relativamente piccolo (<15-18 cm).
Non so che fine abbia fatto il C14 di Gasparri, comunque le riprese che ha ottenuto ne testimoniano secondo me (con i limiti del caso) la qualità ottica adeguata.

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