Statistiche sul seeing astronomico non ne conosco, amatoriali intendo, mentre in ambito professionale qualcosa c'è (a La Palma o al Cerro Paranal però). Più facile per noi estrarre trend stagionali. I periodi di transizione (nella mia esperienza), cioè marzo/aprile e ottobre/novembre sono sempre più o meno cattivi a dispetto dei fattori locali (temperatura del terreno e dell'aria più simile) mentre l'estate si conferma il periodo migliore se non fa troppo caldo come purtroppo avviene sempre più spesso. Né vanno dimenticati fattori astronomici: a febbraio-marzo è possibile vedere fioccare splendide riprese lunari del I quarto, perché in quel periodo la Luna è altissima nelle ore serali. Lo stesso capita in autunno per l'ultimo quarto, ma all'alba, così che provano in molti meno, iniettando un bias nelle valutazioni. L'Italia, purtroppo, è una lingua di terra dove non sei mai molto lontano dalle Alpi o dagli Appennini, è chiaro che non avremo mai la stabilità non dico dei tropici, ma nemmeno della Francia o del Centro Europa con le loro sterminate pianure. E' certo che il litorale tirrenico, esposto alle masse atlantiche, sia migliore del medio-basso adriatico, così come è sicuro che abitare ai piani alti sia un altro fattore molto importante. Se non ci si vuole spostare, non c'è molto da fare. Personalmente nei periodi neri (come l'attuale, l'ultima serata utile a Torino l'ho vista a luglio) riprendo in mano i miei studi (sull'ottica, la storia dell'astronomia eccetera) e mi dedico ad attività osservative meno legate al seeing: misurare le doppie o le stelle variabili (queste ultime anche ad occhio nudo addirittura), ricerca asteroidale, eccetera.
|