Arrivo in ritardo, a polemica ormai (forse) sopita, e so che farei meglio a non replicare, ma...
Miyro ha scritto:
...hahahaha troppo forte 'sta cosa, ti posso ricordare che sei stato TU a dire che fai astronomia di qualità e gli altri solo quantitativa (?)
Non è quello che ho scritto (e d'altro canto, io sono responsabile per quello che scrivo, non per quello che tu capisci).
Cita:
Adesso scrivi un fiume di parole per recuperare...io ho solo espresso il mio parere, senza offendere, e son passato oltre, non ho chiesto a nessuno di giustificarsi, tantomeno con una valanga di parole che non centrano nulla con quello che ho detto (che sono sconvolto dal numero esiguo della medie delle uscite dichiarate in questo 3D e che questo numero equivale a zero), e allora !?
E allora ti devo spiegare cosa hai affermato e cosa gli altri interpretano di quello che scrivi.
Intanto il termine usato è
'scandalizzato', non
'sconvolto'.
Questo il suo significato:
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Scandalo/scàn·da·lo/
sostantivo maschile
1.
Turbamento della sensibilità morale e dell'innocenza altrui, provocato da quanto può offrire o costituire esempio di vizio e di colpa con particolare riferimento alla concezione cattolica del peccato.
"dare s."
La pietra dello scandalo, vedi pietra.
2.
In senso attenuato, quanto turba la suscettibilità, per un eccesso di spregiudicatezza o per il dispregio delle convenzioni o della moralità corrente.
"il suo modo di parlare è uno s."
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L'idea di scandalo porta con se connotazioni del tutto non neutre, legate a 'vizi', 'colpe', 'condotta spregiudicata'.
Vedi te se è quello che volevi esprimere o hai usato un termine inadeguato.
Cita:
Perché tra i tanti che hanno dichiarato questi numeri solo tu ti sei "alterato", mah...
Fidati, non mi sono particolarmente alterato.
Ho solo provato a farti comprendere che non si può fare di tutta l'astronomia un mucchione indistinto, in cui guardare la Luna per la milionesima volta da casa vale quanto impegnare un intero weekend (perché anche il giorno dopo sei morto di stanchezza) per finire ad osservare (in genere da soli, perché chi cappero ci viene?) sul cocuzzolo di una montagna, cercando di vedere oggetti che si mostrano solo in quelle specifiche condizioni.
Non pensi ne valga la pena? Parere rispettabile. A questo punto, però, diventa rispettabile anche il mio, riguardo a tutta la roba
"astronomica" che per me non vale la pena di fare.
Cita:
Non vuol dire che la tua sc....uscita di qualità vale quanto le mie 10/20, o no !? Non c'è paragone...
Il punto che non ti entra in zucca è che non è una gara a chi ce l'ha più lungo (l'elenco delle nottate osservative), né a chi ce l'ha più grosso (il database degli oggetti osservati). Il punto è che ognuno di noi trova il proprio equilibrio tra ciò che lo emoziona e lo sbattimento necessario per ottenerlo. E non è che se un altro si emoziona per cose diverse o trova un punto di equilibrio differente diventa più o meno degno di rispetto.
Cita:
In sintesi; è facile uscire più spesso, solo ampliando i propri interessi e non lasciarli nelle pagine web del nostro monitor/cellulare.
Uscire da cosa? Non certo dalla propria
'comfort zone'.
Ma anche questo è un mio problema, appartiene alla mia visione dell'astronomia, alla mia personale esperienza.
Se uno non se la sente di uscire di notte dal giardino di casa, chi sono io per giudicarlo?
Se invece di sbattersi a raggiungere le montagne uno si fa il sensore per l'EAA (visione assistita) ed è contento così, cosa mi toglie?
Personalmente è una modalità osservativa che non mi appassiona (come molte altre, spettroscopia inclusa, che lascio ai professionisti... che almeno ci cavano lo stipendio).
Quindi cos'è nel concreto che
'ti scandalizza'?
Il fatto che viva la mia passione in modalità diverse da come tu vivi la tua?
Sai come si dice:
"il mondo è bello perché è avariato".