Qualche sera fa ho confrontato i due rifrattori giapponesi.
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Da una parte l’enorme TOA130 sulla cgx-l, che incute un timore reverenziale, restando in giappone, simile a quello del re di hokuto Raoul in sella a Re Nero.
Dall’altra leggero FS102, che paragono nel caso a Toki, fratello più vecchio e più saggio di Ken ( a proposito, quale dei miei telescopi sarebbe ken???).
Il terreno di confronto è stato soprattutto quello di alcune belle stelle doppie che popolano il particolare cielo estivo.
Ho puntato Jabbah, anche detta Nu scorpii, 14 sco, sao 159764, doppia che forma un bellissimo quadretto con la coppia sao 159770 e 159777. Le componenti AB di jabbah sono di 4,13a e 6,55a separate da 1,3″.
La doppia nel TOA era molto ben separata con abbondante spazio nero tra le due componenti, anche se la visione di insieme era “nervosa”: la luminosità della primaria con l’evidenza degli anelli di rifrazione quasi disturbava l’insieme, non so se per il seeing non perfetto o per il telescopio magari non in perfetta temperatura.
Puntato il sistema con l’fs102, la visione era mozzafiato, la placida tranquillità di tutte e 4 le stelline che galleggiavano nel fondo cielo scuro dava una sensazione di perfetta armonia. Le componenti A e B i jabbah erano più vicine, con i dischi stellari evidentemente più grossi che nel toa, però la visione di insieme era preferibile.
Per altro, portando a bordo campo le stelline, l’fs102 aveva un campo più piano del toa, che sul bordo un po’ torceva il campo. La cosa mi ha stupito perchè in teoria il TOA è ortoscopico ( Triplet Ortho Apo). Gli oculari utilizzati erano tutti ortoscopici di abbe. Mi sovviene ora il dubbio che questo effetto possa essere causato dall’extender 1,5x del TOA.
Ho riprovato la sera dopo la stessa Nu scorpii, confermando tutte le sensazioni su riportate. Non penso che centri l’extender, secondo me è una questione di diametro e massa vetrosa che deve acclimatarsi.
Altra stella puntata è stata Epsilon Bootis, la pulcherrima ( la bellissima secondo Otto Von Struuve) o Izar ( il velo, presumo che si riferisca al vestito del bifolco) che dir si voglia. Le due componenti, di 2,7a e di 5a, separate da 2,9″. Entrambi i telescopi le separano agevolmente. Ho preferito la visione del TOA, con gli anelli di rifrazione più lontani dalla componente B.
Xi Scorpii, torniamo nello scoprione, bellissima stella quintupla! Le due componenti più vicine, di magnitudine simile, distano 1,13″. Naturalmente la visione nel TOA130 mozzava il fiato. Anche il piccolo Fs102 però ha risolto la coppia: nella forma a 8 un filo strettissimo nero c’era. Secondo il criterio di Rayleigh, il potere risolvente è dato dalla formula 116/D= 116/102= 113,7. Dunque è proprio una stella la limite strumentale dell’Fs102!