1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

Ciao a tutti .
In Astrometrica ho avuto grattacapi con i files FIT.
Inizialmente ho pensato bene di usare DeepSkyStackers (DSS):

che genera files intermedi (.FTS);

Astrometrica li apre tranquillamente:

Ebbene, con i files di DSS ho avuto però problemi immensi nel riconoscimento delle stelle in Astrometrica.


Poi mi è venuto in mente di usare IRIS ,
tirando dentro i files della DSLR (Canon 60D) come RAW e non come immagini generiche:


ho eseguito poi il salvataggio formato .FIT:

Con i files generati da IRIS il riconoscimento delle stelle in Astrometrica è filato liscio come l'olio.
1.Perché?

Occhio: ho dovuto capovolgere l'immagine FIT generata da IRIS (flip vertically).
2.Perché?

Grazie mille a chi mi risponderà anche parzialmente.
Ciao .

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).

Forse perchè ha chiamato l'estenzione FTS.
Il vero nome dell'estenzione deve essere o FITS o FIT
Forse IRIS (ma lo fà anche astroart per esempio) le flippa (forse su iris riesci a non fargielo fare ma se ti rimane il problema in astrometrica metti a sua volta che ogni immagine viene flippata nello stesso modo cosi ritorna nella posizione di partenza).

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http://www.ara.roma.it/

Grazie Ras per i preziosi riscontri.

Sto anche sperimentando che il settaggio di DSS non è proprio al top,
anzi ...
E forse anche quello conta!

PS
Ultimo aggiornamento:
Con impostazioni più accurate (tipo di DSLR, bilanciamenti vari) nelle impostazioni di DSS
anche i files prodotti da DSS vengono digeriti molto bene da Astrometrica.
Il fatto è che DSS presenta degli automatismi nel trattamento delle immagini a cui mi sono abituato
e che mi farebbero comodo.
Capire che cosa fanno le impostazioni varie è sempre un'ottima cosa,
ammesso di riuscirci.

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).