Dopo aver apprezzato la visione binoculare astronomica grazie a questo strumento angolato:
viewtopic.php?f=26&t=59129&hilit=TS+angolato+90+gradied essermi divertito per alcuni mesi a scorazzare nel cielo, mi era venuta la voglia di passare ad un'apertura maggiore, in modo da poter avere un ulteriore guadagno nella raccolta di luce. Così, dopo aver venduto (per quanto a malincuore) il piccolo TS da 70mm, ho approfittato di un'occasione comparsa recentemente su Astrosell, per acquistare un BA6 Astrotech 22X, 33X, 40x (ad oculari inercambiabili standard da 31,8mm) 100mm angolato 90 gradi usato, completo di treppiede e forcella. Ieri sera l'ho ritirato, e grazie al cielo sereno, ho subito aprofittato per fare le prime osservazioni (per ora da un sito suburbano, magn. limite ad occhio nudo circa 4.5, SQM= 20.1). Ecco le prime impressioni, ed un veloce confronto con il Miyauchi BJ100 (20x-37x) avuto in prestito da un amico.
Il BA6 che ho preso è quello dell'ultima versione (oculari intercambiabili standard da 31,8mm, lunghezza focale 608.5mm); oltre agli oculari di serie (22X, 33X, 40X) ho testato anche un Vixen NLV 5mm, un Super Plossl da 10mm della Parks: entrambi sono andati a fuoco senza problemi. lo strumento era molto ben tenuto, ed in dotazione (oltre agli oculari, maniglia, materiale di pulizie e valigetta) aveva anche un robusto treppiede estensibile della EQ6, una forcellina in acciaio (dalla fattura somiglia molto al modello di Gaddo Fiorini) ed una forcella più robusta, credo autocostruita, con un cuscinetto per il movimento in azimuth (vedi foto allegate). Del BA6 avevo letto alcune recensioni (in particolare sul forum di Cloudynights), in cui si segnalava come l'apertura libera effettiva fosse significativamente inferiori ai 100mm dichiarati. Ciò mi aveva lasciato un poco perplesso, ed una delle prime prove che ho fatto al momento dell'acquisto, è stato proprio il flash-light test, da cui risulta che, almeno per questo modello, l'apertura effettiva è molto vicina a quella dichiarata, a meno di pochi millimetri. Apparentemente sull'ultima serie (che ha anche una lunghezza focale maggiore rispetto ai modelli precedenti) il problema della vignettatura è stato ridotto di molto, se non proprio risolto (ma mi riservo di ripetere il test con più calma per una seconda verifica). Facendo uno star test su una stella di seconda magnitudine, e sfocando di parecchio l'immagine, si nota che il dischetto fuori fuoco è leggermente tagliato orizzontalmente in alto, probabile effetto del cut-off di qualche prisma, come avveniva (seppure in maniere più consistente, da quanto leggo in giro) nel fratellino da 88mm di diametro. Ad occhio, il cut-off di questo modello è comparabile, o leggermente inferiore, a quanto riportato nel test di Salimbeni sul modello precedente di BA6 (quello che accettava gli oculari da 31,8mm, ma non andava a fuoco all'infinito).
Da una prima analisi, direi che la puntiformità delle stelle è buona, ed il residuo cromatico sulle stelle più brillanti e su Giove è percettibile (come un debolissimo alone bluastro, avente alcuni arcmin di diametro), ma assolutamente non fastidioso. Oltre la terza magnitudine, non si nota alcun cromatismo. Su Giove ho provato ad usare 60x (Super Plossl da 10mm) con dei risultati sorprendenti: immagine ancora nitida e ben contrastata, sul disco del pianeta di inziavano a risolvere delle strutture sfrangiate sulle bande del pianeta (bande facilmente visibili anche con i 22x degli oculari originali). Poi ho voluto esagerare: l'uso di un oculare Vixen NLV 5mm (122x) ha prodotto un'immagine ancora brillante, ma con un'abberrazione cromatica che a quel punto diventava fastidiosa, oltre al fatto che nonostante la forcella, l'immagine tremava tutta, ed era francamente ingestibile pure una messa a fuoco precisa (una volta che le vibrazioni si smorzavano, i satelliti mostravano tuttavia un'aspetto ancora discretamente puntiforme, sopratutto sul tubo di destra). La compagna prospettica della Polare (nona magnitudine a 19" di distanza) si iniziava ad intravedere solo agli ingrandimenti maggiori (33x e 40x), mentre a 22x si perdeva nel chiarore della stella Polare. Ah, ho aperto un thread apposito sulla separazione binoculare della polare:
viewtopic.php?f=26&t=65852Ma ovviamente 122x sui pianeti, e la separazione delle stelle doppie, non sono il mestiere per cui è stato sviluppato lo strumento, ed ho riportato questa circostanza solo per dovere di cronaca.
Sul deep-sky, vero campo d'azione di questo strumento, l'osservazione è piacevolissima: M35 magnificamente risolto in stelle, con i vicini NGC2158 ed IC2157, che si iniziavano a "sgranare" (da un buon cielo di montagna, dovrebbe essere possibile risolvere senza troppi problemi anche questi ultimi). La coppia M81 + M82. seppure a soli 40 gradi di altezza, era un bel colpo d'occhio, con la banda scura di polveri che attraversa la galassia irregolare ben visibile a 33x. M1 mostrava la sua forma elongata, ma senza particolari dettagli. La nebulosa di Orione era assolutamente splendida, sopratutto a 33x, nonostante fosse a soli 30 gradi sull'orizzonte, ed in direzione della vicina città di Udine (inquinamento luminoso considerevole); il trapezio era risolto già a 22x, seppure i 33x ed i 40x degli oculari standard ne mostrassero (naturalmente) una risoluzione ben più ovvia; a tratti si intravedeva anche la vicina nebulosa a riflessione NGC 1980 che, ancora, da un buon cielo di montagna dovrebbe essere molto più facile da vedere. Naturalmente c'è stato un bel colpo d'occhio sulle Pleiadi, su cui si intuiva la nebulosità allungata attorno a Merope. I tre ammassi dell'Auriga (M36, M37 ed M38) erano ovviamente ben risolti, ed ho passato circa un quarto l'ora ad osservare il più ricco dei tre (M37) a 40x: una visione quasi commovente, con tutta quella quantità di deboli stelline tremolanti.
Il Miyauchi BJ100 (20x-37x) a 45 gradi che ho avuto in prestito da un amico per fare un confronto ad ingrandimenti simili, si è dimostrato superiore per la puntiformità stellare e per il contrasto (in entrambi i casi, non di molto, ma con un occhio attento la differenza dopo un po' si notava) mentre la correzione cromatica del BA6 mi è sembrata leggermente superiore rispetto al BJ100 (anche qui nulla di eclatante, ma sulle stelle più brillanti la cosa mi è parsa abbastanza percettibile). Un ovvio vantaggio del BA6 è la comodità dell'osservazione astronomica angolata a 90 gradi, che verso lo zenith fa una bella differenza per chi soffre di cervicale come il sottoscritto. Sarebbe interessante poter fare un confronto con il nuovo modello Miyauchi semiapo 20x100iC ED a 45 gradi da poco uscito, per vedere la resa dei colori. Una cosa che ho notato rispetto al precedente angolato a 90 gradi della TS da 70mm, è che questo BA6 è più sensibile alla posizione assunta dall'osservatore: se i due occhi non sono ben allineati con gli oculari, ho l'impressione che l'immagine fornita sia decisamente meno fruibile, sopratutto nel tubo di sinistra (io mio occhio dominante è il destro). Nella sessione osservativa di ieri sera, dalla mia postazione suburbana, l'ingrandimento più azzeccato sugli oggetti deep-sky è risultato essere il 33x, in quanto era un compromesso ideale: a 22x il fondo cielo era decisamente chiaro, mentre a 40x, in particolare sugli oggetti diffusi, l'immagine iniziava ad essere un po' troppo scura (invece sugli ammassi aperti, in particolare quelli più compatti, 40x erano ancora ottimi).
In definitiva, considerata sopratutto l'occasione, direi che sono decisamente soddifatto dell'acquisto: da ciò che ho visto finora, il rapporto prestazioni/prezzo di questo binoculare mi pare ottimo. Ora aspetto di poter sfruttare lo strumento sotto un buon cielo scuro di montagna, per capire fino a dove può arrivare: lo scorso week-end il Miyauchi BJ100 avuto in prestito mi ha fatto compagnia a 1000m di quota sulle Alpi Carniche (SQM= 21.6), ed è stata un'esperienza indimenticabile, tanto che alla fine mi sono deciso a fare l'acquisto del BA6 in oggetto...
Ciao,
Giovanni