Ieri sera, dopo vari tentativi andati a vuoto ( come al solito le cose combinate all'ultimo minuto riescono meglio di quelle concordate con giorni di anticipo

), sono riuscito a recarmi a casa di Piergiovanni per fare un po' di osservazione astromica col Docter e altre "cosuzze".
Il tardo crepuscolo di questi giorni obbliga ad inizire ad osservare relativamente tardi, ma dalle 23.00 circa, fin quasi all' 1.00 ( quando le nubi ci hanno spedito a casa ), di cose ne abbiamo viste.
Il cortile di casa Salimbeni gode di un discreto cielo prealpino, con il Cigno prossimo allo zenith immerso in una tenue Via Lattea, già visibile ad occhio nudo.
Il programma ( improvvisato ) della serata ha compreso M27 nella Volpetta, il grande ammasso nell'Ercole, la coppia di "fiamme" M81 & M82, la Ring Nebula nella Lira e la Whirlpool nell'Orsa Maggiore ( probabilmente ho dimenticato qualcosa ).
Se è vero che il Docter 40x non è un binocolo con chiara vocazione astronomica, bisogna dire che vi si presta però molto bene, se poi come in questo caso, lo si mette su un pantografo Fiorini il risultato è ancora più comodo e soddisfacente ( anche se naturalmente non si arriva alla comodità di un angolato ).
Come confronto nel "test" abbiamo usato il glorioso Miyahuchi Galaxy 100mm, che nonostante l'età, nell'osservazione del profondo cielo, che è poi il suo unico vero pane, se la cava ancora molto bene, offrendo poi i benefit della visione angolata e della possiblità di variare un po' l'ingrandimento degli oculari ( cosa che potrebbe fare, in altro modo, anche il Docter zoom ).
Come brevissima nota tecnica, il diritto teutonico mi ha convinto maggiormente come contrasto ( fondo cielo ben scuro, brillantezza ottima degli oggetti osservati ) e puntiformità stellare, l'angolato nipponico invece è un poco più luminoso; naturalmente in queste semplicistiche condierazioni bisogna valutare l'influenza di molte variabili discrepanze tra i due: ingrandimento lievemente diverso, diametro differente, qualità ed "età" di vetri e trattamenti oltre naturalmente al tipo di cielo disponibile.
Nel complesso comunque entrambi hanno saputo comporre una ottima serata astrofila, grazie anche naturalmente alla "maestriosa" ( credo non sia una parola della lingua italiana

) navigazione di Piergiovanni, a cui i due strumenti sono stati sottoposti.
Se poi a tutto ciò uniamo la possibilità avuta di spaziare nella Via Lattea con un Nikon stabi 14x40, con gli USM 15x70 e 10,5x70 su cavalletto, e su una comoda sdraio con l'eccellente Swarovision 12x50 direi che nel complesso non ce la siamo passata male

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