Spero che il titolo catturi il senso di questo thread senza confondere troppo.
Tutto parte dal fatto che chi, come me, ha qualche decennio di vita alle spalle, si ricorda che sui libri di astronomia dilettantistica della propria giovinezza il 7x50 era il binocolo "d'elezione" da affiancare ad un telescopio o proprio per iniziare.
Nel tempo le cose sono cambiate, oggi lo standard è più o meno diventato il 10x50 e tante autorevoli voci sui forum e sui libri dicono che un 7x50 è sprecato se:
1) non si osserva prevalentemente da cieli bui;
2) non si è ancora abbastanza giovani, diciamo sulla trentina o giù di lì.
In tutti gli altri casi è come diaframmare il 7x50 e quindi inutile.
Orbene, sempre affascinato dalle letture di gioventù e dalla nostalgia, oltre che dalla curiosità, ho deciso di comprare un 7x50, anche se economico, un Nikon Action VII. Da qualche mese ho anche un Nikon Action VII 7x35 e questo mi ha permesso di fare alcuni test interessanti fianco a fianco.
Premetto che compio 43 anni quest'anno, così inquadriamo l'aspetto età.
Ho condotto questi semplici test da casa mia in una zona piuttosto centrale di Torino: la magnitudine limite è 4 (stimata sulle Pleiadi) quando va tutto al meglio (soprattutto come trasparenza e poi come luci dei vicini accese) e più spesso si oscilla tra 3 e 3.5.
Dal balcone dove ho condotto questi test si riescono a leggere a occhio nudo (la sera, quando ho effettuato i test) caratteri di stampa delle dimensioni di 5 mm purché nero su bianco o nero su giallo, insomma ben contrastati. Questo per dare un'idea dell'inquinamento luminoso presente all'atto del test.
Orbene, in tre diverse sessioni osservative, in serate diverse e alternando ripetutamente agli occhi, uno dietro l'altro i due binocoli, usando come target osservativo l'ammasso del Presepe (M44) sul cielo e una facciata a circa 60 metri di distanza su terra, il risultato è che vedevo di più con il 7x50.
Su M44 il confronto era semplice: bastava contare le stelle visibili (anche se in un caso con il 7x35 si percepiva solo la "presenza" dell'ammasso in visione distolta, mentre con il 7x50 ho contato un certo numero di stelle), mentre sulla facciata era più una questione di apparente luminosità dell'immagine e di qualche dettaglio tipo macchie sui muri etc.
Il sunto di tutta questa storia è che, apparentemente, alla mia non più verdissima età e in condizioni di IL ben lontane da quelle di un rifugio di montagna, le mie pupille si dilatano ancora facilmente oltre i 5 mm (altrimenti avrei dovuto ottenere dai due strumenti uguali visioni).
Questo mi fa pensare con nostalgia che magari a 17-18 anni andavo oltre gli 8mm al buio...sigh!
Ho fatto il confronto tra due binocoli della stessa marca e serie, quindi direi il più omogeneo possibile. L'unico potenziale elemento di differenza è che il 7x35 ha oculari dal campo apparente di 59.3 gradi, mentre il 7x50 ha un campo apparente ristretto di 42.7 gradi (è come guardare in un tunnel luminoso

): è possibile che il maggior campo apparente del 7x35 sia stato ottenuto con oculari con un numero maggiore di lenti e che questo porti a maggiori assorbimenti, soprattutto considerando che binocoli di questa fascia di prezzo non hanno i massimi livelli di trattamenti antiriflettenti.
Se un oculare più complesso possa giustificare la differenza di luminosità da solo non lo so, diciamo che per quel che mi riguarda questa prova mi ha reso contento di aver preso il 7x50.
Non ho un vero 10x50 (il lidlocolo non lo è) per fare un confronto e ovviamente il 15x70 si è mangiato gli altri due in un boccone, per lo meno sul cielo, mentre sul palazzo di fronte direi che ha pareggiato sostanzialmente con il 7x50: il maggior ingrandimento del 15x70 permetteva di percepire più dettagli ma la maggior luminosità del 7x50 permetteva di percepire più "macchie d'albedo" (leggi: muffa) sulla facciata, anche se poco di più.