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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: magnitudine limite bino/mono
MessaggioInviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 15:11 
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Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 15:46
Messaggi: 60
Località: Bergamo
Ho fatto delle ricerche per capire meglio il problema della “luminosità equivalente” del binoscopio rispetto a quella del singolo telescopio. Paradossalmente ho trovato delle risposte molto diverse e la cosa curiosa è che tutte queste indagini dicono di basarsi su dati “sperimentali” perchè comunque, nella visione mono o bino, entrano in gioco la fisiologia dell’occhio e del cervello umano. Sostanzialmente ci sono due linee di pensiero:

- nella osservazione binoscopica il guadagno rispetto alla osservazione attraverso il singolo telescopio è circa del 40%, cioè l’area dell’obiettivo del singolo telescopio deve essere maggiorata del 40% per raggiungere la stessa magnitudine limite del binoscopio
http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... =5&o=&vc=1

- nella osservazione binoscopica la magnitudine limite raggiungibile è pari a quella di un singolo telescopio con diametro dell’ obiettivo incrementato del 50%
http://www.fis.unipr.it/~albino/documen ... 0_102.html

Se applico questi due diversi risultati ad un binoscopio da 150 mm nel primo caso concludo che dovrebbe essere equivalente ad un telescopio singolo da circa 175 mm mentre, nel secondo caso il risultato sarebbe 225 mm. La differenza non è per niente piccola ed equivale a circa una magnitudine in termini di luminosità. Appena le condizioni meteo lo permettono spero di riuscire a fare qualche “esperimento” con il mio binoscopio e in particolare confrontare la magnitudine limite raggiungibile guardando con un solo occhio o con entrambi. Qualcun altro ha già fatto “esperimenti” di questo tipo magari con dei binocoli?


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MessaggioInviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 15:25 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4611
Località: Padova
Io sarei portato a pensare che la magnitudine limite resti sostanzialmente invariata (monocolo vs. binocolo).
Non ho mai provato, ma sarebbe abbastanza semplice fare un test su un campo stellare (dx, sx, dx+sx)

Donato.


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MessaggioInviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 15:39 
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Iscritto il: venerdì 19 maggio 2006, 11:18
Messaggi: 1729
Località: Somewhere in Lombardia
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Allora, la magnitudine limite calcolata con la formula di Albino è approssimata. Odio le formule. Ragiona come segue: si raccoglie tanta più luce al crescere del quadrato del diametro, in pratica conta la superficie ottica!
Siccome la scala delle magnutidini è logaritmica, base 2.512, per una differenza di 1 magnitudine, c'è una differenza di luminosità di 2.512 volte. Ovvero, per guadagnare una magnitudine devi passare ad un obbiettivo la cui superficie è 2.5 volte maggiore ;)

Come calcolare il tutto: obbiettivo (esempio) da 100mm, raccoglie 204 volte più luce dell'occhio (che si suppone abbia diametro=7mm, 100x100:49), ergo l'esponente da dare a 2.512 è 5.8 circa.
Se ad occhio nudo vedi magnutidine 6, al telescopio vedrai 5.8+6= 11.8

Questo per il singolo telescopio da 100mm.

Supponendo di avere un binoscopio da 100mm (2x100mm), la luce raccolta è pari a 408 (2x204) perchè è data dal contributo non di uno, ma di due obbiettivi. Chiaro? ;)
Applicando i conticini di prima, la magnitudine limite sarà 12.3, guadagnerò in pratica mezza magnitudine.

+41.4%. D'altronde due circonferenze che siano in rapporto 1:2 fra le superfici (mono vs bino), sono in rapporto radice di 2 fra i raggi, 1.414, e cioè 41.4% ;)
E' come se osservassi in un singolo telescopio da 141mm, senza però il vantaggio di "tridimensionalità" dalla visione binoscopica, perchè non dimenticarlo mai, il cervello si è evoluto per sfruttare due occhi, non uno.

Questo a livello di ottica.

Tutto il processo di elaborazione&trasduzione dei segnali ad opera delle strutture cellulari/neuronali è ben più complesso di 3 formule matematiche!


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MessaggioInviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 15:49 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
Indubbiamente la maniera migliore per togliersi il dubbio sarebe quello di utilizzare una sequenza tipo queste sempre del solito autore di CN
http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... o/all/vc/1

Così a intuito mi verrebbe da pensare che i due obiettivi che forniscono due immagini separate ai due occhi insieme al cervello che forma una singola immmagine agiscano come una specie di interferometro naturale, quindi con un binocolo/binoscopio si dovrebbe raggiungere comunque una mag limite superiore a quella di un singolo obiettivo, ma scientificamente non potrei supportare in alcun modo questa mia impressione.


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MessaggioInviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 16:06 
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Iscritto il: giovedì 24 agosto 2006, 21:52
Messaggi: 3511
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Binofilo del cielo
è molto difficile fare delle quantificazioni precise perchè le variabili in gioco sono molteplici e le condizioni sperimentali possono variare da una volta all'altra inficiando un evidente principio epistemologico di ripetibilità
tuttavia esperienze ripetute e valutate nella loro globalità possono sintetizzarsi nel concetto che la visione bino non fa solo una mera sommazione matematica di luce ma l'leborazione neuronale finale delle aree visive occipitali insieme fa sì che sia l'acuità visiva che la luminosità ne risultino ulteriormente amplificate con la conseguenza un guadagno di magnitudine con la visione binoculare
il tema è spesso dibattuto e controverso proprio per queste variabili incostanti e quindi non intendo far passare per oro colato quanto ho affermato, ma io appartengo comunque a questa linea interpretativa

_________________
osservo con: due occhi....perchè two eyes is meglio che one...
ero Deneb (o se preferite...ero David Bowman…..)


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MessaggioInviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:11 
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Iscritto il: martedì 28 novembre 2006, 9:31
Messaggi: 4095
Tipo di Astrofilo: Visualista
Il quesito è molto interessante, anche se probabilmente è quasi impossibile dare una risposta definitiva.
Al di là dei calcoli matematici, che lascio fare a chi è più esperto di me, una cosa è certa: la visione binoculare ci fa guardare esattamente come si guarderebbe a occhio nudo, mettendoci in una condizione più naturale.
Nessuno va in giro con un occhio chiuso (a meno che non l'abbia perso) e si prova a farlo ci si accorge subito della fatica in più che si deve fare.

Già solo questo, penso renda più acuta la nostra vista al binocolo/binoscopio che sia.

Scusate se ho scritto un'ovvietà.....

_________________
Stefano
Binocoli: Nexus 100; Vortex Vulture 10x50; Pentax Papilio 6,5x21
Telescopi: Dobson GSO 300 deluxe; WO Zenithstar 66SD


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MessaggioInviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 21:12 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4611
Località: Padova
stevedet ha scritto:
Nessuno va in giro con un occhio chiuso (a meno che non l'abbia perso) e si prova a farlo ci si accorge subito della fatica in più che si deve fare

La ragiore principale per la quale noi umani (e buona parte degli animali) abbiamo 2 occhi e 2 orecchie è quella di poter effettuare delle "triangolazioni" per stabilire la distanza di un oggetto o la provenienza di un suono (oltre che averne comunque uno in caso di perdita dell'altro).
Il guadagno di magnitudine invece mi lascia perplesso.

Donato.


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MessaggioInviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 21:29 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
Vicchio ha scritto:
Così a intuito mi verrebbe da pensare che i due obiettivi che forniscono due immagini separate ai due occhi insieme al cervello che forma una singola immmagine agiscano come una specie di interferometro naturale, quindi con un binocolo/binoscopio si dovrebbe raggiungere comunque una mag limite superiore a quella di un singolo obiettivo, ma scientificamente non potrei supportare in alcun modo questa mia impressione.


In realtà un interferometro, come dice Donato, permette di determinare la distanza di un punto e niente (o poco) altro. Ci sono però, e si fa in generale con i sensori elettromagnetici, moltissimi vantaggi nell'usare due "sensori" invece di uno. In generale quando si hanno due (o più) informazioni su un oggetto si riesce ad ottenere un numero molto grande di vantaggi.
Scientificamente non so neanche io quantificare e dire se è così, quindi me ne vado per un'idea. E' probabile che il cervello possa "correlare" le due immagini e dare evidenza di particolari che, magari, con un'occhio solo si vedono solo in visione distolta o sono solo vagamente percepibili. Del resto noi da due immagini ne otteniamo una sola, questo è vero, quindi mi aspetterei matematicamente che la mag limite sia quella di uno strumento con uguale superficie "utile", ma queste due immagini sono fortemente legate fra di loro.
Però, come dice Mirko, dall'oculare in poi io non ho davvero la minima idea di come si possa trattare l'argomento, anche se mi aspetto sicuramente che il cervello lavori meglio in stereoscopia che in monoscopia.


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MessaggioInviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 21:31 
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Messaggi: 5906
Località: Magenta (MI)
Bhè, la cosa penso sia anche parecchio soggettiva, ad esempio io guadagno ben tre magnitudini... per occhio... ovvero 9 in tutto (io moltiplico, mica sommo), avete presente il quintetto luminoso come M31 ? :)

Cieli sereni !

Alessandro Re

_________________
Sono socio del GAR http://www.astrofilirozzano.it
2 Dobson ARIETE: 14" +16"exmdl f/4,5
Celestron C8 , Newton 8" SW e Vixen 120S-NA su Vixen Sphinx SXW ; Tecnosky Apo 65, Celestron C80ED/OmniXLT100ED e C5 su CG5-GT/Vixen Porta
Torrette Baader Maxbright + Denkmeier DualArm PxS NPack + 2Antares 19mm 70°, Televue Nagler zoom 3-6mm, 7mm T1, 13mm T2 e T6, Pan 24mm.
Binocolo Steiner Rallye 20x80 e 28x110 su pantografo G. Fiorini normale e Maxi


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MessaggioInviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 22:04 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4611
Località: Padova
Resta il fatto che raddoppiando il numero di ottiche raddoppia la superficie degli obiettivi e di conseguenza raddoppia anche la quantità di luce ricevuta, però raddoppia anche il numero dei sensori (le retine) :?
Se un dettaglio non lo riesco a percepire, perchè troppo debole, singolarmente nè con l'occhio dx nè con quello sx riuscirò a rilevarlo in visione binoculare?

Donato.


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