Dopo l'acquisto avvenuto ormai vent'anni fa del mio primo binocolo "buono" , un Pentax 7x50, ho deciso di aggiungere alla mia dotazione di binocoli più o meno "onesti" un altro pezzo pregiato (per i miei standard ovviamente

) invogliato anche dalla recente disponibilità di ottimi strumenti a prezzi pari o inferiori a quelli di un oculare.
Credo che il criterio principale nella scelta di un binocolo "buono" sia la gestibilità a mano libera; un binocolo gestibile a mano libera è sempre pronto all'uso, sia in astronomia che nelle osservazioni naturalistiche o sportive.
Proprio in questi giorni ho provato con maggiore attenzione del solito i vari binocoli che possiedo e anche altri gentilmente messimi a disposizione da amici, ebbene mentre per l'uso con il cavalletto vale per i binocoli più o meno lo stesso principio dei telescopi, cioè meglio scegliere l'apertura più grande e l'ingrandimento più alto (nei limiti dei binocoli ovviamente) e quindi un 20x80 o meglio ancora un 20x90 sarebbe il top (tra l'altro adesso hanno anche costi molto accessibili), nell'uso a mano libera invece entra in gioco una altro fattore più importante di tutti: la stabilità.
Per vedere quanto questa sia importante basta osservare uno stesso dettaglio con un binocolo, che abbia più di 10x, prima a mano libera e poi usando un cavalletto; osservando le stelle questo effetto sarà ancora più evidente, non per niente esistono binocoli stabilizzati, cioè con un giroscopio interno e degli attuatori che compensano i micromovimenti della mano rendendo l'immagine stabile come se si usasse un cavalletto.
I binocoli stabilizzati, che sono i preferiti di molti osservatori astrofili d'oltreoceano, hanno però dei contro: in primis il costo elevato, poi il peso non indifferente e infine la dipendenza dalle batterie che in quanto tali, seconod la legge di Murphy, saranno sicuramente scariche quando usciremo per osservare la cometa del secolo

mediamente questi strumenti hanno lenti abbastanza piccole ( da 32 a 42mm) e ingrandimenti dai 10-12x in su.
Il motivo principale per cui ritengo che la scelta di un binocolo sia una cosa molto personale e chepoter provare un binocolo prima di acquistarlo sarebbe sempre la cosa migliore, è che non tutti abbiamo le stesse caratteristiche, ad esempio tanti dicono che si trovano benissimo con il 10x mentre io a quell'ingandimento riesco a vedere l'immagine vibrare a ritmo con il battito del mio cuore e muoversi con il mio respiro, altro fattore che influenza la stabilità dell'immagine è il peso dello strumento, infatti è più facile tenere fermo per lungo tempo , con le braccia sospese all'altezza degli occhi, un binocolo di 600 grammi piuttosto che uno di 1 kg.
A queste conclusioni sono giunto mettendo su un tavolo accanto alla finestra vari binocoli (alcuni di alta qualità e altri da bancarella) da 6x32 , 8x32 , 8x40 , 7x50 , 8x50 , 10x42 , 10x50 , 12x60 e , stando comodamente seduto, facendo varie prove comparative; alla fine mi sono reso conto che il 6x32 e il 7x50 erano quelli che fornivano le immagini più nitide, appena di più dell'8x40 che però aveva un campo maggiore e un ingrandimento più alto, mentre il 10x50 (e ancor peggio il 12x60) pur ingrandendo di più non mi permetteva di cogliere dettagli più fini dell'8x, la conclusione a cui sono giunto è stata che, per le mie caratteristiche, il miglior ingrandimento gestibile a mano libera è l'8x.
Dalle prove che ho fatto è venuta fuori eclatante la differenza abissale che c'è tra un seppur onesto binocolo da bancarella* e un binocolo "di quelli buoni" infatti il contrasto dell'immagine, la visione facile e riposante e la luminosità sono subito percebili da chiunque, provare per credere; e qui come non si può dare ragione al buon Deneb quando parla di lana e di seta?

anche la collimazione è molto importante, i binocoli buoni sono sempre collimati e difficilemente perdono la collimazione.
*per "binocolo da bancarella" intendo i miei Berkut sovietico, Bresser e Breaker elencati in ordine decrescente di qualità.
I binocoli "buoni" però avevano, fino a qualche anno fà, un lieve difettuccio: a volte non bastava uno stipendio per comprarne uno, mi ricordo uno stupendo Swarovsky 10x50 di un amico che, negli anni ottanta, aveva pagato un milione e mezzo di lire, che era waterproof e riempito di azoto, accorgimenti che ci sembrarono fantascientifici, oggi mentre lo Swarovsky costa sempre uno stipendio, buoni binocoli waterproof e riempiti d'azoto si possono comprare con poco più di 100-150€ perchè tali livelli di affidabilità e prestazioni non sono più appannaggio delle sole Zeiss e Swarovsky ma anche di altre valide marche.
Una volta stabilito, come si fà quando si deve scegliere un telescopio adatto alla montatura che si possiede, l'ingrandimento e il peso migliori per l'uso a mano libera, che per me è 8x perchè a 10x le stelle le vedo muoversi, si devono cominciare a tenere in considerazione gli altri due fattori principali: la capacità di raccolta della luce e la pupilla d'uscita (PU).
Per la prima non ho avuto dubbi: 50mm
per la seconda , considerato che i 7mm del 7x50 alla mia età, 43 anni, non sono più pienamente sfruttabili, mi sono orientato su una PU tra i 5.5 e i 6mm per avere il massimo delle prestazioni nelle osservazioni notturne e/o crepuscolari, anche la lettura di testi italiani ed esteri mi ha suffragato questa scelta.
Breve testimonianza: durante il censimento dei Caprioli nella mia zona è stato da più persone appurato che , al crepuscolo, quando con il 10x40 non si riesce più a vedere niente con l'8x40 si può continuare ad osservare per altri 5-10 minuti, parlo di osservazioni terrestri e di due binocoli Habicht Swarovsky, quindi la differenza è da attribuirsi al millimetro in più di PU dell'8x40.
Tornando a noi si diceva che ero alla ricerca di un binocolo da 50mm che avesse 8 o 9 ingrandimenti: mi sono accorto subito che queste misure sono assolutamente poco diffuse ma, per fortuna , ci sono delle eccezioni come il Vortex 8.5x50mm Vulture ( del quale a breve mi piacerebbe scrivere un report sulle impressioni d'uso) che ho acquistato dall'importatore ufficiale per l'Italia RPoptix.
La bontà della mia scelta (ripeto: valide per me e per le mie condizioni di utilizzo del binocolo) mi è stata confermata anche ieri sera quando, osservando un volatile tra le fronde di un albero distante un centinaio di metri, con i binocoli 8x40 e 10x50 mi sembrava un merlo, con un 10x42 di ottima qualità invece mi sono accorto che aveva il petto con riflessi verde-blu mentre con il mio 8.5x50 nuovo fiammante ho visto nitidamente le machhie sul dorso di quello che è si rivelato essere uno storno, ho ripetuto per più minuto l'ossevazione ma le macchie erano distinguibili solo con l'8.5x50
Per chi volesse approfondire l'argomento, oltre alla pubblicazione "Il Binocolo in Astronomia" di Walter Ferreri - biblioteca di nuovo orione e all'insostituibile
www.binomania.it ho trovato utili informazioni anche qui su CN:
http://www.cloudynights.com/documents/performance.pdf
http://www.cloudynights.com/item.php?item_id=1410