Quest'anno Gesù Bambino ha esagerato e mi ha portato
anche un bel binocolo "leggero" Nikon:
un Action 7x35 con 9.3° di campo, perfettamente collimato.
Gli obbiettivi Nikkor sono davvero luminosi e nonostante la modesta apertura permettono di spazzolare il cielo notturno con una grandissima incisività.
Le immagini sono estremamente nitide con stelle perfettamente puntiformi.
Di fronte ad oggetti molto luminosi, come per esempio Marte, non ci sono "sbavature" di luce o fastidiosi riflessi.
La Luna, quasi piena, non ancora abbagliante nemmeno da un cielo di magnitudine circa 5.5, mostra un contrasto strabiliante, ed una tridimensionalità (o profondità di campo...) quasi incredibile per uno strumento dal costo davvero modesto (si parla di circa 110 euro...).
Il cromatismo che ci sarebbe dovuto nturalmente essere non sono riuscito praticamente a notarlo.
Il generoso campo inquadrato permette di "trovare" velocemente un mucchio di oggetti:
dal Doppio Perseo in un attimo ero passato alla Holmes, poi subito sulla Galassia di Andromeda, via verso le Pleiadi e poi giù nell'Auriga, zigzagando dentro e fuori dalla Via Lattea...
l'estrema compattezza ed il peso contenuto permettono di maneggiare questo binocolo con estrma fermezza, anche osservanto verso lo zenith, senza "soffrire" di particolari vibrazioni o affaticamento delle braccia:
la visione ottenuta è sempre stata sufficentemente ferma da poter gustare ogni istante di cielo stellato.
Ovviamente ancor meglio se comodamente adagiati su una sdraio od una panchina.
I 7 ingrandimenti, che mi avevano in principio fatto "titubare" sulla scelta, si sono rivelati invece ottimi, tanto da non farmi rimpiangere nemmeno per un istante i 10 del Bresser.
Questo per l'utilizzo "astronomico".
Nell'utilizzo "diurno" si è rivelato ancor più "strabiliante":
l'estrema distanza dei due obbiettivi, in relazione alla grande compattezza, creano una tale "parallasse" fra di loro da restituire una tridimensionalità sugli oggetti vicini che non avevo mai incontrato prima;
osservare delle cianciallegre su un abete ad una quindicina di metri mi sembrava come guardare in uno di quei MasterView stereoscopici coi dischi-diapositiva in 3D...
ed i colori erano molto "verosimili".
La meccanica invece "rispecchia" naturalmente quella di un binocolo cinese di "fascia bassa";
seppur lo scafo sia costruito con ottima fattura e ben rifinito, oltre che ergonomicamente molto "azzeccato", i "sintomi" di "cineseria di serie" ci sono tutti, anche se non al livello del Bresser 10x50 o del Konusview 20x80:
molta, moltissima plastica, troppa plastica;
i supporti degli oculari, anch'essi in plastica, si "flettono" premendo, e "guardando dentro" attraverso gli obbiettivi si notano subito i "punti di colla" che tengono fermi gli ottimi prisma.
Lo scafo è invece in metallo, ben gommato per una salda presa.
La messa a fuoco centrale, con una corsa molto lunga, risulta comoda, fluida e precisa, e si effettua che si effettua con una comoda ed agevole rotellona gommata e scanalata.
La messa a fuoco diottrica, sull'oculare destro, è più "dura" per via della colla cinese, ma molto comoda grazie alle scanalature nella gommatura della ghiera.
Abituato al Bresser, sento un po' la mancanza delle conchiglie estraibili sigli oculari, che in questo Nikon sono fisse, in gomma, profonde poco più di mezzo centimetro.
I tappi degli obbiettivi, in plastica, si "incastrano" dentro allo scafo, mentre i tappi degli oculari sono in gomma e collegati fra loro.
La conghia a tracolla, ottima, passa anche nel tappo-oculari, evitandone l'accidentale smarrimento.
La "borsetta" per custodirlo è morbida, sagomata e ben protettiva;
ha un passante da cintura e non ha tracolla, poichè si utilizza quella del binocolo stesso.
In conclusione, un ottimo piccolo binocolo, dal prezzo ragionevole, perfetto per le notti buie e stellate.
Non è uno Swarosky, ma non è nemmeno il Bresser della Lidl, e direi che sta più dalla parte dello Swa che non da quella del Bresser...
