Ieri sera in baita, nuvolaglia varia e veloce ma con ampi spazi liberi, seeing scarso (come sempre) ma cielo discretamente scuro, non come le nottate migliori, ma con una mag. di 5,7/5,8 allo zenit.
Lascio il Barile nel box/legnaia (non è strumento da slalom tra le nuvole) apparecchio il "Doc" e decido di fare lo stesso "giro" che feci sotto il cielo milanese la settimana prima, mi sono segnato su un foglietto gli oggetti del giro) per vedere la differenza di visione dello stesso oggetto tra cielo fetente vs cielo degno.
Parto da M13, sempre un po bassina (poco sotto i 30°), rispetto alla M13 milanese è un po più ampia e definita (diciamo circa 1/7° o 1/8° del campo del bino), l'effetto "graniglia" alla periferia è più facile da percepire, ancora nulla da fare per NGC6207, penso sia al limiter per il "Doc" anche sotto questo cielo (forse me ne servirebbe uno da oltre mag. 6).
Passo poi a NGC6229 che questa volta è effettivamente più "facile" ed M92 che trovo ben più esteso (circa 1/12° del campo del bino), mi da la sensazione di essere più "denso" di M13 (con le dovute proporzioni), effetto "graniglia" alla periferia appena accennato.
Vado sulla Lyra, provo ad inquadrare il triangolo Vega-ζ Lyr-ε Lyr, ma solo di pochissimo non entrano tutte nel campo, mi accontento delle due doppie ζ ed ε, ai bordi del campo davvero un bel quadretto (come sempre sia santificato il campo piano) con la cotrapposizione tra la "stretta" ζ (di questa si percepisce la differenza di colore tra le due componenti, una bianco crema e l'altra bianco ghiaccio) e la "larga" ε (ovviamente non riesco a vedere la duplicità di ε¹ e ε²).
Vado sul Cigno sul complesso Nordamerica-Pellicano, riesco a percepire solo la nebulosità del golfo del Messico, vado su 52 cygni e si percepisce appena la nebulosità di NGC6964, nulla relativamente al resto della Velo NGC6992 e 6995 (puntate in singolo, tutta la "bolla" della velo è più estesa del campo del "Doc"), tento la Crescent e la regione di Sadr senza esito (nessuna nebulosità percepita).
M15 ed M2 questa volta sono veramente belli, nessun effetto "graniglia" in periferia, ma veramente facili in entrambi si nota non solo l'effetto di stellina sfuocata, ma veri gradienti di luminosità tra centro e periferia, M15 mi ha dato l'impressione di maggior estensione rispetto M2, ma con quest'ultima che sembra avere un nucleo più luminoso.
Ho Saturno da quelle parti e cerco le sue lune, a parte la solita Titano, becco subito lontanissima (circa tre volte la distanza saturno-Titano) Giapeto e le vicine (al disco) Rea e Teti (questa con più difficoltà), in teoria dovrebbe esserci anche Dione alla portata, ma forse era troppo vicina al pianeta; comunque finalmente sono riuscito a beccare quattro satelliti (nelle precedenti osservazioni ero fermo a tre).
Aumento l'alzo e vado su M31... ed è qualcosa di meraviglioso, bella luminosa, quasta volta non sembra il solito grosso batuffolo ma da la sensazione precisa di essere una galassia, riempe agevolmente i tre quarti del campo, bulge bello luminoso mentre sui "bracci" (tra virgolette perchè non si vede la struttura) si percepiscono dai due a i tre gradienti di luminosità, ben visibile M32 alla periferia in mezzo alla "luce" della periferia di M31 (a Milano la si vedeva da sola, ben staccata da M31) e dovrei aver percepito anche M110 (meglio il suo fantasma, la si notava perlopiù in distolta), sempre seguendo il "ruolino milanese" dell'8 ottobre scorso, corro verso M33 e questa volta è facile (niente visione distolta), si percepisce anche la condensazione centrale.
Passo agli ammassi, punto l'ammasso Freccia tenendo nel campo anche NGC663, il campo e veramente ricco di stelle brillanti e dei colori più disparati, si percepisce molto meno la condensazione dei due ammassi, perchè immersi in questo campo pieno di stelle, il doppio nel Perseo sotto questo cielo esplode, a Milano insieme parevano occupare un terzo del campo del bino, qua invece quasi raddoppia l'estensione (occupano metà campo abbondante), i colori sono molto più vividi e le stelle nel campo sono almeno triplicate rispetto la città.
Vado sulla Pleiadi, altro oggetto da lacrime sotto questo cielo (e con questo binocolo), le sette sorelle qua sono di un blu intenso, Merope e Maia sembrano un po soffuse, probabilmente per via della nebulosità, che ancora non si percepisce chiaramente in visione diretta, ma che in distolta capisci che è lì anche se non la vedi distintamente. Il numero di stelle è cresciuto moltissimo rispetto all'osservazione cittadina, tutto l'ammasso sembra riempire l'intero campo sfumando gradatamente nelle stelle di fondo cielo, non dando un vero è proprio confine, come ad esempio accade col doppio nel perseo. La piccola SAO76206 col cielo trasparente la si percepisce ancora più rossa, una piccola Antares.
Do per puro sfizio una occhiatina a Giove, come sempre bande ben visili, i galileiani tutti ad ovest equidistanti tra loro e il pianeta, a parte Io che si trova ad est molto vicino al disco (circa mezzo diametro).
Terminata la lista milanese, faccio quello che si dovrebbe fare con un binocolo, spazzo in giro per il cielo più o meno a casaccio, quindi tento la California (da quelle parti), mi pare di intuire qualcosa in distolta, poi da lì mi sventaglio la Via Lattea da una parte all'altra del cielo fino alla Dumbbell (piccola piccola ma visibile), godendomi tutto quel polverio di stelle.
Quanta differenza fanno due mag. abbondanti in più di cielo!