1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: mercoledì 18 agosto 2021, 11:33 
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Stavo cercando un binocolone "all purpose" un po meno "estremo" del Vixen Ark 30x80 e che fosse ED o APO per un uso diurno un po più rilassato (con meno "colore"), che fosse "dritto" o angolato a 90° (gli angolati a 45° li trovo "scomodi"), cerca cerca, trovo una vecchia gloria (mica tanto vecchia, è del 2008 ma ormai fuori produzione da un decennio) molto apprezzata (a leggere i vari forums) per la sua qualità ottico-meccanica, il William Optics 22x70 apo.

Iniziamo col dire che non è apo manco per nulla (ma è cosa che sapevo), è fatto con gli obiettivi che equipaggiavano i vecchi zenithstar 70/430 ED e tale rifrattore era appunto identificato con ED (quindi va da capire perché sul binocolo l'avevano "promosso" ad APO :think: ), in ogni caso è comunque un ottimo ED, un doppietto con elemento in fpl51 con un distesissimo (per un binocolo) rapporto focale di 6,14 (il mio 30x80 sarà si e no un f/4,3 o 4,4), meccanicamente è molto solido (faceva parte della serie di binocoli BA8 di derivazione militare, di cui si trovano ancora le versioni 15 e 22x85, 20, 23 e 28x110), infatti pesa 4 kg (rispetto ai 2,4 kg del mio 30x80) ed è dichiarato waterproof, TFOV 3° - AFOV 65°.

Controllato che fosse collimato e non avesse nulla fuori posto, lo inforco sullo stativo per la prima luce, la prima cosa che salta all'occhio è il poco "colore" (poco, non nullo), nonostante la giornata assolata, in attesa di metterlo seriamente all'opera, ho fatto due prove veloci col cellofono, che mi dicono che il 22x70 è un po "banana", ovvero curvatura di campo percepibile da circa l'80% del campo (devo provarlo sulle stelle, lì saprò definire meglio di quanto sbanana), ma lo è molto di più il 30x80, sul "colore" non c'è partita, mentre al centro come definizione dell'immagine siamo lì, ma appunto il 30x80 degrada prima mentre si va sul bordo.

Nelle immagini allegate, ci sono i riquadri con crop al 100%, così come me li restituisce il cellofono, senza nessun ritocco; come mi è successo in un altro confronto, la differenza di "colore" tra i due binocoli in visuale è più marcata, rispetto a quanto mostrato dalle immagini, visibile tanto più sulle carlinghe degli aerei (quelli mi è più difficile fotografarli) di linea su sfondo del cielo diurno, comunque consideriamo che sono sempre 22x contro 30x (o meglio, ad occhio circa 21,5x vs 29x).

Tetto bianco sotto il sole, con pannelli solari.
Allegato:
Commento file: William Optics
001.jpg
001.jpg [ 106.96 KiB | Osservato 2661 volte ]
Allegato:
Commento file: Vixen
002.jpg
002.jpg [ 70.45 KiB | Osservato 2661 volte ]


Campanile con orologio e fascioni bianchi sempre sotto il sole.
Allegato:
Commento file: William Optics
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004.jpg [ 79.44 KiB | Osservato 2661 volte ]
Allegato:
Commento file: Vixen
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003.jpg [ 77.62 KiB | Osservato 2661 volte ]



La messa a fuoco è pastosa, la minima distanza di fuoco è tra i 40 e i 45 mm, mentre la visione con fuoco regolato ad infinito è nitida e a fuoco fino a circa 550/600 m e visto che quello che osserverò il 99% delle volte sarà ben oltre questa distanza, toccherò poche volte il fuoco (che è individuale su ogni oculare "IF"), a distanze inferiori una ritoccatina al fuoco ci vuole, il peso senza tappi è 3.933 g (da bilancia), i paraluce sono ben frizionati e molto lunghi, sul forum CN alcuni riportavano di avere il problema dei paraluce laschi (di metallo e che fuoriescono di quasi 7 cm), a me son capitati quelli buoni, ben frizionati.

Non che non lo sapessi, ma per essere un 70ino è un bel bestione (come detto, focale 430 mm), dovrò trovare una soluzione per collegargli un red-dot e/o il monocolo Vortex Solo R/T 8x36.
La differenza di lunghezza con il 30x80 (con e senza i paraluce estratti) è lampante, si nota anche che la scatola prismi è più grande nel WO.

Allegato:
005.jpg
005.jpg [ 89.86 KiB | Osservato 2661 volte ]
Allegato:
006.jpg
006.jpg [ 88.47 KiB | Osservato 2661 volte ]



Fine prima parte.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: mercoledì 18 agosto 2021, 11:38 
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Seconda parte.

Al tramonto li ho messi fianco a fianco su Luna e Venere (Antoniadi II stabile, nonostante la "bassezza" sull'orizzonte, se si esclude qualche sporadica botta di turbolenza) e lì, nonostante il cielo ancora chiaro che limitava i contrasti, oggettivamente il divario lato cromatismo tra il Vx e il WO è aumentato notevolmente.

Su Venere (ancora piccolo visto che stiamo ben sotto i 15"), il Vx doveva essere perfettamente a fuoco (ma perfettamente), altrimenti l'orlo magenta o verde diventava palese, mentre il WO rimaneva quasi neutro anche con un pelo di fuori fuoco (veniva fuori ogni tanto, in base alla turbolenza, un buffetto tonalità cobalto, o arancio), mentre a fuoco era sostanzialmente neutro.
Ad esempio ho percepito la fase gibbosa del pianeta, in maniera più immediata col WO a 22x che col Vx a 30x proprio per la maggior "pulizia" del primo.

Sulla Luna i picchi illuminati dei crateri in ombra in prossimità del terminatore erano meglio visibili nel WO, confermo che la definizione al centro del campo nel Vx è comparabile col WO, benché siano obiettivi solo acromatici, sono comunque ben corretti.
Come mi aspettavo, la curvatura di campo che di giorno avevo valutato percepibile a partire dall'80% del campo, sulle stelle si percepisce la perdita di puntiformità già a partire dal 75% (su stelle deboli si torna dall'80% o poco oltre), l'ultimo 10% del campo fa sostanzialmente da "insalata", portando stelle luminose al bordo (e mettendolo a fuoco), queste si vedevano abbastanza deformate, per il solito miscuglio di coma e astigmatismo, se invece si lascia il fuoco "originale" (ovvero quello fatto per il centro del campo), si mitiga molto l'effetto "ameba" (con la sfocatura sembrano più tonde :mrgreen: ), per quello che si può valutare sfocando una stella a soli 22x, la sferica è ottimamente sotto controllo (il rapporto focale disteso, facilita non poco le cose).

Nota a margine, da Milano con i lampioni (i soliti maledettissimi a palla dei vari condomini) e le insegne che "sparano", i paraluce lunghi del WO sono una mano santa, anche sulla Luna, se la si mette appena fuori campo con i paraluce retratti, qualche riflesso spunta, quando sono estratti, invece zero.

Nel frattempo sono riuscito a trovare questo coso da softair, per attaccare un red-dot al binocolo e casualmente il nottolino di blocco della barra centrale del WO è proprio da 30 mm di diametro.
Ho anche trovato dove riporre il WO per il trasporto, nello zaino da viaggio dove tenevo il Nano (che ho dovuto sfrattare), il binocolo ci sta giusto giusto.

Allegato:
007.jpg
007.jpg [ 203.63 KiB | Osservato 2659 volte ]


A ferragosto ho provato a osservare la Luna, Saturno e Giove confrontando il WO 22x70 con il Vx 30x80 diaframmato a 70 mm.
La Luna l'ho osservata intorno alle 22:00 in modo che si scurisse un minimo il cielo, altezza intorno ai 17°, discreta turbolenza (antoniadi IV "abbondante", insomma abbastanza fetente), raffiche di vento fino a 35 km/h, le condizioni migliori per fare uscire il cromatismo.

Col WO Luna bella bianca, con il bordo più illuminato con un leggero orlo blu cobalto che si rinforzava in base alla turbolenza, i picchi e i bordi dei crateri sul terminatore però rimanevano sostanzialmente bianchi (qualche flash blu ogni tanto).
Col Vx a pieno diametro il cromatismo era ben avvertibile, i crateri sul terminatore erano orlati di magenta da una parte e verde dall'altra e il bordo illuminato aveva un deciso rinforzo magenta; diframmato a 70 mm si è ridotta un poco la luminosità, ma molto il cromatismo, ovviamente sempre avvertibile.
Anche se le condizioni non erano ottimali, ho fatto un po di foto col cellofono appoggiato all'oculare, l'immagine seguente è un sunto, i riquadri sono crop al 100%, come sempre nessun ritocco ed esposizione del cellofono bloccata su un valore medio.

Allegato:
008.jpeg
008.jpeg [ 334.93 KiB | Osservato 2659 volte ]


Ho puntato intorno alle 23:00 Saturno e Giove (altezza 20/22°), sul primo erano immediatamente visibili gli anelli, nel WO le anse erano "pulite" e definite, nel Vx a piena apertura le anse apparivano e scomparivano, col diaframma a 70 mm divenivano un pochino meglio visibili e stabili (anche per la minor luce).
Su Giove, nel WO veramente poca luce diffusa, una sola banda appena appena visibile, ben visibili tre galileiani (Callisto e Ganimede vicini da un lato e Io dall'altra), non mi è sembrato di notare "colore" ad esclusione dei soliti flash da turbolenza.
Nel Vx a piena apertura, il "colore" non mi permetteva di percepire quell'unica banda che a malapena intuivo con il WO, ovviamente per i galileiani, nessun problema (il Vx comunque focalizza molto bene), luce diffusa ben poca, ma di più che nel WO, anche col diaframma a 70 mm, il "colore" è diminuito, la luce diffusa pure (sempre di più che nel WO), ma la percezione dei dettagli (o meglio... del dettaglio) superficiali non è migliorata gran che, si percepiva qualche differenza di tonalità, ma nulla di veramente riconoscibile come la banda temperata che, anche se con molta difficoltà, si riconosceva nel WO.


Il WO 22x70 ha oculari enormi e con 66 mm di DIP la mia canappia ci entra giusta giusta, quindi preferisco osservare con i bordi di gomma della conchiglia oculare ripiegati, anche se non porto gli occhiali.
Osservando gli aerei in atterraggio su Malpensa (ho l'aeroporto in direzione ovest rispetto casa mia) verso il tramonto, con il Sole poco fuori dal campo visivo* (circa 3/4° al di sopra), con cielo estremamente illuminato e lì mi sono accorto che se non tieni gli occhi perfettamente al centro (da qui è importantissimo che la propria DIP sia impostata con la massima precisione), compare un singolo grosso riflesso, che inonda di luce diffusa tutto il campo, mentre posizionando gli occhi al centro, questo sparisce.
Il fortissimo controluce mi ha fatto apprezzare una volta di più il poco cromatismo del WO, le sagome degli aerei sullo sfondo giallo-oro del cielo al tramonto, risultavano molto più scure e nette, che rispetto al Vx.






*: mi raccomando, simili osservazioni sono potenzialmente pericolose per via del rischio di incrociare inavvertitamente il Sole, io ad esempio ho bloccato lo scorrimento in altezza della testa video, per scongiurare l'eventualità (mi bastava il solo panning orizzontale). Quindi se non si sa esattamente cosa si sta facendo e dove si trova ESATTAMENTE il Sole relativamente all'inquadratura, evitate!

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MessaggioInviato: mercoledì 18 agosto 2021, 17:09 

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Ciao complimenti per l'acquisto e per la recensione. Sarebbe bello un confronto con l'oberwerk 20x65 ed, che mi piacerebbe regalarmi in un prossimo futuro, magari Natale :)


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MessaggioInviato: mercoledì 18 agosto 2021, 22:35 

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Bel binocolo!
Anche se nel visivo è un po' differente, guardando solo la comparativa delle foto terrestri lo preferirei senz'altro al Vixen, per nitidezza e colore, anche se è bello massiccio!
Senz'altro un buon esemplare!

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Mascalzon. Di Gran Croc.! :mrgreen:


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MessaggioInviato: giovedì 19 agosto 2021, 11:17 
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In ogni caso me li tengo entrambi, anche se il WO è più "pulito" e ha 3° di campo, i 30x del Vx sono utili in moltissime occasioni.

Durante le prove, per non avere due stativi (che occupano spazio) e vitare il continuo cava e metti, mi son fatto il "periscopio" (gli somiglia :mrgreen: ) per montarli entrambi.


Allegati:
WO 22x70 apo 10.JPG
WO 22x70 apo 10.JPG [ 478.44 KiB | Osservato 2621 volte ]
WO 22x70 apo 11.JPG
WO 22x70 apo 11.JPG [ 666.08 KiB | Osservato 2621 volte ]
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MessaggioInviato: giovedì 19 agosto 2021, 16:07 
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ma non è scomodo "dritto" per astronomia?

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MessaggioInviato: giovedì 19 agosto 2021, 16:27 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
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Se il treppide è sufficientemente alto, non troppo.
In ogni caso il binocolo non è solo per astronomia, anzi il suo uso principale sarà per altro come crissi all'inizio...
Angelo Cutolo ha scritto:
Stavo cercando un binocolone "all purpose" un po meno "estremo" del Vixen Ark 30x80 e che fosse ED o APO per un uso diurno un po più rilassato...

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MessaggioInviato: venerdì 20 agosto 2021, 11:54 
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Ecco dal punto di vista degli accessori, dovrei essere a posto, mi sono fatto il set completo di puntatori.
Allegato:
WO 22x70 apo 21.JPG
WO 22x70 apo 21.JPG [ 249.07 KiB | Osservato 2592 volte ]


Con qualche spessore e due fascette, sono riuscito ad adattare a mò di cercatore il vortex solo R/T, risulta discretamente allineato, lo userò essenzialmente per l'aerowatching (il reticolo è molto utile sui velivoli).
Allegato:
WO 22x70 apo 16bis.JPG
WO 22x70 apo 16bis.JPG [ 601.75 KiB | Osservato 2592 volte ]


Per tutte le altre occasioni userò il solito red-dot, mentre per le osservazioni pubbliche (dove ho tutti i permessi del caso) userò il laser verde, il quale per sicurezza non ha il classico interruttore statico, ma uno a pressione (come la stabilizzazione del canoncino) così che non rimanga sempre attivo.
Allegato:
WO 22x70 apo 20bis.JPG
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MessaggioInviato: domenica 5 settembre 2021, 16:16 
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Oggi ho provato il WO anche sul Sole, ho recuperato i filtri in astrosolar che usavo per il 30x80 e fortunatamente si adattano alla perfezione anche al 22x70.
I filtri hanno un'apertura di soli 60 mm (il massimo che sono riuscito a fare con i pezzi rimasti del foglio di AS), quindi il binocolo diventa un 22x60 che lo porta a quasi f/7,2 e sul Sole dà praticamente zero colori.

Sul disco (osservazione fatta oggi intorno alle 15:00) ci sono ben quattro gruppi di macchie e un'ampia zona facolare, nel limite dell'ingrandimento, l'immagine è veramente ben definita, tanto che si distinguevano abbastanza bene le aree d'ombra da quelle di penombra delle macchie maggiori dei gruppi 1, 2 e 3 (vedi immagine allegata), il contrasto era abbastanza buono da farmi osservare senza particolari problemi l'area facolare sul bordo nord-est (5).
Del gruppo "1", sono riuscito a vedere solo le due macchie principali, mentre i pori che li affiancano (le frecce rosse indicano le parti da me non viste) no, idem col gruppo "2" vista solo la macchia principale (perfettamente circolare e quella con la penombra meglio visibile), nel gruppo "3" viste le tre macchie maggiori, le due ad est le vedo già chiaramente divise, mentre nell'immagine allegata sono ancora unite dalla penombra (forse un effetto del forte contrasto o magari col passare delle ore sono cambiate), anche qui i due pori vicini alla macchia più ad ovest non li ho scorti, il gruppo "4" è quello più articolato, riuscite a vedere solo le cinque macchie maggiori, nulla del "polverio" di punti scuri che completano "l'arcipelago".

Rispetto al 30x80 che ha immagini più "morbide" causa cromatismo, la secchezza del WO mi permette di discernere meglio il confine tra le zone dombra e quelle di penombra, nonostante gli 8x in meno.


Allegati:
Commento file: Fonte immagine: sdo.gsfc.nasa.gov
latest_1024_HMII.jpg
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