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Certamente per utilizzare una torretta binoculare è un vantaggio poter usufruire di un Dobson tipo Light Bridge, che di serie ha il traliccio rettilineo collassabile a fini di trasportabilità, perchè questo rende regolabile con continuità la desiderata strazione del fuoco.
Naturalmente occorree fare caso alla vignettatura che arriva prestissimo e forse già fin da subito, pur non essendo invasiva nè spesso facilmente percepibile all'osservatore, perchè nella normale economia di produzione, il diametro del secondario di un telescopio non è mai più grande che di pochissimi millimetri rispetto allo stretto indispensabile. E quindi abbassando anche di pochissimo la cassa del secondario, il secondario stesso è facile che entri dentro il cono di luce, diaframmando pur se di poco il primario, ma soprattutto interessando alla riflessione il bordo dello specchio piano, che è la parte più facilmente difettosa della sua superficie.
In questi casi, da dilettante grattatore di vetri, e semplicemente "pour parler", vorrei con delle regole, mettere sotto esame i problemi tecnici che coinvolgono gli specchi secondari PIANI".
1) E' buona cosa fidarsi dello specchio secondario installato di serie sul telescopio, anche se cinese. Oppure per l'autocostruttore...Acquistare sempre uno specchio secondario realizzato da una industria del settore, e mai da parte di un seppur bravissimo artigiano.
2) Per esperienza personale mia , (ma anche di altri astrofili di questo stesso Forum): L'artigiano che produce specchi piani è potenzialmente inaffidabile perchè, seppure bravissimo e capace di "fare miracoli" sugli specchi parabolici, nel 99% dei casi realizzerebbe uno secondario "emerita ciofeca", con superficie non piana ma con un residuo raggio di curvatura, che seppure increspatura inifinitesima causata da un traggio vicino al chilometro, farebbe precipitare il Lamba/4 del primario.
2) Peggio mi sento se l'artigiano fornisce lo specchio secondario anche solo con una breve ondulazione localizzata solitamente vicino al bordo della sua superficie (come è successo a me), che rende astigmatico il primario (perchè l'astigmatismo visto all'oculare "gira subdolamente col girare del primario"). Ondulazione che potenzialmente è tecnologicamente possibile sia quasi sempre presente al bordo di entrata e uscita dell'utensile che ha lavorato lo specchio piano, talvolta anche di specchi industriali...(non parliamo quindi della quasi sicura presenza su quelli artigianali).
Tant' è vero che è buona regola generale, sempre acquistare uno specchio secondario di qualche millimetro di diametro maggiore del necessario, per far si da non interessare mai il suo bordo a richio, nella riflessione del telescopio.
Va da se che, abbassando la cassa del primario per estrarre maggiore fuoco, si vada sicuramente a coinvolgere nella riflessione il bordo del secondario. Oppure addirittura a superarlo con la comparsa della accennata vignettatura, spesso nemmeno apprezzabile ad una visione all'oculare... ma comunque degna di attenzione per verificare la possibiule presenza di strani fenomeni di astigmatismo precedentemente mai osservati.
Fenomeni come quelli che inspiegabilmente rendono impossibile l'uso di oculari a partire da una certa corta focale, perchè superando un certo ingrandimento, all'oculare si vedrebbe un principio di sdoppiamento della immagine. Oppure si vedrebbe una stella puntiforme allungarsi momentaneamente in un trattino luminoso, al passaggio del suo riflesso sopra la detta ondulazione del secondario.
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