stevedet ha scritto:
Ivan, direi che hai fatto un'ottima sintesi.
L'unica cosa che trovo alquanto discutibile è il discorso sulla maggiore diatanza tra gli obiettivi, che regalerebbe una maggiore tridimensionalità nell'uso terrestre, rispetto ad un normale binocolo gigante.
Mi pare un discorso più teorico che pratico.
cioa steve, se n'era già parlato ricordi? Dicevo che quest'effetto non era riferito al cielo benchè con alcuni strumenti e con due occhi si abbia una sensazione più o meno accentuata di immersione nella scena ed è forse questo che qualcuno definisce colloquialmente ma impropriamente tridimensionalità.
Realtivamente al terrestre le cose cambiano un po' invece, ne parlavo di persona proprio ieri con Claudio Manetti (forse qualcuno di voi lo conosce); flui mi racconatava di questa prova: metti a una 20 di metri una pila stilo e davanti una matita, poi prova a guardare con un tetto e un porro: vedrai che con il primo avrai più difficoltà a vedere la piletta che sta dietro.
Poi naturalmente esistono quegli strumenti particolarmente azzeccati con spiccate peculiarità che credo abbiano sorpreso anche il progettista: cito due nikon perchè conosco bene questi binocoli. L'8x32 SE con una spiccata tridimensionalità, non comune ad altri che certamente non era stata prevista e il nuovo nikon EDG a tetto, binocolo soprendente perchè al di là della perfetta definizione ai bordi, sembra quasi di guardare in un porro, specie a distanza ravvicinata: è finora fra i tetto che mi hanno soddisfatto di più.
Se avete occasione di trovarlo in qualche negozio, buttateci un 'occhio, vale la pena.