yourockets ha scritto:
l'effetto tridimensionale a me non interessa molto, un po' perchè è illusorio, un po' perchè non ho una grande visione stereoscopica e rarissimamente l'ho provato anche con normali binocoli.
mi interessa invece chiedere a Giuseppe (che evidentemente è un esperto di fisiologia della visione, un neurologo? ) anche se è un filo OT, se le stessa fenomenologia che ha descritto si può avere anche con una torretta binoculare, al netto della perdita di luce.
in sostanza, non amo molto la visione binoculare, forse perchè sono sensibile anche alle scollimazioni leggere, ma la possibilità di avere una visione più dettagliata nonostante la perdita di luce mi interessa assai, è da anni che medito sull'acquisto di una torretta (escludo categoricamente che la vita mi riservi la sorpresa di buttarmi in un'impresa come quella di Peter

ma una torretta 'nsomma... si può fare

) e non mi sono ancora deciso...
Il cervello è costruito per integrare le due immagini retiniche a disposizione, tuttavia, nel caso della torretta, tali immagini sono (fatta salva la differenza di luminosità) morfologicamente identiche in quanto prodotte dallo stesso fascio ottico.
Nel caso del binoscopio i fasci luminosi sono due, perciò a ciascun occhio arriva un'immagine un poco differente. Anche il mutare dinamico di tali immagini in rapporto al seeing può variare significativamente tra una retina e l'altra. In particolare la differenza tra le due immagini cresce in rapporto diretto con due fattori fondamentali: la dimensione degli obiettivi e la loro distanza reciproca.
E' proprio la cosiddetta "disparità" retinica che agisce da stimolo per la corteccia cerebrale che in tal modo è in grado di integrare le due immagini costruendone una terza di più elevata precisione e stabilità.
Eppoi, cosa non meno importante, ad osservare con due occhi lo stress del sistema è nettamente minore, e la visione più rilassata.
L'effetto tridimensionale, o, per meglio dire pseudo-tridimensionale, è dovuto al fatto che il nostro cervello, in risposta ad uno stimolo binoculare (torretta o binoscopio la cosa davvero nello specifico non cambia) è tratto, diciamo così, in inganno dall'avere a disposizione due immagini retiniche "sostanzialmente" identiche, così come succede nella visione ordinaria (almeno per coloro che dispongano di entrambi gli occhi, ed entrambi sani!). Noi non vediamo tanto con gli occhi, ma con il cervello

Spero di essere stato chiaro, e scusatemi per la digressione

Sono un medico, specialista in oftalmologia.
Beppe