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Autore Messaggio
MessaggioInviato: sabato 16 settembre 2017, 16:58 
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Iscritto il: venerdì 23 giugno 2006, 13:32
Messaggi: 4798
Località: Canossa (RE)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Grazie tante, ragazzi, per questa discussione molto interessante.

Anche grazie mille a Piero per condividere le sue esperienze.

Quindi, l'opinione generale dice che la risoluzione teorica non cambia, rispetto al tubo singolo, ma che il minor impatto del seeing e l'aumento di contrasto permettono una separazione più facile.

Ho anche capito il punto sul paragone con il LBT. Però... mi rimane qualche dubbio. Gli studi medici dicono che con due occhi la risoluzione aumenta di 16%. Per es. con due occhi si riesce a leggere un testo da una distanza più grande, sebbene i nostri occhi devono avere il loro proprio limite anche loro. Nell'esercito usano dei binoculari con obbietivi distante tra di loro perché aumenta molto la risoluzione. Ok, qui parliamo di oggetti a distanza finita e non infinita...

Per togliermi il dubbio... la prossima volta farò delle maschere per il bino, limitando così l'apertura a 10cm per entrambi. Questo farà ingrandire molto il disco di Airy e mi permetterà meglio di valutare un eventuale cambiamento. Anche, se ho capito bene, il disco di Airy in un binoscopio interferometrico dovreb'essere ovale e non tondo, giusto? Allora vediamo...

Per finire, vorrei rispondere a Bardix. Con due occhi lo sfondo di schiarisce solo leggermente, però gli oggetti diventano molto più chiare. Adesso ne sono convinto che un binoscopio rende proprio come un tele con una superficie doppia e che il nostro cervello stacca perfettamente le immagini. Come ho scritto, il fattore di sommazione non è costante e tutti gli studi sembrano di confermare che il potere di sommazione del cervello aumenta molto quando le circostanze peggiorano (buio, poco contrasto,...).

Quoto (traduco dall'Inglese):

Bearse and Freeman (1994) hanno misurato la sommazione binoculare per discriminazone d'orientazione e hanno trovato che la musura della sommazione dipende dal contrasto e dalla durata dello stimolo. Banton and Levi (1991) hann misurato la sommazione binoculare per acuità Vernier a diversi contrasti e hanno trovato una sommazione significante a bassi contrasti ma negligibile ad alti contrasti. Simmons and Kingdom (1998), esaminando la sommazione binoculare per contrasto cromatico, hanno trovato livelli di sommazione più grande che si potrebbe aspettare soltanto dal fattore di probabilità. Etc...

La ragione - secondo il Sig. Otte - perché lo sfondo non schiarisce tanto è proprio causato da un grande aumento di contrasto. È molto meno probabile che un "falso"segnale viene accetato come "vero" da entrambi gli occhi simultaneamente.

Ciaooo!

Peter

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18" f/5 Arie Otte binodobson
2 x 36mm Siebert Observatory, 2 x 22mm Nagler t4, 2x 12mm Nagler t4,
2 x 9,9mm Siebert Starsplitter, 2 x 8mm Delos, 2 x 4,5mm Delos
RP Optix 23-41x100 con 2 x 21mm Siebert Ultrawide
http://www.astronomydrawings.com
http://astronomydrawings.blogspot.it/
Facciamola finita con le luci stradali: https://www.youtube.com/watch?v=l_5ycdkhH8o


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MessaggioInviato: sabato 16 settembre 2017, 17:31 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10449
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
bisognerebbe fare il confronto diretto con un tele di superficie doppia :) o quasi...

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dovrete espellere anche me


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MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2017, 10:27 
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Iscritto il: venerdì 23 giugno 2006, 13:32
Messaggi: 4798
Località: Canossa (RE)
Tipo di Astrofilo: Visualista
In tale caso ne sono convinto che lo sfidante idoneo per un binoscopio sarebbe un tele con un diametro intorno ai 1,4x-1,5x più grande. Quando abbiamo confrontato il mio bino da 18" con due 20" di ottima qualità sul Panarotta, la differenza era piuttosto grande. Forse... potrei fare un confronto diretto con un 32" nel futuro prossimo. Questa sarebbe una sfida... :mrgreen:

Ciaooo!

Peter

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MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2017, 10:57 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Il 32" avrebbe quasi il doppio di superficie, quindi di raccolta di luce. Quindi su soggetti estremamente deboli a basso ingrandimento dovrebbe avere più prestazione. Però sono convinto che il Binodobson soffra molto meno il seeing e quindi su medi ed alti ingrandimenti potrebbe dare immagini migliori e più nitide. Sarebbe un bel confronto. Penso che il binodobson anche se largo sia molto più corto e quindi enormemente più pratico da usare.

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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MessaggioInviato: mercoledì 4 ottobre 2017, 20:41 
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Iscritto il: lunedì 8 novembre 2010, 20:37
Messaggi: 111
Tipo di Astrofilo: Visualista
Dopo 6 anni di costante visione binoculare con il mio binodobson 24”, quest’estate ho ripreso il dobson 30”.
È stato un ritorno al nonoculare un po’ traumatico.
Non mi ci ritrovavo più!
Mi mancava assolutamente l’altro occhio!
Facevo molto sforzo e dopo un po’ per la stanchezza mi si sfuocava l’immagine pur essendo la stessa già messa perfettamente a fuoco.
Qualche anno fa ho fatto esperienza anche con un dobson da 36” ma vi giuro che non cambierei mai la visione binoculare del bino 24” con uno strumento monoculare neanche da un metro!
Magari con quest’ultimo si vedranno più particolari ma quella sensazione di immersione sulla scena (con due oculari Ethos 17 mm da 100°) nessun altro strumento mono la può dare! E poi come rinunciare a quel confort visivo così naturale e rilassante!
Personalmente non mi sono mai interessato a misurare la magnitudine limite del mio strumento alla ricerca della separazione delle stelle doppie e a sperimentare se con il binoculare si acquista più capacità di sfruttare il potere risolutivo. È un problema sicuramente interessante e per astrofili competenti, motivati e pazienti più di me. Credo però che in queste analisi dettagliate e colte fin qui elaborate non si sia considerato un elemento che credo sia importante che cioè lo strumento binodobson a differenza del dobson ha una superficie riflettente in più per ogni tubo (specchi terziari). Mi domando allora se questo fattore non considerato abbia una sua sia pur minima influenza limitativa.
Mi incuriosisce saperlo.

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MessaggioInviato: mercoledì 4 ottobre 2017, 21:52 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16000
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Considerato che (a differenza delle lenti, delle quali non si sa mai con precisione l'assorbimento effettivo) gli specchi ormai hanno tutti una riflettività "certificata" (piu o meno), quindi è abbstanza facile fare calcoli (seppur approssimativi); solo per fare un esempio, uno specchio standard quarzato il piu delle volte ha una riflettività mai inferiore all'86%, i secondari cosiddetti "henanced" viaggianno sul 91% di riflettività e un diagonale a specchio dielettrico stà al 99% di riflettività, mettendo insieme tutto, calcolatrice alla mano all'occhio arriva (al netto dell'assorbimento degli oculari) circa il 77,5% della luce in entrata, quindi su specchi da 24" (con ostruzione del 25%) vi è un potenziale taglio di 0,28 magnitudini.

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Il Cielo a domicilio
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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: giovedì 5 ottobre 2017, 9:11 
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Iscritto il: lunedì 8 novembre 2010, 20:37
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Tipo di Astrofilo: Visualista
Grazie Angelo, sempre molto preparato!

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MessaggioInviato: mercoledì 11 ottobre 2017, 18:13 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Non si avrà mai la stessa visione del binodobson, però montando una buona torretta almeno la mancanza del secondo occhio :lol: non si dovrebbe sentire troppo, avendo un Dobson di generoso diametro. La torretta mangia un poco di luce ma ne mangia anche il sistema di specchi del binodobson, quindi non ci saranno grandi differenze sotto questo aspetto.

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MessaggioInviato: mercoledì 11 ottobre 2017, 18:50 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
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Quando usi due occhi usi anche il doppio di neuroni del sistema visivo. Non solo, il sistema visivo è fatto per trarre vantaggio dai due occhi e eliminare quanto più rumore possibile.
In merito a vedere le stille deboli, non è che non siano percepite dalla retina, è che hanno un contrasto così basso che a livello del cervello non vengono ritenute affidabili (non per niente stelle deboli vengono viste per una frazione del tempo apparire e scomparire). Però se c'è conferma dall'altro occhio le cose cambiano.

Sono convinto che un binoculare da 18 pollici sia equivalente a un 25 pollici. Però il mio 24 pollici ci sta nella Rav4. Il tuo bino non ci starebbe.


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MessaggioInviato: giovedì 12 ottobre 2017, 20:07 
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Messaggi: 10449
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
interessanti queste considerazioni fisiologiche...

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