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MessaggioInviato: domenica 18 settembre 2011, 18:50 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16145
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
giusepperuggiero ha scritto:
Assolutamente non si puo' paragonare il telescopio al binocolo, mah, se per te 8000 euro sono giusti per un Kowa, è inutile continuare la discussione, speriamo che non lo aumentino a 10.000 euro! :wink:
Perché mai è inutile continuare la discussione? Trovo questo topic interessante proprio perché si stanno confrontando opinioni (tutte legittime e soggettivamente valide) diverse, anzi direi diametralmente opposte, penso che sarebbe triste il contrario, sai che divertimento una discussione dove ci si dà continuamente ragione a vicenda. :mrgreen:


Sergio, l'esempio sugli orologi parte da una premessa errata, quella che il prezzo è dato dalla precisione con cui segnano il tempo, sai benissimo che entrano altre variabili come il valore in quanto gioiello o quello collezionistico od ancora il valore in quanto status, ecc, in certi orologi la funzione di segnare l'ora è del tutto marginale. :mrgreen:

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MessaggioInviato: domenica 18 settembre 2011, 19:05 
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Iscritto il: lunedì 29 agosto 2011, 14:31
Messaggi: 23
Vale75 ha scritto:
Io da possessore del galaxy100 a 45° del 2004 posso dire che nn mi si e’ mai scollimato, neanche con 2 viaggi nello zaino in kenia e mauritius.
Pero’ ammetto che i difetti sono diversi e che –per sopravvivere- dovrebbero essere risolti.
Lasciando stare il cromatismo – quello ce l’hanno pure gli swaro a tetto da 42mm e stesso prezzo- il principale , secondo me,e’ quello degli oculari.
Visto che viene spacciato come space binocular, dovrebbe essere predisposto x oculari astronomici da 31.8, e variare l’ingrandimento a piacere (come nel telescopio o quasi).
Poi anche lasciando gli originali, manca la filettatura x i filtri che e’ indispensabile per le nebulose ( e qui ho dovuto provvedere incollando alla base di ogni oculare un ghiera spessa 5mm ricavata da un vecchio barilotto 31,8.
Alcuni diranno che i filtri interferenziali servono poco o son sprecati in diametri cosi ridotti, ma ricordiamo che e’ la pupilla d’uscita che conta ai fini della luminosita’……..e con 5mm di pupilla a 20x posso montarci anche 2 OIII o 2 hbeta (come ho fatto io) e vederci la nord america disegnata o la california come un’immensa cascata di idrogeno nel cielo del perseo. (poi da mauritius l’eta carina nebula che con gli uhc letteralmente esplodeva).
Per la garanzia e’ la solita legge di murphy che enuncia : la garanzia decade al momento stesso del pagamento della fattura.
Il prezzo e’ altissimo e secondo me e’ troppo x qualcosa che nn permette di raggiungere il massimo –anche 100x- dell’ottica x cui e’ costruito. (cioe’ arrivare ai limiti della risoluzione , della luminosita’….. come si fa x esempio con un telescopio+ethos o binoculare x i pianeti)
Io adoro il mio miyauchi ,pero’ ho paura che sia piu’ x quello che e’ stato che x quelllo che sara’.
(forse e’ cosi anche x le donne……..ma in questo caso e’ piu che un fallimento).



:)
Mi permetto di citare nuovamente quanto scritto da Vale 75, perchè lo considero un ottimo esempio di critica costruttiva, di proposizioni e idee veramente valide per valorizzare al massimo il Galaxy, strumento fatto per i grandi campi stellari, quindi il meglio per chi ha solo 15 notti dall'altra parte dell'emisfero.
Non si ha tempo per visioni dettagliate, ma una sazzolata totale del cielo prima senza, poi con i vari filtri, sono certo danno corpo a ricordi perenni.
Non facciamo passare tra le righe quanto da lui scritto, perchè perderemmo l'opportunità di capire lo spirito di chi nonostante tutto resta ancorato ad un marchio decaduto.
Saluti
Sergio


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MessaggioInviato: domenica 18 settembre 2011, 19:31 
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Iscritto il: giovedì 18 febbraio 2010, 15:37
Messaggi: 1042
Tipo di Astrofilo: Visualista
ivan86 ha scritto:
Il Miyauchi invece nasce da una piccola azienda di pochi dipendenti e la capacità di produzione è di gran lunga inferiore.
Qualsiasi spesa per l'azienda è quindi ammortizzata su meno pezzi e conseguentemente il ricarico sul singolo è necessariamente maggiore o non si sopravvive.

Un formaggio, un salame, un vino di produzione artigianale ha sempre un prezzo superiore a quello di un supermercato.. e tornando all'astronomia vi basta considerare i prezzi dei dobson commerciali rispetto a quelli dei nostri artigiani in Italia...


Quindi il Miya si può considerare un prodotto artigianale? Perché per me artigianale significa fatto a mano. Poi capisco che se l'azienda è piccola e non ha molti dipendenti i prezzi salgano, ma artigianale è un'altra cosa e comunque con prezzi del genere non ci dovrebbero essere alcun tipo di magagne. Questo non giustifico, i problemi che non vengono risolti dicendo che la colpa è del cliente. Non ci sono giustificazioni in tale comportamento, ancora meno visto quanto costano questi binocoli. Posso accettare qualche magagna su binocoli economici, visto che so cosa sto acquistanto, ma a 3000€ pretendo un prodotto senza difetti di produzione (per perfezione intendevo quetso, non un binocolo perfetto quanto a prestazioni), oppure che venga riparato o sostituito a spese del costruttore qualora ne presenti.
Ripeto la domanda, per curiosità: quanto costa un Miya in patria, tradotto in euro?

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MessaggioInviato: domenica 18 settembre 2011, 19:51 
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Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
metis ha scritto:
Quindi il Miya si può considerare un prodotto artigianale?

Leggi meglio Metis, non sto dicendo questo... ho detto che la Miya è una piccola azienda, ha piccoli volumi di vendita e quindi i prezzi sono quelli che sono. Poi ho esteso questa banale considerazione a qualsiasi altra attività che abbia pochi volumi, come l'artigianato, ma era solo un esempio.

Sul fatto che i problemi di fabbricazione diventino "per colpa del cliente" ti do ragione, ma ti assicuro che esistono aziende ben più blasonate e con volumi di altro tipo che si comportano in tal modo, per questo motivo io amo particolarmente i binocoli di casa Swarovski dove l'attenzione per il cliente si è dimostrata da sempre essere la migliore.

ciao

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MessaggioInviato: domenica 18 settembre 2011, 21:05 
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Iscritto il: lunedì 29 agosto 2011, 14:31
Messaggi: 23
metis ha scritto:
ivan86 ha scritto:
Il Miyauchi invece nasce da una piccola azienda di pochi dipendenti e la capacità di produzione è di gran lunga inferiore.
Qualsiasi spesa per l'azienda è quindi ammortizzata su meno pezzi e conseguentemente il ricarico sul singolo è necessariamente maggiore o non si sopravvive.

Un formaggio, un salame, un vino di produzione artigianale ha sempre un prezzo superiore a quello di un supermercato.. e tornando all'astronomia vi basta considerare i prezzi dei dobson commerciali rispetto a quelli dei nostri artigiani in Italia...


Quindi il Miya si può considerare un prodotto artigianale? Perché per me artigianale significa fatto a mano. Poi capisco che se l'azienda è piccola e non ha molti dipendenti i prezzi salgano, ma artigianale è un'altra cosa e comunque con prezzi del genere non ci dovrebbero essere alcun tipo di magagne. Questo non giustifico, i problemi che non vengono risolti dicendo che la colpa è del cliente. Non ci sono giustificazioni in tale comportamento, ancora meno visto quanto costano questi binocoli. Posso accettare qualche magagna su binocoli economici, visto che so cosa sto acquistanto, ma a 3000€ pretendo un prodotto senza difetti di produzione (per perfezione intendevo quetso, non un binocolo perfetto quanto a prestazioni), oppure che venga riparato o sostituito a spese del costruttore qualora ne presenti.
Ripeto la domanda, per curiosità: quanto costa un Miya in patria, tradotto in euro?


:)
Noi oggi, siamo sempre meno artigiani, inventori, riadattatori, insomma abbiamo smesso di spingere il carro dell'innovazione, per il più comodo starci su seduti e aspettarci che chi stà sotto, spingendo ci passi magari anche con un'inchino, servizi che immaginiamo possibili ma che tecnicamente non lo possono essere.
:oops:
E il baratro economico che ci si para davanti lo confermerà molto presto.
:)
Avendo in un'altra vita partecipato a costruire e garantire prodotti world wide, e conosco quindi la fila di questuanti e gabellanti che stanno tra chi produce e chi utilizza, non per questo voglio cambiare tale dato di fatto, cosa molto più difficile che risolvere tecnicamente i problemucoli dei prodotti Miyuchi.
Avendo aperto il detto prodotto ed evendolo analizzato, primo ho constatao che le voci che circolavano circa determinate caratteristiche erano infondate.
Che il prodotto fosse artigianale di alta qualità era altrettanto evidente.
Che i guai subentrati erano in parte dovuti al piccolo numero di pezzi prodotti, alla mancanza di storico circa la difettosità.
Io stesso come credo molti altri appassionati, ho perso il mio tempo nel segnalare in modo costruttivo le piccole migliorie necessarie a rendere il prodotto maturo, ai vari rivenditori, :? non solo a quello italiano che garantiva unilateralmente quanto inutilmente, i prodotti per 30 anni.
Nella loro corsa alla vendita e anche un po' di menefreghismo per alcuni, e vanagloria per altri, ho come la sensazione che i messaggi importanti al fine del miglioramento del prodotto senza aumentarne i costi non sono stati trasmessi.
Risultato un creatore geniale e appassionato lasciato privo del canale di ritorno sui risultati presso il cliente, ha chiuso bottega.
Ho pure cercato di far passare i messaggi via un Giapponese, ma ormai era troppo tardi.
Il signor Miyuchi che aveva un sito in solo giapponese restò sempre per me una persona altamente rispettabile lasciato solo con piccoli problemi non risolti che lo hanno condannato.
Il costo, che a molti appare esorbitante, per me fatti i debiti paragoni potrebbe anche essere comprensibile.
Basti vedere quanti considerano giustificati gli € per un Taka.(un eccellente obiettivo, un tubo e un focheggiatore miserabile)
Ora, se due taka venissero accoppiati con gli annessi e connessi per la visione raddrizzata, nonchè la regolazione interpupillare e focale, vedete voi anche solo facendo una somma.
Qui non siamo al Rolex che vale anche se non ha le lancette, ma ad uno strumento che se a posto da determinate rese ottiche, non chiacchiere o status simbol.
Saluti
Sergio


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MessaggioInviato: domenica 18 settembre 2011, 22:08 
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Iscritto il: venerdì 22 aprile 2011, 10:46
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Quindi ora siamo al " siccome ne fanno pochi esemplari e non c'è lo storico" si possono accettare anche i difetti? allora dov'è questa qualita' artigianale? Cosa vuol dire "se lo strumento è a posto da determinate rese ottiche e non chiacchiere?" Paretendo dal presupposto che ormai ho capito che non esiste un binocolo perfetto, forse il Kowa, che ci puo' stare anche una spesa di 3000 euro, ma ripeto che a questo prezzo esigo un binocolo perfetto e garantito in toto. Saluti

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MessaggioInviato: domenica 18 settembre 2011, 23:31 
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Iscritto il: giovedì 24 agosto 2006, 21:52
Messaggi: 3511
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Binofilo del cielo
condivido la maggior parte delle considerazioni di sergio pur essendo possessori di miyauchi con diverso trasporto verso tale strumento
aggiungerei a "difesa" di miyauchi (dato che il mio trasporto è sfacciatamente noto.....) che la difettosità citata era limitata ad alcuni tipi meno ad altri: il saturn III era sicuramente uno di questi; il pleiades e l'exceed sono forse tra i più riusciti e corretti. Il 100 potrebbe essere migliorato, tuttavia non va dimenticata la filosofia di miyauchi che è stata quella di spingere al massimo le possibilità tecnico-costruttive del tempo: ancor oggi molte caratteristiche sono rimaste ineguagliate (vedi pesi, meccanica e forcella per esempio). Spesso si dimentica che senza miyauchi non ci sarebbe stato nexus & c. in quanto da adesso derivato, scopiazzato etc.
Il 141 f 4/5 rimane un capitolo a sè, non solo ineguagliato, ma anche lontanamente imitato e che, purtroppo, pare non sarà riproposto.
Sul cromatismo mi sono ormai snervato a più non posso e non mi dilungherò: dovedolo usare sul cielo profondo non me ne può fregare di meno e se proprio si voleva abolire bastava allungare la focale ma sarebbe pesato come il nexus, tradendo quindi quel desiderio di spingere al massimo il compromesso bontàottica-meccanica-peso-dimensioni. M31 non l'avrei vista comunque diversa; avrei migliorato invece l'uso terrestre di cui a miyauchi non importava un fico secco.
Infine esistono alcune caratteristiche come trasparenza, cristallinità, proiezione sulla scena, immersione soggettiva nei campi stellari che non non ritrovato in nessun altro binocolo anche se gli sbattevo su due televue. Questi però non sono parametri quantificabili oggettivamente e quindi, come ho detto in un precedente post, diventano un puro giudizio valore molto variabile e personale.

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osservo con: due occhi....perchè two eyes is meglio che one...
ero Deneb (o se preferite...ero David Bowman…..)


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MessaggioInviato: lunedì 19 settembre 2011, 11:47 
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Iscritto il: martedì 15 settembre 2009, 14:05
Messaggi: 527
Ex.SergioE ha scritto:
Taka.(un eccellente obiettivo, un tubo e un focheggiatore miserabile)

Quoto, aggiungendo anche l'altro giapponese famoso, Borg, invertendo l'elenco. Non é tutt'oro quel che riluce.

Però converrete tutti che il ritorno dei Miya deve per forza significare qualcosa di nuovo, e minimo minimo almeno di aver imparato dall'esperienza.

Se riprendi un vecchio progetto, prima d'impegnare materiali e risorse un minimo d'analisi preventiva la devi pur fare, e devi introdurre per forza di cosa sia delle correzioni, sia delle novità/migliorie.

Gli utilizzatori ora sono più esigenti, effettuano confronti, hanno a disposizione strumenti maggiori di diffusione delle notizie, (come questo forum ad es, impensabile "quando i telefonini costavano 300.000 Lire, la SIM 100.000" o quando si scaricavano le e-mail con outlook espress ed il modem che si sentiva comporre il numero ).

L'offerta deve corrispondere all'aspettativa, altrimenti chiudi di nuovo.

I giaps sono sempre stati l'archetipo della filosofia del capitalismo e del libero mercato della concorrenza, dove vince il miglior prezzo alla qualità desiderata da un folto numero di compratori potenziali. Ergo, come per una canzone di successo, il profitto si fa quando il prodotto si massimizza e si massifica, esce dalle nicchie auree dei pochi superdotati e "scende" fra il "popolo".
Il prezzo dei telefonini é sceso non quando l'hanno comprato in tanti, ma quando la serializzazione lo ha reso a portata di tutte le tasche, e quindi ha permesso ai tanti di entrare nella "casta". Ed è stato serializzato solo perché era stato osservato che il desiderio potenziale di possederlo era fortissimo, più che maturo e pronto all'esplosione. Diversamente sarebbe stato abbandonato.

In caso invece si scelga di restare confinati ad un segmento di fascia esclusiva, come nel caso di una qualsiasi dreamcar l'impresario non può non farsi carico della precisione e della perfezione di ogni particolare, adeguando la sua offerta alla domanda ed agli sfizi di chi potrebbe comprare lui stesso e tutta la sua baracca.

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MessaggioInviato: lunedì 19 settembre 2011, 12:15 
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serastrof ha scritto:
[
Il prezzo dei telefonini é sceso non quando l'hanno comprato in tanti, ma quando la serializzazione lo ha reso a portata di tutte le tasche, e quindi ha permesso ai tanti di entrare nella "casta". Ed è stato serializzato solo perché era stato osservato che il desiderio potenziale di possederlo era fortissimo, più che maturo e pronto all'esplosione. Diversamente sarebbe stato abbandonato.


Sì, intendevo quello che hai scritto tu, solo che mi sono espressa male.

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MessaggioInviato: lunedì 19 settembre 2011, 20:05 
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deneb ha scritto:
condivido la maggior parte delle considerazioni di sergio pur essendo possessori di miyauchi con diverso trasporto verso tale strumento
aggiungerei a "difesa" di miyauchi (dato che il mio trasporto è sfacciatamente noto.....) che la difettosità citata era limitata ad alcuni tipi meno ad altri: il saturn III era sicuramente uno di questi; il pleiades e l'exceed sono forse tra i più riusciti e corretti. Il 100 potrebbe essere migliorato, tuttavia non va dimenticata la filosofia di miyauchi che è stata quella di spingere al massimo le possibilità tecnico-costruttive.....
Sul cromatismo mi sono ormai snervato a più non posso e non mi dilungherò: dovedolo usare sul cielo profondo non me ne può fregare di meno e se proprio si voleva abolire bastava allungare la focale ma sarebbe pesato come il nexus, tradendo quindi quel desiderio di spingere al massimo il compromesso bontàottica-meccanica-peso-dimensioni. M31 non l'avrei vista comunque diversa; avrei migliorato invece l'uso terrestre di cui a miyauchi non importava un fico secco.
................



:wink:
Concordo quasi su tutto, meno sul più importante :lol: :mrgreen: .
Avendo il Pleiades,(mia compagna) effettivamente ha cromatismo estremamente contenuto.
A mio avviso è il più bel binocolo. (ho il modello con maniglia formata dal cercatore).
A parte quanto sopra non credo però da solo avrebbe fatto la fama di Miyauchi.
Ho invece provato l'Exceed, ma non mi ha entusiasmato, al punto di fermarmi.
Miyauchi secondo me è sui Galaxy e Saturn che è stato agli onori prima e vittima dopo.
:wink:
Quanto al fatto che il cromatismo sul cielo non conti niente, proprio non sono d'accordo.
:twisted:
Sopra ... M31 non l'avrei vista comunque diversa.....
Ho avuto modo di leggere di osservazioni col semiapo di bracci a colori :mrgreen:
Davvero si crede che con il fluorite si sarebbero visti gli stessi colori.
Certe stelle importanti, vederle con colori spuri, non è certamente il massimo, anzi per me francamente intollerabile.
In conclusione, no alle minestre riscaldate, se ritorno ci deve essere, deve essere al di sopra della massa, tecnicamente e otticamente inattacabili.
Con queste premesse, ci si può permettere di non preoccuparsi di prezzi, basteranno le casse dei pochi fortunati compratori. In caso contrario, meglio lasciare.
:(
A quelli poi che vorrebbero un Miyauchi al prezzo popolare, purtroppo credo proprio non ci sia niente da fare, per il prezzo certo, ma anche per le possibilità di utilizzo che se non si vive in posti particolarmente vocati, sarebbe solo un inutile ingombro.
Comprare strumenti ottici, non è come comprare un telefonino, che ormai tutti riconoscono come bene primario.
Uno strumento è premessa di una passione, di conoscenze, di privazioni e anche di sacrifici, per cui anche un costo che a molti può apparire come cose da "casta", agli occhi dell'appassionato può anche apparire come elevato strumento di crescita culturale.
Non si mangia, non si mostra, ma riempie vuoti molto ampi.
Guardare lontano non necessariamente presuppone una rilassante distensione o un gioco per bambini viziati, lo può anche essere, ma è veramente un po' poco, viste le fatiche richieste per la realizzazione dello strumento qualitativamente al di sopra della mischia.
Mi scuso per lo spazio rubato alla discussione e per le divagazioni.
Saluti e cieli e panorami sereni a tutti.
Sergio


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