Vicchio ha scritto:
La capacità di sfruttare l'apertura o meglio , la luce raccolta dall'apertura, è un altro apio di maniche che dipende da tutto il progetto complessivo, dai diaframmi internio, ai prismi , ai materiali ai trattamenti.
Il test di apertura effettiva da come risultato l'apertura reale, fisica, tangibile, materiale a cui funziona il binocolo. Non è questione di sfruttare l'apertura, si tratta proprio di un taglio concreto di apertura esattamente come fa un diaframma!
I coating possono ancora fare schifo, così come i materiali, così come il progetto, che questi fattori
non li vediamo da questo test.
Quando tu dici:
tranne il caso in cui non sia presente un diaframma subito dietro che limiti l'apertura praticamente fin dall'inizioIo ti dico che è proprio questa misurazione che facciamo, in molti casi il diaframma non si trova subito dietro l'obiettivo ma magari nella cassa dei prismi oppure semplicemente hanno usato prismi più piccoli che è semplicemente un altro modo di diaframmare. Cosa cambia se il diaframma è messo subito dietro la lente o vicino ai prismi ? sempre un diaframma è... e più che sfruttamento si parla proprio di taglio fisico di una fetta esterna della lente.
Vicchio ha scritto:
Tornando al metodo in discussione non credo che il fascio di luce che esce frontalmente sia parallelo, quindi per avere una misura attendibile andrebbe misurato sulla faccia interna dell'obiettivo e non a una qualche distanza (anche minima) dalla faccia esterna, infatti ho letto di binoicli da 70mm cui hano misurato una diametro del fascio illuminato di ben 71mm...

cit. "
The Kronos 26x70 gives a razor sharp (edged) 70mm-71mm " lo trovo abbastanza assurdo,
La luce che esce frontalmente se viene fatto il test correttamente non diverge e se anche lo fa l'errore è molto piccolo se si misura il disco di luce proiettato ad una distanza minima dall'obiettivo.
Il fatto di misurare una apertura superiore a quella nominale può dipendere da due fattori:
- il test è stato fatto male, in particolare la torcia non era abbastanza distante;
- l'azienda del binocolo ha deciso così.
Vicchio ha scritto:
inoltre credo che la luce della prova dovrebbe provenire dall'infinito ed essere puntiforme, imho.
La luce dev'essere solo sufficientemente lontana per permettere una discreta assialità del sistema oculare-torcia, almeno una 30ina di cm è consigliabile.
La puntiformità in questo caso come la distanza infinita non c'entrano, non è richiesto un fronte d'onda piano.
ciao