1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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 Oggetto del messaggio: Re: Apertura effettiva dei binocoli
MessaggioInviato: martedì 19 aprile 2011, 23:04 
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Iscritto il: giovedì 24 agosto 2006, 21:52
Messaggi: 3511
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Binofilo del cielo
non so..questo test mi ha sempre lasciato qualche dubbio sulla reale utilità pratica; faccio qualche riflessione/domanda a ruota libera.
Che molti cinesi non fossero coerenti con il nominale era cosa nota, ma questo già si derivava dalla misura esterna della lente, inoltre una PU rotonda dovrebbe già garantire che i prismi non vignettino.
Non sapevo che miyauchi facesse la cresta sul diametro: che senso aveva allora definirli 77 o 141?
Ma poi dopo che ho scoperto se un 50 mm lavora a 47 o 50 mm cosa significa davvero? che informazione mi da? il percorso della luce è inverso e se ho una lente da 50 mm che mi porta la luce a un oculare che ha un diametro finale di 20 mm forse mi interessa di più sapere QUANTA luce di quella raccolta riesce a fornirmi, e quindi conta di più il concetto di illuminazione della pupilla. Poi ci sono di mezzo i prismi, la qualita del vetro, i diaframmi, i trattamenti antirifilesso, etc.
Ogni passaggio aria-vetro sappiamo che porta via il 2% di luce: se ho un 50 mm che lavora davvero a 50 con un oculare a 5 elementi quanto sarà differente da un 50 che lavora a 47 ma con un oculare a 4 elementi? Ho provato binocoli da 32 che erano più luminosi di un 40 che se la perdeva per strada: possibile che lavorasse a meno di 32?
Ancora: e la perdita di luce ai bordi? magari lavora all'apertura nominale ma se poi la trasmissione di luce decade ai bordi che me ne faccio? Se non ricordo male Salimbeni cercava di capirlo tramite un laser verde fatto passare trasversalmente lungo tutto il diametro della lente
Invece avevo pensato anni fa a rilevare la luce dall'oculare (una sorta di misurazione dell'illuminazione della PU), tramite un esposimetro spot intubato e applicato all'oculare alla sua giusta estrazione: funzionerebbe?
non so......ho sempre poche certezze, mi pongo dubbi e domande a cui non so rispondere con rigore; dite voi e correggetemi se qualche mio ragionamento non sta in piedi

l'arte è lunga, la vita breve,
l'esperienza fallace, il giudizio difficile

Ippocrate

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osservo con: due occhi....perchè two eyes is meglio che one...
ero Deneb (o se preferite...ero David Bowman…..)


Ultima modifica di Piero Pignatta il martedì 19 aprile 2011, 23:32, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Apertura effettiva dei binocoli
MessaggioInviato: martedì 19 aprile 2011, 23:24 
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Iscritto il: giovedì 15 ottobre 2009, 11:20
Messaggi: 976
Località: Gorla Maggiore ( Va )
Tipo di Astrofilo: Visualista
Alla fine penso che sia un dato come un altro, da valutare "con altri dati" per avere un quadro più complessivo della prestazione del binocolo.
Penso che vada preso in considerazione in modo a se stante solo nel caso, come quello degli angolati cinesi a 90° citati da Tulio, in cui per esempio un 100mm lavora come un 80mm, allora si che c'è una differenza che da sola può influire sulla decisone di acquistare o meno un binocolo.

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Osservo con:
Miyauchi: Galaxy 100mm,Pleiades 60mm; USM 10x50; TS 70mm 45°; Nikon: SE 8x32&12x50, Monarch7 8x30; GHT: MIL8x30&7x50;Swift: Audubon Tipo3 & HR5 MC 8,5x44,Kestrel 10x50 più altri... Zeiss Oberkochen 8x30, Zeiss Jena: Deltrintem 8x30 - Octarem 8x50 - Dodecarem 12x50; Docter 8x56; Helios: Aqulia 8,5x42; SARD 6x42; B&L 7x50 Mk41; Russi: Zomz 30x90 più altri.


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 Oggetto del messaggio: Re: Apertura effettiva dei binocoli
MessaggioInviato: mercoledì 20 aprile 2011, 7:01 
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Iscritto il: venerdì 5 giugno 2009, 15:25
Messaggi: 1130
Località: Udine
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Infatti. Questo semplice test non può certo avere la pretesa di essere esaustivo, ma comunque fornisce un parametro per una prima valutazione. Poi il giudizio complessivo deve tenere eventualmente conto anche di altri fattori, inclusi i gusti personali.
Giovanni

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http://remanzacco.blogspot.it/

Mior polente sence nuje, che nuje sence polente


Ultima modifica di gvnn64 il giovedì 21 aprile 2011, 17:11, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Apertura effettiva dei binocoli
MessaggioInviato: mercoledì 20 aprile 2011, 14:12 
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Iscritto il: sabato 10 gennaio 2009, 20:23
Messaggi: 3327
Località: Jesolo
Tipo di Astrofilo: Visualista
Tullio 2 ha scritto:
Ivan, dove sei ?

ha fatto il birichino ed è stato sospeso per un mese... :roll:

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Dob 16" JB

---> DOBSONIANI <---


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 Oggetto del messaggio: Re: Apertura effettiva dei binocoli
MessaggioInviato: giovedì 12 maggio 2011, 21:12 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
Il test è molto interessante, probabilmente lo faremo all'incotro di binomania.

Va fatto bene altrimenti escono risultati sballati, è fondamentale la distanza della torcia dall'oculare come la messa a fuoco impostata su infinito, cioè su onda piana in uscita.

Guardate che fra un 45mm ed un 50mm a parità di altre caratteristiche, fra cui i coating, c'è un buon 23% di luce di differenza, mica poco, si può notare ;)

ciao

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Dobson RP Astro Phoenix 16" equipaggiato con TS SWA 38mm 70°, ES 24mm 82°, ES 14mm 82°, Televue Ethos 8mm 100°, Astronomik 2" UHC, torretta Baader Maxbright con correttore di coma+tiraggio da 1.7x e coppia di Vixen NPL 30mm.

Binocolo Nikon EDG 8x42, Canon 10x30 IS


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 Oggetto del messaggio: Re: Apertura effettiva dei binocoli
MessaggioInviato: venerdì 13 maggio 2011, 8:04 
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Iscritto il: mercoledì 30 luglio 2008, 14:55
Messaggi: 642
Località: Ostia
Tipo di Astrofilo: Visualista
ivan86 ha scritto:

Va fatto bene altrimenti escono risultati sballati, è fondamentale la distanza della torcia dall'oculare



Infatti su un altro topic era proprio quello che domandavo: quale deve essere la distanza tra la torcia e l'oculare?
E' necessario l'uso di una torcia o va bene qualsiasi fonte luminosa magari convogliata in un punto?
Tu cosa ne pensi caro Ivan?

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stefanov


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 Oggetto del messaggio: Re: Apertura effettiva dei binocoli
MessaggioInviato: venerdì 13 maggio 2011, 8:44 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
La distanza fra oculare e torcia è importante per una questione di assialità e quindi posso solo dirti che più la torcia è distante dall'oculare e meglio è, il limite è quello di avere poi una torcia abbastanza luminosa da mostrare l'immagine proiettata dell'obiettivo in uscita.
Quindi esagerate con la distanza finchè la potenza della vostra torcia ve lo permette.

E' esattamente lo stesso trucco usato per il controllo della collimazione di un binocolo quando ci allontaniamo con lo sguardo dagli oculari, solo che questa volta è applicato al contrario.
Si cerca in pratica di avere il lobo di luce della torcia in asse con gli oculari, perchè ? perchè se questo lobo di luce entra con una certa inclinazione rischia di illuminare all'uscita degli obiettivi del binocolo una zona più grande dell'apertura effettiva del binocolo, praticamente non si avrebbe più un prolungamento di un cilindro di luce con base gli obiettivi.

Questa è l'unica spiegazione ragionevole che ho trovato, avevo pensato ad una considerazione sul concetto di distanza e raggi di luce paralleli, ma non è corretta. Infatti non stiamo cercando una sorgente di luce piana, un laser infatti (è un onda gaussiana ma è approssimabile ad un onda piana) non andrebbe bene in quanto il raggio uscirebbe "dritto" fuori dagli obiettivi del binocolo a meno di qualche dispersione.

Ricapitolando: la torcia più è lontana dagli oculari e meglio è, nel limite della sua potenza luminosa ovviamente. Viceversa la misura del disco di luce in uscita dagli obiettivi più viene fatta vicino a questi e meglio è, poichè si evita qualsiasi errore dovuto alla "divergenza" della luce.
Per evitare la divergenza è ancora importante avere una messa a fuoco impostata su infinito, poichè quando la messa a fuco è impostata su infinito il binocolo lavora su fronti d'onda piani.

ciao

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Dobson RP Astro Phoenix 16" equipaggiato con TS SWA 38mm 70°, ES 24mm 82°, ES 14mm 82°, Televue Ethos 8mm 100°, Astronomik 2" UHC, torretta Baader Maxbright con correttore di coma+tiraggio da 1.7x e coppia di Vixen NPL 30mm.

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 Oggetto del messaggio: Re: Apertura effettiva dei binocoli
MessaggioInviato: venerdì 13 maggio 2011, 9:39 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
MAH :roll: non mi faccio persuaso della cosa.... io rimango del parere che il diametro della lente obiettiva sia quello che si misura fisicamente con il calibro dall'esterno e che tale sia la misura da considerare, tranne il caso in cui non sia presente un diaframma subito dietro che limiti l'apertura praticamente fin dall'inizio, per il resto al penso come Deneb.

La capacità di sfruttare l'apertura o meglio , la luce raccolta dall'apertura, è un altro apio di maniche che dipende da tutto il progetto complessivo, dai diaframmi internio, ai prismi , ai materiali ai trattamenti.

Anche i nostri telescopi in certi casi non vengono sfruttati a tutta apertura, o perchè usiamo oculari particolari o perchè , penso a certi rifrattori corti, il fascio ottico viene diaframmato dal tubo del fuocheggiatore.

Tornando al metodo in discussione non credo che il fascio di luce che esce frontalmente sia parallelo, quindi per avere una misura attendibile andrebbe misurato sulla faccia interna dell'obiettivo e non a una qualche distanza (anche minima) dalla faccia esterna, infatti ho letto di binoicli da 70mm cui hano misurato una diametro del fascio illuminato di ben 71mm... :shock: cit. "The Kronos 26x70 gives a razor sharp (edged) 70mm-71mm " lo trovo abbastanza assurdo, inoltre credo che la luce della prova dovrebbe provenire dall'infinito ed essere puntiforme, imho.

ps. ce ne sono altri di "oversize":
B. and L. Discoverer 7x42 roof = 44 mm ?
Minox BD 10x58 ED BR = 60 mm ?
Che usino vetri magici? :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Apertura effettiva dei binocoli
MessaggioInviato: venerdì 13 maggio 2011, 13:27 
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Iscritto il: domenica 12 febbraio 2006, 21:26
Messaggi: 1712
Località: Ortona (Chieti, costa abruzzese meridionale)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
se non sbaglio proprio edz su cloudy nights aveva proposto un metodo con il laser e la carta millimetrata..
in pratica metto la carta millimetrata davanti agli obiettivi, poi lato oculari (regolati all'infinito) faccio passare il fascio del laser da un estremo all'altro della PU..
cosi avrò un puntino sulla carta millimetrata, poi scorrendo lungo una delle linee della stessa arrivo ad un altro puntino, all'infuori di questi due puntini il fascio non si vede più...la distanza fra i puntini segnati sulla carta millimetrata è il diametro effettivo..

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 Oggetto del messaggio: Re: Apertura effettiva dei binocoli
MessaggioInviato: venerdì 13 maggio 2011, 13:33 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
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Vicchio ha scritto:
La capacità di sfruttare l'apertura o meglio , la luce raccolta dall'apertura, è un altro apio di maniche che dipende da tutto il progetto complessivo, dai diaframmi internio, ai prismi , ai materiali ai trattamenti.

Il test di apertura effettiva da come risultato l'apertura reale, fisica, tangibile, materiale a cui funziona il binocolo. Non è questione di sfruttare l'apertura, si tratta proprio di un taglio concreto di apertura esattamente come fa un diaframma!
I coating possono ancora fare schifo, così come i materiali, così come il progetto, che questi fattori non li vediamo da questo test.

Quando tu dici: tranne il caso in cui non sia presente un diaframma subito dietro che limiti l'apertura praticamente fin dall'inizio
Io ti dico che è proprio questa misurazione che facciamo, in molti casi il diaframma non si trova subito dietro l'obiettivo ma magari nella cassa dei prismi oppure semplicemente hanno usato prismi più piccoli che è semplicemente un altro modo di diaframmare. Cosa cambia se il diaframma è messo subito dietro la lente o vicino ai prismi ? sempre un diaframma è... e più che sfruttamento si parla proprio di taglio fisico di una fetta esterna della lente.

Vicchio ha scritto:
Tornando al metodo in discussione non credo che il fascio di luce che esce frontalmente sia parallelo, quindi per avere una misura attendibile andrebbe misurato sulla faccia interna dell'obiettivo e non a una qualche distanza (anche minima) dalla faccia esterna, infatti ho letto di binoicli da 70mm cui hano misurato una diametro del fascio illuminato di ben 71mm... :shock: cit. "The Kronos 26x70 gives a razor sharp (edged) 70mm-71mm " lo trovo abbastanza assurdo,

La luce che esce frontalmente se viene fatto il test correttamente non diverge e se anche lo fa l'errore è molto piccolo se si misura il disco di luce proiettato ad una distanza minima dall'obiettivo.
Il fatto di misurare una apertura superiore a quella nominale può dipendere da due fattori:
- il test è stato fatto male, in particolare la torcia non era abbastanza distante;
- l'azienda del binocolo ha deciso così.

Vicchio ha scritto:
inoltre credo che la luce della prova dovrebbe provenire dall'infinito ed essere puntiforme, imho.

La luce dev'essere solo sufficientemente lontana per permettere una discreta assialità del sistema oculare-torcia, almeno una 30ina di cm è consigliabile.
La puntiformità in questo caso come la distanza infinita non c'entrano, non è richiesto un fronte d'onda piano.

ciao

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