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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 16 agosto 2012, 13:22 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ti rispondo io, vediamo se loro la pensano come me. Dipende tutto da come sono messi i prismi, potrebbe essere conditionally aligned o no, ossia se i prismi non sono perfettamente allineati nella stessa maniera i campi visivi potrebbero non coincidere quando sono perfettamente collimati.
Mi stavo domandando se la cosa può avvenire in una torretta binoculare.
Questa è più difficile da dire. Ora la mia l'ho venduta, non posso fare prove.

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MessaggioInviato: venerdì 17 agosto 2012, 12:12 
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Iscritto il: venerdì 25 marzo 2011, 10:16
Messaggi: 15
DrakeRnC ha scritto:
Ciao a tutti :-)
Vorrei approfittare di questo interessante topic e degli esperti che qui si confrontano, per fare una domanda banale ma, per me, utile da sapere: supponiamo di avere uno strumento avente l'asse meccanico (i due semi-tubi) regolabile, ma i prismi fissi e non regolabili. Potendo, quindi, allineare solo gli assi meccanici, riusciro' ad ottenere uno strumento collimato in senso stretto, o potro' ottenere solo uno strumento 'conditionally-aligned'?
Vorrei fare la stessa domanda anche riguardo al 'campo di massimo contrasto' ma ho paura di accendere flames, quindi al limite ignorate la mia ultima domanda :-)

Ciao Piero,

vediamo se ho capito bene lo strumento che ipotizzi.

- I due gruppi ottici non hanno all’interno regolazioni né sui prismi né sulle altre parti ottiche

- Lo strumento dovrebbe permettere la regolazione dell’IPD, della distanza interpupillare.

Gruppi ottici siffatti non permettono una propria collimazione interna, quindi la qualità ottica che avranno dipenderà dalla qualità della lavorazione e dell’assemblaggio in fabbrica.

La regolazione della IPD potrebbe avvenire con una cerniera come nella maggior parte dei binocoli, oppure facendo slittare lateralmente una metà dello strumento così come accade nei Flak 10x80.

Ciascun mezzo strumento dovrebbe essere dotato di una regolazione alto–basso e destra-sinistra, per esempio alloggiandolo in una struttura simile a quella che aggiusta i mirini cercatori ottici (i due cerchietti con tre viti ciascuno). Altre soluzioni meccaniche le trovi cercando un po’ per internet.

La fattibilità da un punto di vista meccanico, la sua precisione e stabilità non sono oggetto della tua domanda e quindi non affronto questo tema, anche perché non mi sono mai cimentato in questo tipo di costruzione e non ti saprei dire molto. Parto dal presupposto che un buon attrezzista sappia realizzare l’accoppiamento con la necessaria qualità meccanica.

La tua domanda invece è:

< Potendo, quindi, allineare solo gli assi meccanici, riusciro' ad ottenere uno strumento collimato in senso stretto, o potro' ottenere solo uno strumento 'conditionally-aligned'?>

Prendiamo il caso della IPD ottenuta per slittamento laterale. Non essendoci la rotazione dei due mezzi strumenti impartita dalla cerniera (o snodo, parola che preferisco), non ci sarà perdita della collimazione del binoscopio ottenuto quando variamo la IPD. Quindi l’allineamento dei due assi ottici, ottenuto attraverso i due sistemi stile mirino cercatore, è tutto quello che serve. A meno di svarioni costruttivi nei due mezzi strumenti (vedi i quattro punti citati qualche post fa, ma potrebbero essercene altri), non solo gli assi ottici dei due mezzi strumenti saranno allineati, ma conseguentemente anche il campo di visione a infinito coinciderà. La qualità ottica dipenderà invece dalla precisione con cui sono stati assemblati i mezzi strumenti.

La variazione della IPD ottenuta aprendo e chiudendo lo snodo centrale è una soluzione sconsigliabile in grosse strutture, per la difficoltà meccanica di realizzazione e d’uso e per le complicazioni nella collimazione. Bisognerà infatti allineare gli assi ottici dei due mezzi strumenti all’asse dello snodo. Anche qui si agirà sulle strutture tipo mirino cercatore e - senza descrivere adesso la procedura perché, come detto, lo snodo non è consigliabile - ti confermo che è possibile ottenere la collimazione del binoscopio, cioè l’allineamento degli assi ottici con quello meccanico e uguali campi di visione a infinito. Sulla qualità ottica stesso commento che nel caso della IPD a slittamento.

Ora vediamo cosa c’è di diverso tra un buon binocolo e la costruzione che abbiamo ipotizzato.

In un binocolo con buona qualità ottica e meccanica i due mezzi binocoli vengono costruiti meccanicamente e poi assemblati otticamente usando per riferimento costante l’asse della tornitura conica dello snodo centrale. Ogni tornitura, fresatura, filettatura di ciascun mezzo corpo viene fatta usando per riferimento lo snodo centrale. Come sottolineato da più autori, il cuore di un binocolo è il suo snodo.

Quando sui corpi dx e sx verranno assemblate le parti ottiche, ciascuna di queste troverà a dx e sx alloggiamenti quasi gemelli, in modo da potere garantire ai due assi ottici un percorso quasi parallelo all’asse dello snodo.

Quasi.

Nella realtà le lavorazioni meccaniche avranno qualche tolleranza (minima, ma ci sarà), così come le avranno le parti ottiche, soprattutto i prismi. Questi ultimi sono la parte che più imprecisione introduce, e sono i principali responsabili del disallineamento tra assi ottici dei mezzi binocoli e asse meccanico dello snodo. Per questo ogni binocolo ha un punto del percorso ottico regolabile (possono essere le lenti obiettive, i prismi, gli oculari), per fare trovare al gruppo ottico l’allineamento con l’asse meccanico dello snodo. Dato che l’asse meccanico dello snodo è quello che ha fatto da riferimento per ogni altra lavorazione dei due mezzi corpi, allineare ciascun asse ottico allo snodo meccanico è come dire allineare ciascun asse ottico all’asse meccanico del suo mezzo corpo. Perciò durante l’allineamento degli assi ottici otteniamo dunque i classici due piccioni:

- il parallelismo degli assi ottici per tutto il range IPD

- il miglior allineamento reciproco dei vari gruppi ottici all’interno di ciascun mezzo binocolo

Il secondo piccione è quello che fa la differenza fra un buon binocolo e lo strumento che ipotizzavamo. Là infatti non potevamo intervenire sull’allineamento delle parti ottiche di ciascun mezzo strumento e dovevamo accontentarci di quanto fatto in fabbrica.

Di tutti i punti su cui intervenire in un binocolo l’inclinazione indipendente dei 4 prismi è quella che offre maggiore escursione ma è anche quella che rischia di introdurre problemi se non usata correttamente. La pupilla a occhio di gatto è il prodotto estremo di una esageratissima inclinazione dei prismi, e il fenomeno è quasi sempre è associato a una forte divergenza degli assi (convergenza delle immagini), frutto anche essa della eccessiva inclinazione. In tale quadro è ovvio che i campi di visione a infinito non coincideranno, giacchè il binocolo è scollimato. Se vai indietro di qualche post leggerai che, se si usa come si deve il sistema a inclinazione indipendente dei prismi, non si introducono problemi particolari.

Ciao Carlo


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MessaggioInviato: venerdì 17 agosto 2012, 21:56 
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Iscritto il: venerdì 9 ottobre 2009, 21:10
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao Carlo,
Ti ringrazio x i tuoi chiarimenti, devo dire che mi si stanno iniziando a chiarire diversi dubbi che nutro :-)
Ho dato poche informazioni su quella che e' l'idea sulla quale sto meditando, e quindi ho approfondito poco i relativi aspetti tecnici. Mi consentirete di scendere un po' nel dettaglio, anche se e' probabilmente piu' un argomento da 'autocostruzione', ma alla fine della giostra tutto si riduce al problema della collimazione, quindi tutto sommato penso di essere in-topic.

Quindi :-)

Tutto nasce dalla valutazione, che sto facendo ultimamente, di quello che dovrebbe essere il mio strumento idele in base alle mie esigenze osservative: sito urbano/suburbano con alto IL, vocazione al'osservazione planetaria, sporadiche trasferte osservative e quasi sempre in concomitanza con le vacanze. Da queste condizioni preliminari, mi sono fatto l'idea che il 'mio' strumento dovrebbe avere piu' o meno queste caratteristiche: diametro fra gli 80 ed i 100mm, LF Medio-lunga (diciamo fra F8 ed F12?) Per consentire di 'spingere' gli ingrandimenti, peso <= di 6kg, per consentirne un trasporto agevole e per poter ridurre al minimo il peso e soprattutto l'ingombro del supporto (treppiede+testa), budget sui 1200 euro al massimo.
Tanto detto, basta una veloce indagine di mercato x capire che uno strumento cosi' non esiste, a meno di non avere la fortuna di trovare nell'usato un miyauchi saturn (pero' sforando di brutto il budget, con ogni probabilita'), o un Vecchio Vixen BT80, che pero' non mi pare sia facile trovare, e del quale fra l'altro mi sembra che Salimbeni fece una recensione non proprio entusiastica.
I vari Nexus o APM sarebbero vicini a quello che mi serve, ma mi pare che il peso sia piu' vicino agli 8 che ai 6kg, ed inoltre non sono particolarmente vocati agli alti ingrandimenti.

La soluzione sulla quale sto riflettendo quindi, da appassionato oltre che di astronomia, anche di autocostruzione e di meccanica, e' se non sia possibile realizzare un binoscopio con queste caratteristiche, partendo da due tubi maksutov da 100mm.

Per quanto riguarda la meccanica, sarebbe certamente possibile realizzare, con una attrezzatura di base (un trapano a colonna decoroso dotato di morsa a croce, un set di punte da fresa da ferro, un paio di maschi per filettare) un sistema di supporto per i due tubo, realizzato in ergal o, al limite, in avional, che consenta di avere una rigidezza meccanica adeguara e, senza ricorrere al sistema con le 'tre vitine' stile cercatore, un sistema di collimazione sufficientemente rigido, che consenta, senza complicarsi troppo la vita, quanto meno la regolazione di un semitubo in azimuth e dell'altro in altezza.
La stessa attrezzatura da autocostruttore non consentirebbe pero' di realizzare un sistema di regolazione della IPD mediante spostamento di un semitubo, xche le lavorazioni da realizzare e le relative tolleranze sarebbero assolutamente oltre le possibilita' degli utensili descritti precedentemente.
La soluzione, quindi, mi e' stata suggerita (o meglio l'avrei spudoratamente copiata :-) ) da un certo giapponese ben noto :-) e potrebbe consistere nell'usare 2 diagonali a 90°, con attacco T2 (i baader, x intenderci) connessi fra loro con un fuocheggiatore t2 elicoidale non rotante della Borg. Il tutto ovviamente x ognuno dei semitubi. Non sarebbe una soluzione economica (tutto l'ambaradan costerebbe oltre 600 euro, x la sola parte dei deviatori), ma si potrebbe ottenere una qualita' ottica decente, ed un sistema di regolazione dell'IPD meccanicamente valido e preciso, seppur privo della regolazione della collimazione dei prismi.

Termino dicendo che non sono ancora certo che il gioco valga la candela... conti alla mano mi costerebbe probabilmente meno comprare un Nexus 100, e sostituire il mio treppiede con uno piu' compatto e leggero ma dalla portata analoga :-)

Insomma, questi sono i miei 2 centesimi :-)

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Ciao a tutti,
Piero :)

Acro 152mm F8, Skywatcher Mak 127/1500, Bino Vixen BT80-MA
HEQ5 PRO, Testa Fluida Cullmann su stativo Manfrotto.
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http://www.studiomessineo.it/astronomia (in costruzione)


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MessaggioInviato: sabato 18 agosto 2012, 10:24 
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Il sistema che proponi potrebbe funzionare, ma non con il fuocheggiatore Borg interposto, che non ha la sufficiente rigidità. Basta che fletta appena che si scollima tutto.

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MessaggioInviato: sabato 18 agosto 2012, 10:37 
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Avevo pensato a quello proprio xche, essendo un fuocheggiatore, dovrebbe garantire sufficiente rigidita' con i carichi in gioco.... poi naturalmente non l'ho mai provato: dici che non e' sufficientemente rigido?

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MessaggioInviato: sabato 18 agosto 2012, 12:52 
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Io non ce l'ho, però ho sentito che non è molto rigido. D'altra parte non può esserlo perchè è estremamente corto. Per lo scopo per cui è nato va bene, perchè va in fondo al treno ottico, e ci vanno solo gli oculari. Se ne metti due per fare la messa a fuoco fine, uno per oculare andrà bene, ma non prima o nel mezzo ai prismi perchè non potrebbe sostenere il grande braccio di leva.

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MessaggioInviato: sabato 18 agosto 2012, 13:32 
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Capito...
Mi sa che questo progetto diventa sempre piu' lontano :-)

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Ciao Carlo, al di la della più o meno velata polemica con Ivan, sulla quale neppure mi azzardo a mettere becco, non essendo abbastanza competente in materia, credo si debba riconoscere che hai la capacità di spiegare molto bene i tuoi concetti, grazie anche ad una prosa molto curata e di ciò te ne va dato merito, a mio avviso.

Stefano

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Stefano
Binocoli: Nexus 100; Vortex Vulture 10x50; Pentax Papilio 6,5x21
Telescopi: Dobson GSO 300 deluxe; WO Zenithstar 66SD


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MessaggioInviato: domenica 19 agosto 2012, 18:01 
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Iscritto il: venerdì 25 marzo 2011, 10:16
Messaggi: 15
Non sono abituato a complimenti e ..... adulazioni.
Il piacere mi viene dalla constatazione che alcuni concetti ti sono arrivati e che, forse, li hai graditi.
Ti ringrazio di avermi dato questo piacere.

Cordialità e simpatia Carlo


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