Sempre sabato notte, oltre alla magnitudine limite binoculare, ho provato a fare degli esperimenti montando un filtro (sì uno solo, l'unico che già possedevo) Astronomik UHC sul TS APO angolato 90 gradi - 70mm - 18x/25x/30x. E' stata un'esperienza molto interessante. Da un cielo mediamente inquinato (SQM-L 20.6) ho provato a puntare vari oggetti deep-sky nebulari, alternando lo stesso occhio tra l'oculare con il filtro e quello senza. Su M27 ed M57 l'aumento di contrasto è stato notevole, direi quasi impressionanate. A bassi ingrandimenti (11-18x) sulla nebulosa Velo, usare o non usare il filtro significava vedere o non vedere la nebulosa, mentre a maggiori ingrandimenti (25x, 30x) la differenza era meno marcata (come credo fosse prevedibile). La visione più interessante è stata la zona della Nord America, in quel momento a 45 gradi di altezza sull'orizzonte: ad 11x, con l'UHC, la nebulosa si iniziava a vedere discretamente, in particolare era piuttosto facile l'area del "Golfo del Messico", più difficoltosa la zona della "Pellicano". Senza filtro non si vedeva un accidente. Un'esperienza interessante, è stata quella di guardare con entrambi gli oculari, uno che montava il filtro, ed uno senza: dopo un momento di disorientamento, riuscendo a fondere le immagini prodotte dai due occhi, si aveva un effetto carino, con la nebulosa visibile (seppure più debole) e le numerosissime stelle di campo come nell'osservazione senza filtri.
In conclusione, credo di poter trarre il seguente insegnamento: nell'osservazione delle nebulose ad emissione a bassi ingrandimenti, con un cielo mediamente inquinato, un filtro UHC aiuta parecchio, mentre ad ingrandimenti più elevati, il guadagno c'è, ma è molto meno sensibile.
Naturalmente, per uno strumento così piccolo, il filtro UHC è forse un po' al limite (fondo cielo molto scuro); ma quello avevo da provare e, tutto sommato, mi ritengo soddisfatto dall'esito del test.
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Mior polente sence nuje, che nuje sence polente
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