La "scimmia" per questo strumento mi venne nel lontano febbraio 2019, in occasione di un incontro tra astrofili, tra questi c'era anche Piergiovanni Salimbeni che molto gentilmente portò il suo "Doc" da farmi provare e fu amore a prima vista.
Questo agosto (dopo 54 mesi) grazie all'aiuto di Piero Pignatta, sono finalmente riuscito a placare la scimmia.
Se volete leggere una vera recensione su questo strumento, andate direttamente su Binomania, trovate diversi articoli sul tema oltre a quello che personalmente ritengo il report di gran lunga più completo e articolato presente sul web (considerati anche i vari CN, allbinos, birdforum, ecc), io mi limiterò ad un confronto (
improprio viste le differenze di diametro e ingrandimento) con gli altri due binocoloni che posseggo, un
William Optics 22x70 apo e un
Vixen Ark 30x80Per fare cio, invece di apparecchiare tre stativi, ho preparato un accrocchio che mi permette di avere i tre bino allineati tra loro sulla stessa "testa", con sotto il manfrottone 161 che con gli alti carichi non ha problemi.
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Bino_triplete_3.JPG [ 1.15 MiB | Osservato 13748 volte ]
Come faccio sempre iniziamo con i "numeri"
WO 22x70:
- Dimensioni e peso - 41 (48 con paraluce estratti) x 23 x 11 cm - 4,0 kg (con piastra e senza tappi)
- ingrandimento - 22x, misurato - 21,5x;
- campo reale - 3°, misurato - 2,98°;
- pupilla d'uscita - 3,18 mm, misurato 3,25 mm.
Vx 30x80:
- Dimensioni e peso - 33 x 23 x 11 cm - 2,5 kg (con piastra e senza tappi)
- ingrandimento - 30x, misurato - 29,5x;
- campo reale - 2,3°, misurato - 2,14°;
- pupilla d'uscita - 2,67 mm, misurato 2,72 mm.
Doc 40x80:
- Dimensioni e peso - 55 x 21 x 11 cm - 5,1 kg (con piastra e senza tappi)
- ingrandimento - 40x, misurato - 40x;
- campo reale - 2,2°, misurato - 2,16°;
- pupilla d'uscita - 2 mm, misurato 2 mm.
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Docter Aspectem 40x80 ED_07.jpg [ 826.43 KiB | Osservato 13748 volte ]
Il primo confronto che ho fatto (l'unico di tipo "quantitativo" essendo quasi indipendente dal diverso ingrandimento) e sulle caratteristiche del campo.
Curvatura di campo (ovvero differenza di fuoco tra centro e bordo dell'immagine):
- 22x70 - il campo è discretamente piano, sul paesaggio si comincia ad avvertire la sfocatura da circa l'80% del campo, la differenza di messa a fuoco tra centro e bordo è di circa mezza diottria secondo la scala graduata sugli oculari (il binocolo ha la messa a fuoco indipendente sugli oculari);
- 30x80 - ha una discreta curvatura di campo avvertibile già dai 2/3 del campo (65/67%), la differenza di messa a fuoco tra centro è bordo è di circa 1,2 diottrie, calcolato rapportando l'escursione totale del "ponticello" rispetto a quella della variazione del fuoco (il binocolo ha la messa a fuoco centrale);
- 40x80 - campo completamente piatto, nessuna variazione di fuoco tra centro e bordo, sia ad infinito, sia alla minima distanza di fuoco pari a una 15na di metri (il binocolo ha la messa a fuoco indipendente sugli oculari).
Questa immagine riassume la curvatura di campo dei tre binocoli, palesi le differenze tra
22x70 e
30x80, mentre del
40x80 il cellofono non è riuscito ad inquadrare i bordi dell'enorme campo (i campi apparenti "ricalcolati" sono rispettivamente 64,0°, 63,1° e 86,4°), nell'immagine i rapporti tra gli ingrandimenti sono corretti.
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Bino_triplete_5.jpg [ 477.35 KiB | Osservato 13748 volte ]
Geometria del campo (grado di distorsione dell'immagine dalla perfetta "ortoscopicità"):
- hanno tutti un certo grado di distorsione a cuscinetto (solitamente voluta per evitare l'effetto "palla rotolante"), a vedere il grado di deformazione, inflessione verso il basso della linea dei terrazzi degli edifici (vedere immagine seguente), il più "ortoscopico" è il 30x80 con una distorsione forse inferiore al 5%, mentre è intorno al 7% nel 22x70 e nel 40x80 (in questultimo è maggiormente visibile solo per via del maggior ingrandimento).
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Bino_triplete_4.jpg [ 636.19 KiB | Osservato 13748 volte ]
Spettro secondario (il celeberrimo cromatismo), prove e immagini (anche qui i rapporti tra gli ingrandimenti sono corretti) fatte sotto un bel sole con superfici fortemente illuminate:
- 22x70 - anche in condizioni di pieno sole il cromatismo è appena accennato, il suo doppietto ED spaziato in aria (come in un normale rifrattore astronomico) restituisce una leggera e molto fine linea indaco da una parte e ambra dall'altra sul bordo dei tralicci, ma è cosa che va cercata, viene in aiuto il fatto che l'obiettivo ha un disteso rapporto focale di f/6,14 tirati a "soli" 22x;
- 30x80 - beh, questo è il suo punto debole, essendo un tipico acromatico con doppietto cementato ad f/4 tirato a ben 30x, qui l'orlo violetto sui bordi dei tralicci è ben visibile e di una certa estensione, dall'altro lato un molto meno esteso orlino verde, diciamo che l'osservazione diurna in pieno sole non è il suo forte;
- 40x80 - perfetto! Assolutamente apocromatico!!! Credevate scrivessi questo... e invece no. Anche lui ha le sue piccole imperfezioni cromatiche, infatti come nel 22x70, essendo anche lui un doppietto spaziato in aria, per quanto fini e appena accennate, restituisce un po di "colore", un bordino azzurro da una parte e un ambra-arancio dall'altro, anche lui ha un rapporto focale disteso pari a f/6,25 (che aiuta non poco) ma comunque tirato a ben 40x (che non aiutano per nulla), diciamo che ha quasi lo stesso grado di cromatismo del 22x70 ma con quasi il doppio degli ingrandimenti.
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Bino_triplete_6.jpg [ 496.24 KiB | Osservato 13748 volte ]
La prima cosa che ho notato, è che nonostante le condizioni fossero per nulla ottimali, il
30x80 si è difeso più che bene contro i due ED, nel senso che a parte il cromatismo (è l'unico acromatico del gruppo) il binocolo fa delle belle immagini (nel senso che ha delle belle lenti lavorate bene), con una ottima definizione al centro e un contrasto più che discreto, gli altri due in piena luce si comportano molto meglio, intanto perché all'atto pratico di cromatismo non ne hanno (te lo devi andare a cercare sui tralicci in pieno sole, altrimenti non lo vedi) e poi comunque hanno degli obiettivi ottimamente lavorati (inutile dire che sono tutti e tre
perfettamente collimati).
Rispetto agli altri, il plus del
40x80 è che ha un campo immenso, pensate che ha un campo reale appena più esteso (2,16° vs 2,14°) del
30x nonostante i 10 ingrandimenti in più e soprattutto perfettamente "piani", non ho notato scadimento da altre aberrazioni sui bordi, ma queste considerazioni le farò con maggior cognizione di causa dopo le osservazioni notturne.
Infatti le stelle sono "bastarde" e imperfezioni del campo (trasparenza, aberrazioni e planeità) te le tirano fuori subito, infatti aspetto il
40x80 alla verifica del suo campo piatto (di giorno ok, ma di notte?), ma mi aspetto anche un "recupero" del
30x80, infatti di notte il cromatismo è molto meno invasivo (o proprio per nulla) e quello che conta è la capacità di focalizzazione.
Alla prossima puntata.