Ciao Riccardo, io mi trovo in sintonia con gli altri amici del forum. Arrivi ad un punto dove hai un telescopio altamente elettronico ... che non ti fa vedere una mazza!
Una semplice battuta, per dire che quando si compra un telescopio non bisogna assolutamente perdere di vista quelli che sono i criteri fondamentali.
1) Il diametro dell'obbiettivo. Più è grande e più luce raccoglierà il telescopio, permettendo di mostrare oggetti via via più deboli. Dal diametro dipende anche il potere risolutivo, cioè la capacità di separare due punti vicini, come può essere un dettaglio planetario o una stella doppia. Inoltre all'aumentare del diametro crescono gli ingrandimenti sopportati: preferiresti osservare Saturno 50 volte più grande che ad occhio nudo oppure 300 volte?
2) La lunghezza focale del telescopio. Più ce n'è a parità di diametro e più il telescopio sarà esente dalle varie aberrazioni, comprese quelle indotte da una eventuale scollimazione.
La trasportabilità è un'esigenza che in certi frangenti non deve essere sottovaluta: alcune persone hanno dei problemi fisici per esempio. Però se sei in forze lascia che ti dica che è un non-problema. Insomma, se Andrea Boldrini trasporta senza tanti problemi un Binodobson da 24" io direi che possiamo tutti scarrozzarci un Dobson da 6", te che dici?

L'unica attenzione è da prestare al fatto che un Dobson è sconsigliabile laddove si abiti in un piano elevato di un palazzo senza ascensore, oppure se si osserverà prevalentemente da un terrazzo di dimensioni standard: nel primo caso a causa della scomodità del trasporto e nel secondo a causa del fatto che rischi di puntare la ringhiera piuttosto che gli astri!
Per quanto riguarda il timore di non riuscire a trovare gli oggetti ti comprendo, lo abbiamo avuto tutti i primi tempi, ma anche questo è un problema inesistente. Prova a fare questo esperimento: armati di pc e vai in un prato sotto un cielo di campagna, quando non c'è la Luna, e confronta quello che vedi con Stellarium (software planetario freeware) con quello che vedi ad occhio nudo. Scommettiamo che dopo 5 minuti riconosci tutte le costellazioni, ed i pianeti? Poi si procede per gradi, magari si inizia col binocolo e poi si finisce col telescopio, e si comprano dei libri per imparare a riconoscere le costellazioni e ad usare il telescopio. Ma vuoi mettere la soddisfazione della scoperta, ripercorrere i passi di Galileo, Messier, Herschel? Che gusto c'è - dico per chi deve imparare, non per chi è già capace e cerca solo un po' di comodità - a premere un bottoncino e fare tutto in automatico?
Se ti va prova a dare una letta anche
QUI, è una guida alla scelta del primo telescopio che ho scritto nel mio blog.

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Mi chiamo: Saverio Falciani -
Il mio blog: AMICO DELLE STELLEOsservo con: GSO Deluxe 250/1250; Intes-Micro MN 68 152/1216; Sky-Watcher Startravel 80/400; Heyford 60/700; Salmoiraghi & Viganò Magellano 10x50; Breaker 12x60 e 7x35.