Ciao a tutti, sono Alessandro e vivo in Francia.
Mi scuso in anticipo per il post lunghissimo e farcito di domande, in compenso vi risparmio il “sin da bambino blablabla” sono sicuro che qualcuno apprezzerà, cosi’ mi faccio subito qualche amico ^^
Vi sto “studiando” da qualche tempo (ho letto anche l’interessante ed esaustiva guida di Fulvio Mete, che ringrazio ed a cui vanno i miei complimenti in quanto mi ha chiarito tantissimi punti oscuri) ed ho scartabellato su forum francesi e US non tanto, almeno non solo, per cercare il miglior telescopio per iniziare ma per imparare a “ragionare astro” e proiettarmi nella durata in questa passione.
Ed è per questo, oltre che per farvi un saluto, che mi manifesto oggi, perché mi aiutiate a validare il ragionamento che ho costruito.
Prima di definire cosa mi piacerebbe osservare vorrei partire da un’esigenza primordiale che è quella caratteriale: devo precisare che ho un carattere estremamente entusiasta, ho bisogno di di avere soddisfazioni immediate, soprattutto in passioni come questa in cui saro’ soprattutto da solo a gestire i primi passi. Non sono uno che ha la pazienza di aspettare, per proiettarmi nella durata devo imparare subito qualcosa e fare anche piccoli passi ma costanti, altrimenti, capite le prime cose, mi stufo. Per fare un esempio, quando mi fu insegnato come dare matto del barbiere, dell’imbecille o di Anastasia poi ho continuato a studiare e progredire da solo ed oggi gioco ancora a scacchi, quando alla stessa epoca, fui messo a studiare solfeggio e scale musicali su un pianoforte, senza imparare neanche a suonare Bianco Natale, anche se meccanicamente, mi stufai dopo poco ed oggi, ahimé, non suono alcuno strumento.
Ergo, per tornare all’astronomia, mi serve uno strumento che sia “efficace” immediatamente, che mi stupisca e che mi dia la voglia e la libertà di sperimentare varie cose prima di trovare davvero la mia strada.
Escludendo quindi i passaggi di un astrofilo già più esperto, come la fotografia o l’osservazione minuziosa del deep che, a quanto ho capito, richiedono di aver percorso un bel po’ di strada prima di rivelarsi appaganti, se mi limitassi alla scelta per i motivi caratteriali di cui sopra, mi è sembrato di capire che dovrei prendere un Dobson ad occhi chiusi, o meglio, spalancati, proprio per la sua stupefacente capacità di catturare la luce. Il problema che mi pongo, pero’, è l’utilizzazione e la trasportabilità. Al momento i club di astrofili non sono vicinissimi a casa e non ho grandissime chances di condividere con altri delle escursioni, almeno nell’immediato, pero’ non vorrei completamente precludermi la possibilità.
I miei punti di osservazione privilegiati saranno: un terrazzo a piano terra con bella vista ampia su cielo ma con due lampioni quasi puntati contro, in stile interrogatorio di 3° grado in film poliziesco americano, e, ad una distanza accettabile dal primo punto di osservazione, un settimo piano, ben protetto dalla luce, con fetta di cielo decente, discretamente ampia ma non enorme. In ogni caso penso che saro’ portato a trasportarmi in giro lo strumento fra queste due postazioni.
Tormentato dall’indecisione ho, per il momento, selezionato i Mak con supporto eq-3, tipo Mak 127/1500 o un 150/1800, che sembrano sposare le esigenze immediate e pensavo di riservare l’acquisto eventuale di un Dobson, per soffermarmi di più sul deep, per un secondo momento. Avevo anche pensato di evitare il GOTO, sia per contenere il budget (che ho stimato sufficiente intorno ai 600€ +-100€), sia perché non mi sembra utilissimo, almeno non mi affascina più di tanto, anche se mi oriento malissimo anche nel corridoio di casa, mi sembra più divertente andare a cercarsi da soli gli oggetti da osservare (sbaglio?). Piuttosto nel caso pensavo di prendere il motorino per seguire il movimento che in negozio mi hanno detto costi, più o meno, sui 100€.
Se invece mi dite che il Dobson è “vivibile” nonostante le dimensioni e puo’ garantirmi quell’effetto stupore e la flessibilità necessaria, allora forse potrebbe essere bene partire con quello e conservare lo spread di prezzo per un futuro telescopio che possa aprirmi eventualmente a fotografia ed a movimenti robotizzati.
Insomma il punto su cui proprio non riesco a decidermi è: da dove parte e come evolve un astrofilo? Voi da cosa siete partiti e cosa vi ha spinto a dirigervi verso l’astrofilo che siete oggi?
I continui aggiustamenti manuali per avere sempre l’oggetto ben centrato quanto sono noiosi, quanto impattano una seduta di osservazione? Quanto un motorino è davvero fondamentale?
Non ho mai guardato da un telescopio piccolo, ho frequentato sempre e solo osservatori e quando ho visto per la prima volta gli anelli di Saturno sono rimasto a bocca aperta, un’osservazione deep da la stessa emozione folgorante? O più forte addirittura rispetto ad una “semplice” osservazione planetaria? (Si, immagino, ora mi direte ”vai a guardare direttamente nei telescopi che hanno i soci di un club, e fatti un’idea tua”, provero’ a farlo, promesso, ma a voi, che emozione ha dato il passaggio dai pianeti al deep (o viceversa)?Cosa preferite e perché?)
Ci sono marche da evitare assolutamente per telescopi e filtri?
Quali sono i filtri “indispensabili” (Cosi’ mi regolo anche per il budget extra)?
I negozi online come astroshop e teleskop-express sono affidabili o meglio rivolgersi a negozi specializzati in astronomia e fisicamente presenti in città?
Ho dimenticato qualcosa?
Scusate per la lunghezza, se siete arrivati a leggere fin qui sappiate che vi devo una birra.
Grazie a tutti.
