Ciao e benvenuta.
Per il telescopio anch'io ti consiglio un dobson goto, per restare ne budget un 300mm truss come quello che Orion USA
http://www.astroshop.eu/orion-dobson-skyquest-xxg12-n-305-1500-truss-tube-goto-telescope/p,22786che è con tralicci smontabili rispetto al collassabile ma non divisibile e quindi più pesante della Skywatcher
http://www.otticasanmarco.it/catalog.asp?page=prod&prodID=2778&famId=2.
In questo modo ti restano soldi per gli accessori come oculari e filtri.
Ti consiglio sempre il dobson rispetto allo Schmidt-Cassegrain su forcella goto innanzitutto per la notevole differenza di diametro che puoi comprare a parità di prezzo. Inoltre il campo inquadrato dagli S.C. è limitato dal paraluce interno del primario e dal diametro del foro di attacco del portaoculari sulla culatta (38mm). Per il C8 il campo massimo, anche sostituendo il portaoculari con uno da 2 pollici ed usando oculari a grande campo è limitato a circa 1,1°.
Poi ti consiglio di cambiare il titolo del topic (usando il tasto modifica), eliminando Ottica San Marco, che non ha attinenza con la discussione, e non mi sembra corretto nei confronti della ditta.
E poi ogni negozio è libero di fare il magazzino che vuole, che è un costo, sui prodotti che desidera.
Puoi scrivere "Scelta tra Dobson o Schmidt_Cassegrain"
Stefano Tomasello ha scritto:
Arrrrrgghhhh...Va benissimo la prima motivazione, ma la seconda è un azzardo! A mio avviso il rapporto visualisti/astrofotografi è totalmente sbilanciato verso i secondi (ma può anche esser solo una statistica personale) ed a questo punto ti chiedo : che momenti speciali/soddisfacenti sono se non puoi testimoniare di averli vissuti e, pertanto, condividerli?
Scusa ma questo non lo condivido. Mi limito a rispondere perchè finirei come minimo per essere OT.
E comunque chi osserva visualmente (e poi può anche fotografare) può anche darsi che viva di più questi momenti di chi esclusivamente fotografa visto che "si inocula direttamente negli occhi la luce vergine degli astri"
http://www.reginato.it/supermaser.htmlCito Salvatore Albano, libro "Universo Conoscerlo per vederlo", pag 118
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Dopo aver tenuto una conferenza sull'osservazione visuale mi capitò di intrattenermi con alcuni amici astrofotografi molto bravi...... In fin dei conti dicevano "noi portiamo a casa i nostri trofei, ben visibili da chiunque", il tutto condito con la domanda finale - classica - "tu che porti a casa?". La mia risposta fu lapidaria:"emozione pura"!
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La passione per l'astronomia porta anche a condividere questi momenti con gli altri, a farglieli vivere; e non glieli fai certo vivere con delle fotografie, che poi non testimoniano affatto che chi fotografa li ha vissuti.
Puoi testimoniare, ed esempio, con pur delle bellissime fotografie l'emozione di un'eclisse totale di sole.
O vuoi essere tra quelli che alla loro prima e casomai unica eclisse, la vedono solo attraverso il mirino della reflex, preoccupati delle foto da fare, e non hanno nella loro mente l'immagine in diretta, senza alcun diaframma dell'evento? E lo stesso vale per quando si osservano tutti gli oggetti celesti.
Cito "Eclisse totale di sole in europa" 1999, Edizioni Scientfiche Coelum.
Per favore, specialmente se questa sarà la vostra prima eclisse totale, fate in modo di non seguirla solamente nel mirino della camera fotografica, e non permettete che la vostra attenzione sia distratta da insignificanti preoccupazioni legate alla buona riuscita della ripresa. Per quanto grande possa essere la vostra abilità, non riuscireste mai a infondere in una fotografia tutto quello che potreste raccogliere (con gli occhi, la mente, il respiro, con tutta la vostra persona esposta al vento nero dell'ombra che avanza) restando semplicemente lì, in comunione con quanto vi circonda e vi sovrasta.
Negli anni a seguire, così facendo, ricorderete quei momenti con tale vivida limpidezza da poter rinunciare al rito dell'album fotografico che si mostra al figlio o all'amico: basteranno le vostre parole, che rese intense dall'emozione vissuta, molto più di una fotografia, faranno capire a chi vi ascolta quanto grande è stato quel momento, e quanto irripetibile.
Potrei citare anche molti libri di Daniele Gasparri, ma sarebbe lungo per me e per chi legge il topic; Daniele per quanto un valente astrofotografo, ma con forte vocazione all'attività di ricerca scientifica, tante volte ha preferito fare delle "personali fotografie mentali", ben più belle di quelle digitali.
E lo stesso vale in campo non astronomico, quando per esempio al matrimonio, o alla laurea di figli o parenti, si guarda tutto l'evento sul dispay della videocamera. Chi riprende o fotogrtafa non ha nella sua mente l'immagine in diretta, senza filtri, dell'evento.
E' fisicamente presente, ma non lo è. E' come chi vedrò il filmino o le foto successivamente, le vede sullo schermo pc o tv, ma nella sua mente l'immagine "dal vivo" non c'è. Incredibile!! E per me triste.
Grazie per chi arriva a leggere questa riga.