Evidentemente vediamo la cosa da due punti di vista molto diversi, e non vorrei nemmeno impantanare il post di Deneb con una disquisizione infinita su cosa sia meglio, che a lui probabilmente non interesserà più di tanto.
Cerco di spiegarmi definitivamente sulla questione.
Non sto dicendo che una fotocamera non modificata possa soppiantare una modificata, affermo invece che per iniziare, con una fotocamera moderna si possono ottenere risultati comunque interessanti pur senza modificarla, portando a un sostanziale risparmio iniziale. Un aspetto che reputo piuttosto sensibile per chi si avvicina a questo genere di fotografia, ovvero semplicità operativa e relativa economicità del sistema.
Ora, abbrevio per semplicità le varie affermazioni per chiarezza nel post, ma penso e spero di mantenerne intatto il valore semantico.
Cita:
Se c'è un taglio di segnale non ci può essere neppure il rapporto S/R
Certo c'è un taglio, e c'è in tutte le D-SLR non modificate, ma se avrai fatto le misure con precisione, avrai visto che l'efficienza del taglio non è totale, anche i migliori filtri Ir/cut montati sui sensori lasciano passare una certa quantità di segnale Ha (altrimenti non si spiegherebbe come mai nelle foto che ho postato nella mia prima risposta, il segnale Ha sia piuttosto evidente

pur essendo state riprese con una reflex
non modificata). Questo segnale, sebbene indebolito dal filtro, c'è. Con le reflex di un po' di tempo fa andava però perso nel rumore di fondo del sensore. Ora, e qui entra in gioco la migliore efficienza a cui accennavo nella risposta precedente, il segnale Ha, pur debole, è molto più evidente rispetto al rumore, molto meno marcato, dei sensori moderni. Questo permette di gestirlo con una certa facilità. Il risultato è che si possono fare foto piacevoli anche con una reflex non modificata, purchè sia relativamente recente, risparmiando qualche bel biglietto da cento euro, tra filtro, modifica, ecc...
Se, in un secondo tempo, si vorrà aumentare lo standard qualitativo o puntare su soggetti sempre più deboli nell'Ha, allora la modifica avrà ragione d'essere. Ma per iniziare, il mio consiglio maturato in anni di fotografia a largo campo, è che avere la reflex modificata non è affatto indispensabile.
Altro punto in cui abbiamo visione diametralmente opposte è
Cita:
Fino a che metti sull'inseguitore la camera col 50 mm od un obiettivo poco pesante, tutto bene, ma se provi a metterci un teleobiettivo da 250 o 300 mm pesante, allora cominciano i guai
Non è sempre così, o almeno, dipende molto dall'astroinseguitore utilizzato. Quelli moderni derivano da progetti particolarmente interessanti in questo senso. Uso l'Astrotrac da alcuni anni, ho avuto un paio di astroinseguitori Vixen, quelli su corpo GP e ho per le mani in questi giorni il Polarie. Posso affermare che le possibilità afferte dai nuovi prodotti sono superiori a quanto possibile in passato. Un'immagine forse rende meglio l'idea.

Questa è stata realizzata con l'Astrotrac e un teleobiettivo da circa 700 grammi (molto sbilanciato in avanti perchè è la reflex ad essere agganciata all'astroinseguitore e non l'ottica) e una reflex non modificata con fotorecettori da 4.8μ, il tutto su un treppiede fotografico di medie/piccole dimensioni (il Manfrotto 190). Ora, io reputo un'immagine di questo tipo mediamente soddisfacente come foto a largo campo. Una EQ3/2 (senza un sistema di autoguida) non sarebbe in grado di offrire un inseguimento altrettanto preciso - ne ho provate due ed entrambe mi hanno fortemente deluso - e nemmeno una EQ5, ma anche una classica Vixen GP, sarebbe in grado di eguagliare la precisione di inseguimento dell'Astrotrac. Prestazioni paragonabili con montature equatoriali medio piccole le ho ottenute solo con la Takahashi EM-10 e con buoni esemplari della GP-DX, ma qui il prezzo lievita e la trasportabilità è decisamente meno allettante. Ovvio, con una piccola montatura equatoriale si risparmia un po', ma si perde in uno degli aspetti che reputo essenziali per divertirsi con questo genere di ripresa, ovvero semplicità d'uso e una certa costanza dei risultati, che devono mantenersi su livelli più che decenti. Partire con una EQ 3/2, dalla meccanica piuttosto modesta e approssimativa, rispetto alle risoluzioni di una normale reflex consumer, porterebbe presto a far disamorare di questo lato dell'astronomia, altrettanto affascinante quanto il visuale. Per la cronaca, con l'Astrotrac, ci si può divertire con focali fino a 300mm e anche oltre se si ha cura di fare un buon stazionamento

Spero che almeno tutto questo fiume di parole sia servito, anche solo minimamente, a Deneb per farsi un'idea più chiara delle possibili soluzioni
